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Onu: domani a Siviglia vertice su cooperazione, ma senza gli Usa


Mobilitare maggiori risorse per la cooperazione internazionale e riaffermare l’impegno per il multilateralismo. È questo il doppio obiettivo della IV Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite sul Finanziamento dello Sviluppo che si terrà domani a Siviglia. Nella città andalusa sono attesi 70 leader tra capi di Stato e di governo, oltre ad alti rappresentanti degli 193 stati membri delle Nazioni Unite, a eccezione degli Stati Uniti che si sono ritirati sostenendo di non essere d’accordo con diversi aspetti del documento finale, tra cui la parità di genere, la gestione del debito, il commercio internazionale e il trasferimento di tecnologia.
La loro assenza è stata annunciata una settimana fa, prima dello scontro tra il presidente Donald Trump e il premier spagnolo Pedro Sánchez, sul contributo della Spagna alla Nato, ridotto al 2,1% del Pil invece del 5% concordato da tutti i partner. Tra i partecipanti al vertice di Siviglia ci saranno la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, capi di Stato o di governo europei di Francia, Estonia, Polonia e Portogallo oltre al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha confermato la sua presenza e altri leader provenienti da America Latina, Africa e Asia.
Oltre ai leader mondiali e a 200 delegazioni ufficiali di paesi membri delle Nazioni Unite e organizzazioni internazionali, Siviglia riunirà rappresentanti della società civile. In totale, fino a 12.000 partecipanti prenderanno parte agli oltre 370 eventi paralleli organizzati. Questa IV Conferenza (30 giugno – 3 luglio), che si terrà per la prima volta in un paese europeo, inizierà alle 10 (ora locale) con l’apertura ufficiale al Palacio de Exposiciones y Congresos da parte del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e del premier Sanchez, alla quale interverrà anche Felipe VI. Oggi i reali spagnoli incontreranno Guterres e organizzeranno una cena di gala presso l’Alcazar Reale, patrimonio dell’umanità e residenza ufficiale dei monarchi durante la loro visita a Siviglia. Dopo l’inaugurazione, inizieranno i lavori con l’obiettivo di dare impulso agli impegni dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, la cui scadenza è prevista fra soli cinque anni.
Un vertice che viene considerato, inoltre, come un’opportunità in tempi turbolenti per le relazioni internazionali: al di là degli obiettivi fissati in materia di finanziamento, la riunione di Madrid rappresenta, secondo fonti governative, un’ottima opportunità per impegnarsi a favore del multilateralismo, messo in discussione e attaccato da importanti Paesi, tra cui Stati Uniti. Nel caso specifico della cooperazione, l’amministrazione Trump, che ha fornito il 42% degli aiuti umanitari globali, ha cancellato gran parte dei suoi programmi di aiuto. Anche la Germania ha annunciato tagli per reindirizzare tale spesa alla difesa, generando preoccupazione nell’ambito della cooperazione.
Indipendentemente da quanto fruttuosi possano essere questi quattro giorni, il governo spagnolo considera già il documento finale della conferenza, “l’Impegno di Siviglia”, un passo avanti perché affronta gli strumenti di finanziamento, come renderli più flessibili e come concedere maggiore margine di manovra fiscale ai Paesi in via di sviluppo. Propone inoltre meccanismi per mobilitare maggiori risorse attraverso piattaforme pubblico-private e affronta il problema del debito nei paesi in via di sviluppo, poiché quasi metà dell’umanità – circa 3,3 miliardi di persone – vive in paesi che spendono più soldi per il rimborso del debito che per la salute o l’istruzione. La Spagna sostiene, tra le altre cose, l’alleviamento del peso del debito e l’istituzione di meccanismi di sospensione in caso di catastrofi o crisi alimentari, l’impegno a destinare lo 0,7% del Pil agli aiuti pubblici allo sviluppo, la creazione di un sistema fiscale più equo e la garanzia di un maggiore accesso ai finanziamenti per le donne.
La precedente Conferenza sul finanziamento dello sviluppo si è tenuta ad Addis Abeba (Etiopia) nel 2015, lo stesso anno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. (AGI)
VQV

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