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Sviluppo sostenibile nelle aree interne: Usrc al Festival dei Paesi Narranti


Alla sua seconda edizione, il Festival dei Paesi Narranti del Gran Sasso si conferma un appuntamento di riferimento per discutere della promozione e della valorizzazione delle aree interne abruzzesi.

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Dopo il successo dello scorso anno, il Festival ha rilanciato con un programma ricco di eventi, incontri e tavole rotonde che mettono al centro i comuni delle aree interne e la visione condivisa di uno sviluppo sostenibile e partecipato.

La manifestazione nasce dalla collaborazione tra il GAL Gran Sasso Velino, la Società Cooperativa Il Bosso e le Amministrazioni comunali coinvolte, e si inserisce all’interno del progetto “Abruzzo E-Quality Experience”, volto a rafforzare l’identità territoriale e a costruire un’offerta turistica integrata.

Novità di quest’anno è la costituzione dell’Associazione Paesi Narranti del Gran Sasso, che riunisce 15 comuni del territorio – Barisciano, Calascio, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Navelli, Ofena, Prata d’Ansidonia, San Benedetto in Perillis, San Pio delle Camere, Santo Stefano di Sessanio e Villa Santa Lucia degli Abruzzi, con l’obiettivo di affrontare con forza e coesione le sfide dello spopolamento e della rigenerazione delle comunità locali, facendo leva sui valori identitari culturali, ambientali, turistici e sociali.

Dopo la giornata inaugurale di ieri alla presenza di autorità e rappresentanze istituzionali regionali, questa mattina è stata la volta della tavola rotonda “Rigenerazione urbana e sociale dei piccoli paesi e delle aree interne d’Abruzzo. Prospettive, opportunità e azioni concrete per le comunità abitanti e per le nuove generazioni” dedicata alle riflessioni concrete sul futuro dei nostri paesi e delle aree interne del Gran Sasso. 

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Navelli Paolo Federico, presidente dell’Associazione Paesi Narranti del Gran Sasso, si è dato inizio al panel con l’intervento di  protagonisti di rilievo istituzionale quale il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, in collegamento video, il senatore Alberto Bagnai, il senatore Luciano D’Alfonso, il senatore Quintino Liris, il senatore Etel Sigismondi, l’Onorevole Nazario Pagano, il sottosegretario al Turismo della Regione Abruzzo Daniele D’Amario, il Dott. Rocco Micucci per la Struttura di Missione Sisma 2009, il titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere ing. Raffaello Fico, il Segretario Generale di Symbola Fabio Renzi, la Prof.ssa Giulia Urso del GSSI, il direttore del GAL Gran Sasso Velino Mario Di Lorenzo e l’assessore al Turismo del Comune dell’Aquila Ersilia Lancia.

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Il filo conduttore dell’incontro è stato seminare spunti di riflessione sull’importanza del riabitare i luoghi come atto di cura e visione per il futuro, raccontando le azioni introdotte per costruire modelli alternativi di gestione dei territori, salvaguardando il valore patrimoniale e sociale.

“Rigenerare i piccoli paesi e le aree interne dell’Abruzzo significa oggi attivare politiche capaci di tenere insieme infrastrutture, cultura, partecipazione e nuovi modi di abitare” interviene l’ing. Raffello Fico Titolare dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere “In questi anni, come Ufficio Speciale, stiamo investendo in una visione integrata e multilivello. Con i Cammini degli Altipiani abbiamo messo in rete 43 Comuni tra Cratere e Fuori Cratere in un unico sistema di mobilità lenta e sostenibile di oltre 400 km, valorizzati con narrazioni digitali, segnaletica smart e una governance condivisa con le comunità locali.

Attraverso il progetto NEO – Nuove Esperienze Ospitali – stiamo favorendo il ritorno ad abitare nei borghi più fragili, creando opportunità concrete per nuovi residenti. In parallelo, attraverso l’ascolto partecipato e il coinvolgimento diretto dei Comuni della Baronia, co-progettiamo percorsi di rigenerazione fondati sui reali bisogni delle comunità. Con l’Ecomuseo del Cratere, infine, costruiamo una grande infrastruttura culturale diffusa per valorizzare il patrimonio, stimolare conoscenza e rafforzare l’identità dei territori.”

Il Festival dei Paesi Narranti del Gran Sasso si conferma non solo una celebrazione del territorio, ma un processo condiviso di costruzione e rilancio futuro delle nostre aree interne.



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