Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

tagli alle imposte sull’elettricità, ma solo per le imprese


Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Il governo Merz non è insediato nemmeno da tre mesi e già le critiche parlano di promesse non mantenute. E non si tratta di critiche provenienti solo dalle fila dell’opposizione, ma anche di tensioni all’interno della coalizione di governo. La decisione più controversa del momento è quella di non procedere, come inizialmente previsto, con la riduzione delle imposte sull’elettricità per tutti i cittadini, limitando gli sgravi fiscali solo al settore industriale. La misura, che era stata inserita nel contratto di coalizione come intervento immediato e che era evidentemente popolare, considerando l’impatto che l’impennata dei costi energetici ha avuto sull’economia di moltissime famiglie tedesche, viene ora accantonata a causa delle difficoltà di bilancio del governo federale.

Imposte sull’elettricità al minimo europeo, ma solo per industria e aziende agricole e forestali

Il governo ha deciso di procedere con una riduzione dell’imposta sull’energia elettrica al minimo europeo limitatamente all’industria e alle aziende agricole e forestali. Molte aziende ad alto consumo energetico sono già completamente esenti da questa imposta, mentre per altri produttori la riduzione attuale scadrà il prossimo anno.

Secondo il ministero delle Finanze, i consumatori beneficeranno inizialmente solo di una riduzione di due o tre centesimi per chilowattora invece dei cinque centesimi promessi. La giustificazione fornita dal ministro Klingbeil e dal ministro dell’Economia Katherina Reiche (CDU) è la mancanza di fondi sufficienti per implementare la misura completa.

La ministra designata dell’Economia tedesca Katherina Reiche alla riunione del Comitato federale dell’Unione cristiano-democratica (CDU)
Foto: EPA-EFE/HANNIBAL HANSCHKE

Il governo prevede comunque alcuni alleggerimenti per i consumatori verso la fine dell’anno, attraverso sgravi sul contributo per lo stoccaggio del gas e sui costi di rete. La Confederazione si farà carico di una quota significativamente più alta dei costi di espansione della rete elettrica.

Cosa diceva il contratto di coalizione

Durante la presentazione del progetto di bilancio, il ministro delle Finanze Lars Klingbeil (SPD) ha dunque annunciato sgravi miliardari sui prezzi dell’energia, ma ha dovuto ammettere l’impossibilità di mantenere la promessa di ridurre l’imposta sull’elettricità per tutti i consumatori.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Il contratto di coalizione era stato chiaro nell’indicare questa misura come priorità assoluta. A pagina 30 del documento si legge esplicitamente: “Vogliamo alleggerire in modo permanente il carico sulle aziende e sui consumatori in Germania di almeno cinque centesimi per chilowattora con un pacchetto di misure”. Il testo proseguiva specificando che “come misura immediata, ridurremo l’imposta sull’elettricità per tutti al minimo europeo e ridurremo i contributi e le tariffe di rete”. Naturalmente, i tedeschi dovrebbero saperlo che il contenuto di un contratto di coalizione non è in alcuna misura vincolante per il mandato di un governo. La scelta di non procedere con lo sgravio per i cittadini, offrendo sollievo solo all’industria, è quindi una scelta tecnicamente legittima per l’esecutivo, ma rischia di essere anche una prima ipoteca sulla credibilità elettorale delle forze politiche al governo.

Le reazioni dell’opposizione e dei consumatori: “promesse non mantenute”

Ramona Pop

Foto: Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Le associazioni di difesa dei consumatori hanno espresso, come era prevedibile, forte indignazione per questa inversione di rotta. Ramona Pop, presidente dell’Associazione federale dei consumatori, ha sottolineato come “l’alleggerimento dei prezzi dell’energia per i cittadini” fosse “una delle promesse elettorali centrali dei partiti della coalizione”. Critiche simili sono arrivate dal settore economico. Martin Sabel, capo dell’Associazione federale per le pompe di calore, ha affermato: “Chi vuole rafforzare l’accettazione e la credibilità della transizione energetica non può fare marcia indietro sulle promesse fondamentali”.

I Verdi, all’opposizione, hanno accusato direttamente il cancelliere Merz non mantenere la parola data. Felix Banaszak, co-leader del partito, ha criticato duramente la decisione: “Ora cancellano la riduzione dell’imposta sull’elettricità e investono miliardi di denaro dei contribuenti nel gas”.

Divisioni interne alla coalizione: la CSU non ci sta

Anche all’interno della stessa coalizione di governo si registrano tensioni significative. Diversi deputati dell’Unione si sono espressi in termini piuttosto duri contro questi piani, prendendo di mira principalmente il vicecancelliere Klingbeil per le sue scelte di bilancio. Il vicecapogruppo dell’SPD Armand Zorn ha dichiarato al quotidiano “Handelsblatt” di ritenere opportuno ridurre la tassa sull’elettricità per tutti i consumatori.

La CSU ha espresso una posizione ancora più netta. Il capogruppo Alexander Hoffmann ha affermato mercoledì: “L’imposta sull’elettricità deve essere ridotta per tutti”, specificando che il suo partito non è disposto ad accettare una riduzione unilaterale solo per le imprese.

Proposte alternative: c’è un modo per tagliare i costi dell’energia elettrica?

Alcuni esponenti della CDU hanno proposto soluzioni alternative. L’esperto di politica economica Tilman Kuban ha fatto notare che, se il costo dell’elettricità calasse in blocco per tutti i consumatori, si renderebbero necessari finanziamenti meno consistenti di quelli attuali per il supporto all’installazione e all’utilizzo delle pompe di calore. Il governo, sostiene Kuban, potrebbe quindi ridurre quella parte del budget di cinque miliardi di euro dai circa 15 miliardi attualmente stanziati per questo settore.

Il segretario generale della CDU Carsten Linnemann ha ribadito che “la riduzione della tassa sull’elettricità per tutti deve arrivare”, sottolineando come tale sgravio fosse previsto a compensazione per il prezzo della CO2. La questione politica si concentra ora sulla volontà del governo di trovare le risorse necessarie per mantenere gli impegni presi.

Indipendentemente dalle scelte che farà il governo, almeno su questo punto speficico, i prezzi per i consumatori dovrebbero comunque diminuire l’anno prossimo grazie alla riduzione dei prelievi sullo stoccaggio del gas e delle tariffe di rete. Secondo i calcoli del portale di comparazione Verivox, una riduzione completa dell’imposta sull’elettricità avrebbe comunque comportato un ulteriore risparmio di circa 2 centesimi per chilowattora, equivalente a circa 93 euro all’anno per una famiglia media con consumo annuo di 4.000 kilowattora.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta