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Scienza, investimenti, formazione. Così Dompé scommette sul futuro


Competenza e innovazione non bastano. In un mondo del lavoro sempre più competitivo e in balia di crisi continue e mercati incerti, serve ben altro. Servono strategia lungimirante, progetti concreti e investimenti, tanti investimenti, da una parte e dall’altra, da aziende e imprese, cioè, che nel mondo del lavoro sono già dentro e cercano nuove leve per portare avanti business all’avanguardia, e da giovani studenti che al mondo del lavoro si affacciano per la prima volta in cerca di opportunità e crescita. Le une e gli altri, entrambi in difficoltà: se per aziende e imprese trovare candidati adeguati sta diventando una sorta di caccia all’oro, per i giovani accedere a iter di studio e formazione di livello spesso significa intraprendere un costoso percorso a ostacoli. Ad accorgersi del doppio gap e punto di vista e a muoversi per colmarlo, la Fondazione Dompé, che guarda ai giovani e si prefigge due ambiziosi obiettivi a loro orientati. Il primo: abbattere le barriere socioeconomiche all’accesso all’educazione universitaria; il secondo: promuovere lo sviluppo delle professioni del futuro nell’ambito delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics) al fine di contribuire al progresso scientifico.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Nata nel 2020 su iniziativa di Sergio Dompé – a capo dell’omonima azienda biofarmaceutica, che nel 2024 ha registrato un fatturato di oltre un miliardo di euro, in crescita rispetto al 2023, ha aumentato gli investimenti nella ricerca del 33%, raggiungendo i 140 milioni di euro l’anno, e a L’Aquila è promotrice di “Industria del Talento”, progetto creato per formare nuovi talenti tecnici nel settore farmaceutico, sostenendo l’integrazione tra scuola, università e industria in Abruzzo – la Fondazione si rivolge a studenti di talento, di ogni nazionalità, impegnati nei percorsi più avanzati del sapere. Grazie alla collaborazione con un network di università di eccellenza in Italia e all’estero, eroga borse di studio e assegni di ricerca per sostenere i più meritevoli iscritti a percorsi di laurea magistrale, dottorato e post dottorato. In questi cinque anni di attività, ha assegnato oltre 130 borse di studio, che nell’anno accademico in corso saliranno a 184, portando a 11 milioni di euro lo stanziamento complessivo, già destinato a crescere nel 2026. I talenti sostenuti dalla Fondazione provengono da università del calibro di Yale, Harvard e Stanford negli Stati Uniti, dell’Università di Bologna, Padova e Pavia in Italia. Proprio nello storico ateneo di Pavia, oltre a esser stata appena dedicata a Franco Dompé un’aula presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco, è stato annunciato il nuovo programma di borse di studio, che vede l’introduzione di tre borse (dal valore totale di 225 mila euro) destinate a un percorso di dottorato di ricerca in Scienze Chimiche e Farmaceutiche e Innovazione Industriale per l’anno accademico 2026/2027. Ma bandi e borse di studio non sono l’unico focus di Dompé.

Al progetto della Fondazione si aggiunge anche quello di Premi di Laurea del Comitato Leonardo, che, supportato dall’azienda, mira a promuovere l’eccellenza italiana nel mondo e ha già favorito l’ingresso di oltre 160 neolaureati in aziende italiane di rilievo. Un’iniziativa, questa, che va ben oltre la formazione: è una scommessa sulla qualità, sulla creatività e sul valore del made in Italy nel panorama globale.



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