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Il Giubileo delle famiglie in piazza San Pietro – Siciliani

Un microcredito speciale, nell’anno del Giubileo, per dare speranza a chi si trova in difficoltà e mobilitare la solidarietà a livello territoriale. Il progetto “Mi fido di noi”, che ha preso ufficialmente il via ieri, è promosso dalla Conferenza episcopale italiana con Caritas Italiana e dalla Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II.

«Non si tratta solo di un aiuto economico ma di un intervento a 360 gradi che permette di creare intorno alla persona una rete di solidarietà capace di accompagnarla e di colmare quella solitudine dentro cui la povertà economica si dilata. Così chi beneficia del microcredito può scommettere sul futuro, con dignità, dando al proprio domani un orizzonte di speranza» ha sottolineato monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei. La sfida è restituire fiducia a chi è in crisi, offrendo un sostegno che si dipana in una dimensione comunitaria per «valorizzare la persona, rafforzarne l’autonomia, promuovere la responsabilità collettiva e una nuova cultura del risparmio e della sobrietà, contrastando illusioni dannose come l’indebitamento compulsivo o la pratica dell’azzardo» ha aggiunto Baturi.

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In un periodo storico segnato da povertà crescenti acuite dalla crisi pandemica e dal caro vita, l’accesso ai prestito agevolato vuole essere un segno concreto dell’anno santo, una chiamata alla remissione del debito e alla ricostruzione di legami in una società frammentata. L’obiettivo è offrire una possibilità di ripartenza alle persone che non hanno accesso al credito ordinario attraverso piccoli prestiti sino a 8mila euro a tasso zero, inseriti in un percorso di ripartenza. Tre sono i pilastri dell’iniziativa: il microcredito, la mobilitazione del territorio per alimentare il fondo e l’accompagnamento delle persone in difficoltà con strumenti educativi e relazionali. Il vero cuore infatti è la relazione: ogni persona che si rivolgerà ai punti di contatto per accedere al microcredito, sarà accolta ascoltata e indirizzata dai tutor di comunità, volontari, operatori e servizi territoriali. E stipulerà con loro un patto di corresponsabilità e accompagnamento personalizzato.

«Questo progetto di microcredito sociale è un segno concreto di prossimità e fiducia verso le persone in difficoltà, in particolare in questo tempo giubilare di speranza. È un invito a riscoprire il valore etico del denaro, che non è fine a sé stesso ma strumento di giustizia, solidarietà e dignità. L’impegno condiviso con Caritas Italiana e con il supporto operativo di realtà attente come Banca Etica ci permette di offrire non solo un aiuto economico, ma anche un segnale di speranza e responsabilità collettiva» ha detto il cardinal Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana ha sottolineato «come il microcredito sociale rompa l’isolamento di chi non ha accesso ai tradizionali canali finanziari e sia un gesto di fiducia, un segno che la comunità non lascia soli i più fragili, ma si fa carico delle loro speranze».

Gestito attraverso le diocesi, già 68 quelle mobilitate, il progetto può contare sulla collaborazione del Gruppo Banca Etica – primo e tuttora unico gruppo bancario dedito alla finanza etica -, invididuato come partner tecnico finanziario del programma. Le risorse economiche verranno gestite e distribuite attraverso le cinque fondazioni antiusura più attive in Italia (Milano, Roma, Bari, Palermo e Cagliari) nell’erogazione dei prestiti.

Il fondo punta a raccogliere 30 milioni di euro, alimentato da promotori e partner. Diocesi, fondazioni, associazioni, imprese e cittadini possono infatti contribuire al programma. Banca Etica partecipa mettendo a disposizione una quota del Fondo di Etica Sgr per la microfinanza e il crowdfunding, costituito grazie alle scelte dei sottoscrittori dei fondi d’investimento etici. Banca Etica supporta il progetto offrendo servizi bancari a titolo gratuito e strumenti per la gestione trasparente dei fondi.

«Cei e Caritas Italiana sono in prima linea in Italia per la realizzazione di progetti di inclusione sociale e contrasto alle diseguaglianze, e Banca Etica è orgogliosa di essere stata scelta come partner tecnico finanziario per “Mi fido di noi”, importante programma di microcredito sociale. Crediamo fermamente nell’efficacia della microfinanza per contrastare le povertà e siamo pronti a collaborare con tutti gli enti religiosi che vogliano scegliere la finanza etica» ha detto il direttore generale di Banca Etica, Nazzareno Gabrielli.

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