Oggi, a Firenze, nell’ambito dell’evento di presentazione del progetto “Toscana 2050“, promosso dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, è stato presentato il rapporto “Toscana 2030”, predisposto dall’ASviS. «Si tratta di una novità assoluta che mostra come la Toscana “apparirà” nel 2030 rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile grazie agli investimenti finanziati dal Pnrr, dai fondi europei – spiega il direttore scientifico di ASviS Enrico Giovannini – Inoltre, viene presentata una valutazione dei costi necessari per raggiungere i target fissati a livello nazionale ed europeo. Insomma, uno strumento molto innovativo e fondamentale per guidare i decisori pubblici e consentire una valutazione da parte dei cittadini delle scelte compiute rispetto alle diverse dimensioni del benessere equo e sostenibile».
Il documento (consultabile nel Pdf inserito alla fine dell’articolo), che tra l’altro è uno dei primi prodotti ASviS elaborati nell’ambito del progetto Ecosistema Futuro, parte da un’analisi della Regione Tosca e dei suoi territori rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss). Si legge nel testo: «Una prima analisi è effettuata prendendo a riferimento le Province e la Città Metropolitana. Con riferimento agli indici compositi costruiti per 12 Goal, utilizzando 44 indicatori elementari, i territori in cui nessun Goal analizzato presenta valori molto inferiori alla media nazionale sono:
- Siena, che eccelle in quattro Goal – Salute (G3), Parità di genere (G5), Acqua (G6) e Vita sulla terra (G15) – e solo per uno presenta valori inferiori alla media nazionale (G12 Con- sumo e produzione responsabili);
- Pisa, che presenta otto Goal con valori superiori alla media, eccellendo in Istruzione (G4), e con un solo Goal che registra un valore inferiore alla media nazionale (G12, Consumo e produzione responsabili);
- la Città Metropolitana di Firenze, che eccelle in Istruzione (G4), Parità di genere (G5), Lavoro e crescita economica (G8), Vita sulla terra (G15). Per due Goal, Salute (G3) e Contrasto alle disuguaglianze (G10), presenta valori superiori alla media nazionale. Valori inferiori alla media per Acqua (G6) e Consumo e produzione responsabili (G12).
I territori che presentano un solo Goal con valori molto inferiori alla media nazionale sono:
- Lucca, per Energia (G7). Presenta tre Goal con valori superiori alla media e tre con valori inferiori – Città e comunità sostenibili (G11), Consumo e produzione responsabili (G12), Giustizia e istituzioni (G16) – e non eccelle in nessun Goal;
- Pistoia, per Acqua (G6). Presenta tre Goal con valori superiori alla media e tre con valori inferiori – Imprese, innovazione e infrastrutture (G9), Città e comunità sostenibili (G11), Consumo e produzione responsabili (G12) – e non eccelle in nessun Goal;
- Livorno, per Consumo e produzione responsabili (G12). Presenta valori molto superiori alla media per Acqua (G6) e valori superiori per altri due Goal. Registra valori inferiori alla media nazionale in Salute (G3), Energia (G7) e Imprese, innovazione e infrastrutture (G9);
- Arezzo, per Consumo e produzione responsabili (G12). Presenta valori molto superiori alla media per Acqua (G6) e Giustizia e istituzioni (G16) e valori superiori per altri quattro Goal. Registra valori al di sotto della media nazionale per Imprese, innovazione e infrastrutture (G9).
I territori che presentano più di un Goal con valori molto inferiori alla media nazionale sono:
- Massa Carrara, per Acqua (G6) e Consumo e produzione responsabili (G12). Presenta, inol- tre, valori inferiori alla media nazionale per Parità di genere (G5), Imprese, innovazione e infrastrutture (G9) e Città e comunità sostenibili (G11). Eccelle con un valore molto superiore alla media nazionale in Vita sulla terra (G15);
- Grosseto, per Acqua (G6) e Consumo e produzione responsabili (G12). Presenta, inoltre, valori sotto la media per Imprese, innovazione e infrastrutture (G9). Eccelle per Vita sulla terra (G15). Per altri tre Goal riporta valori superiori alla media;
- Prato, per Istruzione (G4) e Acqua (G6). Presenta valori inferiori alla media in Imprese, innovazione e infrastrutture (G9), Città e comunità sostenibili (G11) e Consumo e produzione responsabili (G12). Eccelle in Parità di genere (G5) e Contrasto alle disuguaglianze (G10) e registra valori sopra la media per altri due Goal».
Ma la tappa intermedia del 2030 serve come punto di riferimento per un ulteriore slancio verso la “Toscana 2050” che dà il titolo al progetto promosso dal Consiglio regionale. Alla presentazione che c’è stata oggi a Firenze, il presidente Mazzeo ha sottolineato che la Toscana, nell’attuale scenario in continuo mutamento, «ha tutte le carte in regola per diventare la Silicon Valley del benessere, un luogo dove innovazione tecnologica, salute, qualità della vita e sostenibilità si incontrano per generare un nuovo modello di sviluppo». La regione, ha aggiunto è un ecosistema all’avanguardia «in grado sia di attrarre competenze, investimenti e talenti da tutto il mondo, sia di rappresentare quel luogo del ‘buon vivere’ da scegliere nella seconda parte della vita di ciascuno di noi perché capace, sempre di più, di mettere al centro la persona e i suoi bisogni».
Sul palco, nel corso della mattinata, si sono alternati numerosi interventi e presentate le cinque linee di intervento attraverso cui ripopolare le aree periferiche, creare 40mila nuovi posti di lavoro e giungere all’indipendenza energetica. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Antonella Mansi, coordinatrice insieme al professor Paolo Dario del comitato scientifico di 15 esperti coinvolti nel progetto, e l’intervento del presidente Mazzeo, i lavori si sono articolati in tre differenti panel riguardanti “La società della longevità: lavoro, costi, opportunità e nuovi paradigmi di welfare”, il tema “Disegnare e costruire una Toscana sostenibile” che è stato introdotto dal direttore scientifico di ASviS Giovannini, e il tema “Intelligenza artificiale, educazione e PMI: il futuro è adesso”.
«I trend relativi alla crisi demografica – ha detto sempre Mazzeo – evidenziano che nel 2050 potremmo avere una popolazione residente in Toscana tra 3,3 e 3,5 milioni di persone, un calo dovuto al progressivo spopolamento soprattutto delle aree più marginali. Il nostro compito è rovesciare il paradigma e fare sempre di più di quei luoghi, i nuovi centri della Toscana del benessere. Possiamo porci l’obiettivo realistico di avere almeno 60mila residenti in più nelle aree a rischio spopolamento e, parallelamente, creare circa 40mila nuovi posti di lavoro sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie e la nascita di nuovi mestieri, soprattutto legati all’implementazione nei servizi alla persona dell’Intelligenza Artificiale».
A lungo discusso il tema della sostenibilità ambientale e del fabbisogno energetico, tema cruciale in un mondo attraversato da conflitti, congiunture economiche avverse – tra dazi e aumento del prezzo delle materie prime – e una crisi climatica senza precedenti. Ha detto Mazzeo: «Gli studi ci dicono che possiamo raggiungere l’indipendenza energetica regionale grazie al sempre maggior utilizzo delle fonti rinnovabili che, da sole, dovranno arrivare a soddisfare tra il 70 e l’85% dell’intero fabbisogno». Numeri e prospettive che oggi possono sorprendere ma che, ha voluto nuovamente sottolineare il presidente del Consiglio regionale della Toscana, devono rappresentare «non solo il nostro futuro possibile, ma quello probabile perché più desiderabile».
«Ho apprezzato molto – ha concluso il presidente della Regione, Eugenio Giani – la scelta del Consiglio regionale di impostare e portare avanti una visione programmatica di ‘prospettiva’. Dal lavoro di Toscana 2050 riceviamo spunti di grande interesse e significato, che credo potranno avere interessanti risvolti concreti. Penso ad esempio all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della tecnologia a fini positivi per l’umanità, per combattere l’inquinamento e il cambiamento climatico, per sviluppare le energie rinnovabili e migliorare la sanità pubblica. Spero anche che si tiesca sempre più a ripristinare la fiducia verso chi amministra e capire che spesso è l’amministratore pubblico ad essere portatore degli interessi collettivi”. “Tuttavia – ha aggiunto il presidente – per quanto riguarda la Toscana io credo che sia essenziale il concetto del ritorno ciclico della storia: la Toscana deve lavorare per un nuovo Umanesimo e, di conseguenza, un nuovo Rinascimento. Questo significa, ad esempio, non soldi per le guerre e il riarmo, ma soldi per le Accademie, lo sviluppo del pensiero, l’arte e le scienze. La Toscana ha fatto da sempre scelte valoriali che hanno fatto progredire la civiltà mondiale, sempre partendo dalla centralità della persona, dalla valorizzazione del singolo che porta al benessere collettivo».
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