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Ammodernamento frantoi, inaccettabili ritardi nei pagamenti


FOA Italia – Frantoi Oleari Associati lancia un grido d’allarme al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) denunciando ritardi inaccettabili e una paralisi burocratica nell’erogazione dei fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per l’ammodernamento dei frantoi oleari.

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Le segnalazioni, in costante aumento, provengono da imprese associate in tutta Italia, con criticità particolarmente accentuate in regioni chiave come Sicilia, Puglia, Abruzzo, Toscana e Lazio.

La situazione attuale mette a serio rischio la sopravvivenza di numerosi frantoi e il completamento di investimenti vitali per il settore.

Michele Librandi

“La situazione è drammatica e rischia di essere insostenibile,” dichiara Michele Librandi, Presidente di FOA Italia. “Le nostre imprese stanno denunciando ritardi inaccettabili nelle procedure amministrative per l’assegnazione dei fondi, di fatto bloccando i beneficiari dal ricevere i contributi essenziali per gli investimenti in corso.”

La denuncia di FOA Italia evidenzia un quadro ben più grave del semplice mancato rispetto delle tempistiche. Il piano di avanzamento degli investimenti è seriamente minacciato, e il rischio concreto è che numerosi progetti non possano essere portati a termine, compromettendo numerose strutture produttive fondamentali per il settore olivicolo-oleario italiano.

Molti imprenditori si trovano oggi in sovraesposizione finanziaria, aggravata in alcuni casi dai pagamenti delle fideiussioni bancarie, indispensabili per presentare lo Stato di Avanzamento Lavori (SAL) e richiedere gli anticipi. “Ci giungono casi dove, a distanza di ben quattro mesi dalla presentazione del SAL, non è pervenuta alcuna comunicazione di conclusione pratica, né si riescono a ottenere informazioni sullo stato di avanzamento,” aggiunge Librandi.

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Le conseguenze di questa paralisi burocratica sono devastanti: “Molti frantoi in Italia, per la prossima campagna di frangitura, rischiano seriamente di non riaprire. Non si tratta di problemi legati a scarsità di prodotto o a scarsa remuneratività del lavoro, ma è lo Stato stesso che, a causa di lungaggini burocratiche incomprensibili, ha prima promosso l’ammodernamento delle strutture produttive per poi impedirne di fatto la realizzazione non concedendo le somme spettanti.”

FOA Italia sottolinea come, nonostante le rassicurazioni iniziali, la realtà odierna mostri che i beneficiari non ancora hanno ricevuto i pagamenti, se non in sporadici e isolati casi.

“Non spetta alla nostra Associazione individuare i conflitti o le criticità nei processi posti in essere per la liquidazione delle somme dovute,” conclude il Presidente Librandi. “Spetta a noi evidenziare che, se non si procederà celermente a terminare gli iter previsti per liquidare le imprese delle somme dovute, molte di esse saranno costrette a presentare i libri in tribunale, per colpa esclusiva dello Stato che non rispetta le tempistiche previste.”

FOA Italia esorta il MASAF a effettuare una fotografia chiara e immediata dello stato attuale dei pagamenti per comprendere la reale portata della situazione e a fornire una soluzione urgente, operativa e definitiva alle problematiche evidenziate.



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