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Coop, dalla Gaza Cola al boicottaggio Israele/ Poi la retromarcia, “Non spetta alle imprese”: cos’è successo


Coop mette in vendita la Gaza Cola e boicotta Israele, poi la retromarcia: “Non spetta alle imprese”. Cos’è successo e perché si è creato un caso

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COOP BLOCCA IL BOICOTTAGGIO DI ISRAELE

Dopo che alcune cooperative a livello locale hanno deciso autonomamente di togliere alcuni prodotti israeliani dai loro scaffali, in solidarietà con la Palestina, Coop nazionale ha deciso di prendere le distanze da queste iniziative di boicottaggio.

In un comunicato ufficiale, infatti, il sistema di cooperative italiane ha precisato che non spetta alle imprese boicottare un Paese, perché non è il loro ruolo: il boicottaggio è una scelta personale, che spetta ai soci e ai consumatori, i quali possono avere idee e sensibilità molto diverse tra loro, ma comunque tutte rispettabili.



Quindi, Israele non fa eccezione per quanto riguarda questa linea generale di Coop, ma viene trattato come ogni altro Paese. La posizione è stata confermata ufficialmente nella riunione della presidenza dell’associazione che rappresenta 72 cooperative in Italia (Ancc-Coop).

Pur esprimendo preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza, soprattutto per il blocco degli aiuti da parte di Israele, Coop è contraria al boicottaggio, ma favorevole a mobilitarsi per una grande raccolta di cibo e aiuti umanitari, coinvolgendo anche altre aziende della grande distribuzione.

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Palestinesi sfollati trasportano sacchi di farina lungo Rashid Street, nella parte occidentale di Gaza City (Ansa)

Inoltre, coglie l’occasione per fare un appello al governo italiano affinché si impegni a sbloccare i corridoi umanitari verso Gaza. Pertanto, Coop vuole mantenere un ruolo umanitario e solidale — infatti ha ricordato di aver già sostenuto in passato popolazioni colpite da guerre o emergenze, anche in Palestina — ma non politico o di parte.

COME FUNZIONA L’INIZIATIVA GAZA COLA

Il caso è scoppiato nei giorni scorsi, quando la grande cooperativa Coop Alleanza 3.0 ha deciso di sospendere la vendita di alcuni prodotti israeliani e di introdurre la Gaza Cola per sostenere progetti sociali e sanitari a Gaza. Si tratta di una bibita creata dal regista e attivista palestinese Osama Qashoo, rifugiato a Londra, per un progetto con forte valore simbolico.



L’idea risale al novembre 2023, come alternativa simbolica alla guerra. La lattina rossa porta i colori della bandiera palestinese, scritte in arabo e un disegno che richiama la kefiah, simbolo della resistenza palestinese.

Stando ai dati del “Guardian”, l’anno scorso sono state vendute oltre 500.000 lattine. Il 100% dei profitti è destinato alla ricostruzione delle strutture sanitarie; infatti, è stato creato un ospedale da campo, usando paracadute di aiuti umanitari come tetto, ma il sogno è ricostruire quello di Al-Karama, che è andato distrutto.

GAZA COLA IN VENDITA ANCHE IN ITALIA

Coop Alleanza 3.0, la più grande tra le Coop italiane, ha messo Gaza Cola sugli scaffali e deciso di ritirare alcuni prodotti israeliani come gesto simbolico. Una scelta fortemente criticata dalla Comunità ebraica di Milano, secondo cui queste mosse rischiano di alimentare odio verso la comunità ebraica. Inoltre, ha criticato Coop, che, pur non volendo boicottare, giustifica le scelte dei consumatori.



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