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Svizzera, in fatto di imposte e incentivi c’è Cantone e Cantone




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Ultim’ora news 30 giugno ore 17


Tra i fenomeni più interessanti che spiegano l’attuale attrazione economica della Svizzera c’è l’esperienza del Canton Vallese. Secondo il magazine Bilan, il Vallese sta diventando uno dei cantoni più economicamente attraenti tra i 26 del paese, grazie a una fiscalità complessivamente più vantaggiosa rispetto ai cantoni di Ginevra e Vaud. In questo cantone infatti non si pagano imposte di successione e donazione in linea diretta, l’aliquota marginale dell’imposta sul reddito non oltrepassa il 40%, il forfait fiscale per gli stranieri è il più basso della Svizzera e l’imposta patrimoniale (impot sur la fortune) per i cittadini residenti non eccede lo 0,63%.

Un ulteriore vantaggio, molto apprezzato dagli imprenditori, riguarda la tassazione delle partecipazioni qualificate. Quando un azionista detiene almeno il 10% di una società, solo il 60% del valore di tale partecipazione viene considerato nel calcolo del patrimonio imponibile. Questo meccanismo crea un forte divario con i cantoni limitrofi, in particolare Ginevra, dove il patrimonio viene tassato a un’aliquota superiore all’1% senza detrazioni simili.

L’imposta forfettaria

Il forfait fiscale, l’imposta forfettaria nota anche come “imposizione secondo il dispendio”, è una procedura di tassazione semplificata destinata a cittadini stranieri che risiedono in Svizzera senza svolgere attività lucrative. Questa imposta non si basa sul reddito o sul patrimonio, ma sulle spese sostenute dal contribuente e dai suoi familiari in Svizzera e all’estero. Possono accedere a questo regime fiscale coloro che si stabiliscono per la prima volta in Svizzera o che sono stati assenti dal Paese per almeno dieci anni.

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Nel Vallese, la tassazione forfettaria si attesta in media sui 250.000 franchi svizzeri all’anno, a prescindere dal patrimonio, e può scendere a 100.000 franchi svizzeri per una coppia sposata senza figli. Questo regime è particolarmente diffuso nella Svizzera occidentale (Vallese, Vaud, Ginevra) e si stima che circa 5.000 persone ne beneficino, tra cui imprenditori che non svolgono attività lucrativa nella Confederazione, celebrità dello spettacolo e dello sport.

La competitività dell’imposta forfettaria nel Vallese è così elevata da aver generato fenomeni di “pendolarismo fiscale”, che ha attirato però l’attenzione della magistratura di altri cantoni. Un caso emblematico è quello dell’imprenditore francese Patrick Drahi (francese proprietario di Altice e BFMTV), condannato dal fisco di Ginevra a una multa di 7,4 miliardi di euro per aver trasferito la sua residenza fiscale nel Vallese, pur risiedendo di fatto a Ginevra, secondo quanto riportato a novembre 2024 dal magazine francese Challenges.

Storicamente noto per la sua produzione di energia idroelettrica (grazie alle dighe), per il vino e per le attività turistiche invernali (in località rinomate come Zermatt, Saas-Fee, Crans-Montana, Verbier), il Vallese negli ultimi anni ha vissuto una vera e propria transizione industriale e tecnologica. Oltre al turismo, che rimane un settore chiave, hanno acquisito un ruolo sempre più rilevante nell’economia cantonale la farmaceutica, la pirotecnica e l’agrochimica. A Visp ha sede la casa farmaceutica Lonza, che lavora in partnership con la multinazionale farmaceutica Moderna per lo sviluppo dei vaccini mRNA, e a Brig è attiva la multinazionale Sse (Societé Suisse des Explosifs) per la fabbricazione di esplosivi ad uso civile (che risale al tempo della realizzazione del Tunnel del Sempione). A Monthey, nel basso Vallese, la Syngenta (multinazionale agrochimica), ha nel luogo, oltre la Basf, una delle più grandi sedi di produzione.

Oltre a tutto ciò, si inserisce il valore aggiunto della formazione e di un ecosistema favorevole alla nascita di nuove imprese, grazie alla presenza nel Vallese di scuole universitarie professionali e di enti cantonali per lo sviluppo delle realtà imprenditoriali.

Questo successo, unito alla vocazione turistica, ha favorito l’ampliamento dell’aeroporto internazionale di Sion (il suo capoluogo), che offre collegamenti verso Londra (Southampton) e verso destinazioni di mare quali Saint-Tropez, Figari (Corsica), Palma di Maiorca e Alghero.

Tornando ai vantaggi fiscali e facendo un confronto con gli altri cantoni, va detto che il Vallese ha complessivamente un carico fiscale più alto di alcuni omologhi della Svizzera tedesca, ma ha un costo della vita inferiore. Nel caso di imprenditori che esercitano attività lucrativa, i cantoni della Svizzera tedesca rimangono i più attrattivi. Il Canton Svitto, secondo uno studio condotto dalla società di consulenza fiscale Kpmg, è al primo posto nella classifica inter-cantonale, con un’aliquota sul reddito delle persone fisiche del 22,59%, seguito dal Cantone di Zugo (22,67%) e dal Canton Nidvaldo (24,30%). Il Vallese invece rimane al 36%.

L’imposta sugli utili delle imprese

Anche riguardo l’imposta sugli utili delle imprese, i cantoni della Svizzera tedesca non temono paragoni. L’introduzione della direttiva di tassazione Global Minimum Tax, voluta dall’Ocse e fissata al 15%, alla quale la Svizzera ha aderito, non si applica alle imprese con fatturato inferiore ai 750 milioni di euro l’anno. Svetta Zugo, con un’aliquota sugli utili del 11,85%, seguita dal Canton Nidvaldo (11,97%) e Lucerna (12,09%). Ginevra e Vaud si attestano rispettivamente al 14% e al 14,7%, mentre il Vallese al 17,12%.

Tuttavia, questi vantaggi fiscali hanno avuto un impatto significativo sul costo della vita, secondo il quotidiano svizzero Blick. Lo spostamento di numerose aziende ha reso gli affitti inaccessibili per la classe media, allontanando i residenti storici.

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A Zugo, ad esempio, un bilocale di 70 metri quadrati può costare dai 3.000 ai 3.500 franchi svizzeri al mese, contro i 1.900 del vicino Canton Argovia. Questa situazione ha spinto negli ultimi dieci anni circa 3.000 residenti a lasciare il Cantone di Zugo. È un fenomeno che in passato coinvolse anche figure di spicco come Sergio Marchionne, allora amministratore delegato del gruppo Fca, cittadino svizzero, che si trasferì da Zugo al Cantone di Vaud prima della sua scomparsa.

Nel Canton Vallese, invece, il costo della vita è più contenuto. Nel suo capoluogo (Sion) un trois pièces in pieno centro, ovvero sempre un bilocale, (gli svizzeri aggiungono la cucina nel calcolo dei locali) non supera i 1.900 franchi svizzeri al mese contro i 2.600 di Ginevra e Losanna.

Diverso il caso delle località turistiche montane dove, come per esempio Verbier, secondo l’Ubs Alpine Property Focus 2025 uscito lo scorso maggio, i prezzi delle abitazioni di fascia medio-alta si aggirano intorno ai 22mila franchi svizzeri al metro quadrato e gli affitti (prevalentemente stagionali) tra i 1000 e i 2000 a settimana, a seconda delle taglie. (riproduzione riservata)



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