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Negli ultimi anni, la reputazione digitale è diventata uno degli elementi più rilevanti per la competitività delle imprese attive nella ristorazione e nell’accoglienza. Secondo i dati resi noti da FIPE Confcommercio, fino al 30% del fatturato di un pubblico esercizio può dipendere dalle recensioni online, mentre il 70% dei consumatori si affida a questi contenuti per decidere dove andare a mangiare o bere. Numeri che confermano quanto sia importante tutelare il settore da pratiche scorrette come le recensioni false, un fenomeno in continua crescita anche a causa dell’uso dell’intelligenza artificiale.

Secondo i dati emersi da recenti approfondimenti sul fenomeno delle recensioni online, solo nella città di Roma si stimano oltre 13 milioni di contenuti potenzialmente falsi pubblicati su piattaforme come Google e Tripadvisor. In molti casi, è stato segnalato il ricorso a servizi esterni che offrono pacchetti di recensioni a pagamento, talvolta accompagnati da pressioni o proposte scorrette rivolte agli esercenti.

Questo tipo di dinamiche può compromettere la reputazione digitale di attività che operano correttamente, alterando la percezione del pubblico e influenzando negativamente la concorrenza nel settore.

Le richieste di FIPE al legislatore

FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – ha ribadito l’urgenza di intervenire durante un’audizione al Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge annuale sulle PMI (ddl n. 1484), esprimendo apprezzamento per l’impianto normativo dedicato proprio alla lotta alle recensioni false (per approfondire, leggi anche “DDL sulle Recensioni Online: Regole più Rigide per combattere le pratiche Scorrette. Cosa Cambierà per il Settore Turistico“). La Federazione ha accolto con favore alcune delle proposte già presenti nel testo:

  • Limite di 15 giorni per la pubblicazione delle recensioni
  • Assistenza e consulenza

    per acquisto in asta

     

  • Obbligo di dimostrare l’avvenuto utilizzo del servizio recensito
  • Divieto di acquisto o vendita di recensioni
  • Diritto di replica per gli esercenti
  • Possibilità di rimozione delle recensioni non più attuali dopo due anni

Tuttavia, la Federazione ha espresso forte preoccupazione per la recente riformulazione del testo attualmente in discussione, che sembrerebbe escludere ogni coinvolgimento diretto delle piattaforme digitali, attribuendo la responsabilità esclusivamente agli utenti. Un’impostazione che, se confermata, rischierebbe di compromettere l’efficacia del provvedimento, risultando in contrasto con la Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, che riconosce un ruolo attivo anche agli intermediari digitali.

Il comparto della ristorazione e dell’accoglienza si fonda in gran parte su una rete capillare di micro e piccole imprese, molte delle quali a carattere familiare. Per realtà di queste dimensioni, la reputazione online rappresenta spesso uno strumento chiave per farsi conoscere e attrarre clientela, con impatti immediati sul fatturato. In questo scenario, l’introduzione di regole chiare e meccanismi di controllo trasparenti diventa fondamentale, non solo per tutelare gli operatori da comportamenti scorretti, ma anche per assicurare ai consumatori un’informazione veritiera e affidabile.

FIPE invita pertanto a non indebolire il quadro normativo originario e a preservare un equilibrio che riconosca anche il ruolo attivo delle piattaforme digitali. Garantire la tracciabilità e l’autenticità delle recensioni è un passo necessario per promuovere una concorrenza leale, contrastare distorsioni del mercato e tutelare la reputazione delle imprese che operano con correttezza.

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