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“Altre assunzioni entro il 2026”


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Un investimento da 50 milioni per la ristrutturazione dei padiglioni e altri 25 milioni già pronti per la nascita, sul territorio pugliese, di un centro specializzato sull’Intelligenza Artificiale. Deloitte inaugura la nuova sede alla Fiera del Levante e annuncia anche un nuovo progetto per la costituzione di un nuovo polo di ricerca, mentre il numero delle assunzioni a Bari – che ha toccato quota 2 mila rispetto alle oltre 14 mila in tutta Italia – è destinato a crescere ancora, con “altri 700 nuovi ingressi entro il 2026”.

Il taglio del nastro, fissato per questo pomeriggio, vedrà la presenza del sindaco di Bari, Vito Leccese, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, del presidente della Commissione Ambiente al Parlamento Europeo Antonio Decaro e del Ceo di Deloitte Italia Fabio Pompei. Seguirà una tavola rotonda sui principali temi dell’innovazione.

“L’inaugurazione della sede di Bari – dichiara Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – è solo l’ultimo step di un lungo percorso iniziato nel 1999 con l’apertura dei primi uffici. I nostri investimenti testimoniano la centralità che Bari ricopre nella strategia del network e la nostra volontà di generare valore condiviso in un territorio dotato di straordinarie potenzialità, in sinergia con le istituzioni, il mondo accademico e gli enti locali. Il nostro polo di innovazione ha l’obiettivo di accompagnare le imprese italiane e del Mezzogiorno nella sfida della transizione digitale e dell’intelligenza artificiale, favorendo la crescita dei giovani talenti con un focus sulle competenze che saranno fondamentali per vincere le sfide del futuro”.

Deloitte ha annunciato di aver scelto di compiere un ulteriore investimento di 25 milioni con l’obiettivo di costituire sul territorio pugliese il “GenAI Center for Business Innovation”, un hub tecnologico composto da oltre 70 esperti di intelligenza artificiale dedicati alla trasformazione dei principali processi di business delle imprese. Tra gli ambiti applicativi: energia e ambiente, meccanica avanzata, elettronica e automazione, Space Economy, riqualificazione edilizia, sicurezza informatica e logistica, industria culturale e turismo.

Dopo aver inaugurato nei mesi scorsi le nuove sedi di Milano e Roma, Deloitte ha investito circa 50 milioni per la ristrutturazione della nuova sede a Bari presso la Fiera del Levante e per la costituzione di un centro di ricerca e sviluppo. La ristrutturazione per la nuova sede è stata guidata da criteri all’avanguardia in materia di sostenibilità ambientale, coniugando tradizione e innovazione. Sono stati preservati elementi storici, come le volte originarie dell’edificio, integrandoli con tecnologie di ultima generazione pensate per migliorare l’esperienza lavorativa e il benessere delle persone. L’area complessiva di 9.000 metri quadrati può accogliere circa 1.200 postazioni di lavoro, oltre a sale smart, spazi meeting e un ampio auditorium. L’investimento per la ristrutturazione, inoltre, è stato effettuato su un immobile pubblico e ha rivitalizzato un’area della città di Bari in quello che da sempre rappresenta un polo espositivo a livello globale per il progresso e l’innovazione economica, come la Fiera del Levante. In più, parte della sede è destinata a beneficio della comunità in quanto viene messa a disposizione dell’incubatore d’impresa, con l’obiettivo di stimolare la crescita di nuove realtà imprenditoriali nella logistica e mobilità sostenibile oltre che nella space economy affinché possano posizionarsi sul mercato e accrescere la competitività.

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Il centro di ricerca e sviluppo è focalizzato su diverse aree di business strategiche: una soluzione tecnologica avanzata per ottimizzare l’efficienza dell’intera filiera agroalimentare; un ecosistema dedicato alle startup, integrato con algoritmi di intelligenza artificiale; un’infrastruttura per la gestione e l’esecuzione di studi in ambito Health & Biotech; un ambiente virtuale nel metaverso per il monitoraggio in tempo reale degli immobili, con particolare attenzione all’efficienza energetica e all’introduzione di nuovi servizi; e, infine, un laboratorio di “Cyber Threat Intelligence” mirato alla difesa dalle minacce informatiche legate alle nuove tecnologie.

Nell’anno fiscale appena concluso (31 maggio 2025), NextHub è stata l’area del network Deloitte Italia che ha registrato la maggiore crescita, con un +60% in termini di assunzioni. Deloitte al momento a Bari conta in totale oltre 2000 persone, nello specifico più di 1700 assunte per NextHub, rispetto alle oltre 14 mila in tutta Italia. L’obiettivo – ha reso noto l’azienda – è quello di realizzare altre 700 assunzioni entro maggio 2026. I profili più ricercati, sia tra i giovani sia tra quelli più senior, possiedono competenze eterogenee, che spaziano da ambiti STEM — come Intelligenza Artificiale, GenAI, Cybersecurity, Cloud e Digital Transformation — a ruoli funzionali, tra cui Project Management, Finanza, M&A e Audit.

Nelle prossime settimane Deloitte Economics lancerà uno studio sull’economia pugliese, sviluppato su quattro aree di analisi principali: occupazione e macroeconomia, stato delle imprese pugliesi, investimenti e internazionalizzazione e analisi della produttività settoriale. Secondo alcuni dei dati anticipati da Deloitte, la Puglia ha registrato – tra il 2010 e il 2023 – una crescita del PIL pro-capite, in termini reali, pari a quasi due volte quella media italiana e a quasi quattro volte quella del Mezzogiorno. Nello specifico ha registrato una crescita dell’1,1% del PIL nel 2023, un risultato superiore alla media nazionale dello 0,7%.

Inoltre, la Puglia (16,5% nella fascia di età 15-24 anni e 55,9% nella fascia di età 25-34 anni) presenta un tasso di occupazione superiore alla media delle altre regioni del Mezzogiorno (13,9% nella fascia 15-24 e 51,2% nella fascia 25-34), sebbene sia inferiore alla media italiana (20,4% nella fascia 15-24 e 68,1% nella fascia 25-34). Allo stesso modo, a parità di titolo di studio, in Puglia si riscontra un tasso di occupazione sempre maggiore rispetto alla media delle regioni meridionali. Il tasso è del 39% tra coloro che non hanno un titolo (44,7% in Italia e 34,7% nel Mezzogiorno), del 54,7% tra chi è diplomato (66,8% in Italia e 53,1% nel Mezzogiorno) e del 74,4% tra chi è laureato (81,6% in Italia e 73,2% nel Mezzogiorno).



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