Il Consiglio regionale ha approvato con 16 voti a favore e 12 contrari la deliberazione n. 6 del 16 maggio 2025 sul Fondo Strategico Regionale, sezione “Investimenti infrastrutturali pubblici”, per il triennio 2025-2027. Istituito nel 2017, il Fondo finanzia imprese e investimenti infrastrutturali, gestito da Filse salvo interventi diretti della Giunta su settori quali risanamento ambientale, turismo, innovazione, transizione ecologica e sviluppo economico. Almeno il 20% delle risorse è riservato a comuni con meno di 5.000 abitanti e zone interne.
Gli interventi riguardano ambiente, infrastrutture, riqualificazione edilizia, cultura, sport, informatica, turismo, entroterra e sviluppo economico. Nel dibattito, le opposizioni hanno criticato la mancanza di trasparenza e criteri oggettivi nella distribuzione dei fondi, definendo il piano una lista della spesa senza una vera strategia. Armando Sanna (PD) ha chiesto maggiore chiarezza su risorse e priorità, mentre Davide Natale (PD) ha annunciato un ordine del giorno per l’assegnazione delle risorse secondo criteri definiti. Stefano Giordano (M5S) ha sottolineato l’assenza di una progettazione omogenea e strategica. Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente) ha espresso voto contrario per mancanza di visione strategica e criteri oggettivi.
La maggioranza ha difeso il piano: Sara Foscolo (Lega) ha evidenziato l’attenzione al territorio e ai giovani, Angelo Vaccarezza (FI) ha negato criteri politici nella distribuzione, mentre l’assessore Marco Scajola ha sottolineato il confronto con le amministrazioni locali e la trasparenza. L’assessore Giacomo Giampedrone ha illustrato strumenti di supporto alle amministrazioni per la progettazione. Matteo Campora e Alessandro Bozzano (Vince Liguria-Noi Moderati) hanno espresso apprezzamento per il piano, così come altri consiglieri di maggioranza. Il presidente Bucci ha ricordato che i finanziamenti sono vincolati a progetti esecutivi cantierabili entro l’anno. Le critiche si sono concentrate soprattutto sulla mancanza di criteri chiari e sull’assenza di una visione strategica complessiva.
Il dibattito in Consiglio
In Consiglio regionale con 16 voti a favore (maggioranza) e 12 contrari è stata approvata la proposta di deliberazione 6 del 16 maggio 2025 “Fondo Strategico Regionale sezione “Investimenti infrastrutturali pubblici”. Programma triennale impieghi anni 2025-2027”.
Il Fondo Strategico Regionale è stata istituito attraverso la Legge di Stabilità della Regione Liguria per l’anno finanziario 2017. Il Fondo è destinato a interventi di supporto finanziario a favore delle imprese, ma anche per investimenti infrastrutturali e la sua gestione è affidata a Filse, eccetto i casi di gestione diretta da parte della Giunta regionale per gli investimenti infrastrutturali: risanamento idrogeologico, bonifiche e riqualificazione ambientale e paesaggistica, risanamento della qualità dell’aria, riqualificazione del territorio e dei centri urbani, interventi sulle infrastrutture ed opere pubbliche, turismo, innovazione, formazione, ricapitalizzazioni di società in house della Regione operanti nel settore delle opere pubbliche, difesa della costa, tutela, valorizzazione e promozione delle aree protette regionali, terrestri e marine, e delle zone speciali di conservazione (ZSC) e zone di protezione speciale (ZPS), transizione ecologica, energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Una quota pari almeno al 20 per cento delle risorse totali sarà riservata ad interventi e progetti presentati dai Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti e ai Comuni nelle aree interne.
Gli interventi riguarderanno diversi settori: Ambiente (difesa del suolo, polo logistico della Colonia mobile regionale di Protezione civile a Brugnato), Infrastrutture (Rinnovo parco autobus per il trasporto pubblico locale, interventi infrastrutturali sul territorio),, Riqualificazione edilizia (Edilizia scolastica, Arte, rigenerazione urbana), Cultura ( Carlo Felice e Santagostino), Sport (impianti sportivi a Genova, Savona, Bordighera, Chiavari, Recco, Carasco, Dolceacqua, Cairo Montenotte, Fontanigorda, Camogli, Finale Ligure, Vado Ligure, Santa Margherita, Ligure, Spotorno, Rocchetta di Vara, Maissana), Informatica (formazione Ict, polo strategico regionale, Security operation center), Turismo (rafforzamento delle infrastrutture), Entroterra (Lumarzo, Caravonica, Busalla, Pieve di teco, Castelvecchio di Rocca Barbena, Passano, Perinaldo, Massimino, interventi per la valorizzazione della montagna e delle aree rurali, sostegno al settore forestale, alla pesca e all’agricoltura), Sviluppo economico (realizzare studi cinematografici a Genova, sistemi di videosorveglianza nei Comuni).
Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti alcuni consiglieri regionali.
Armando Sanna (Pd) ha espresso perplessità sul provvedimento e ha chiesto quali sono i fondi disponibili, quante sono le risorse vincolate e come vengono stabilite le priorità di intervento. Sanna ha definito lo strumento del Fondo strategico un «bancomat della giunta per investire in diversi settori in modo discrezionale» e ha auspicato un nuovo piano triennale con una revisione radicale del testo.
Davide Natale (Pd) ha rilevato la strategicità del provvedimento, ma ha condiviso le obiezioni di Sanna in quanto rimarrebbero oscure le modalità con cui vendono attribuiti i fondi e ha preannunciato la presentazione di un ordine del giorno in cui si chiede che le risorse del Fondo siano assegnate secondo criteri definiti. «Questo testo – ha concluso – non può essere una cambiale in bianco in mano alla giunta e firmata dal Consiglio».
Stefano Giordano (Mov5Stelle) ha concordato con i consiglieri di opposizione circa la mancanza di una progettazione omogenea. «Un piano triennale dovrebbe essere ambizioso – ha aggiunto – con interventi strategici, ma questa appare una semplice lista della spesa» e ha espresso perplessità sulla distribuzione territoriale, paventando incoerenza e una mancanza di sinergie.
Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente) ha espresso critiche sul provvedimento rilevando «l‘assenza di una visione davvero strategica per lo sviluppo e le esigenze del territorio». Secondo il consigliere, inoltre, non ci sarebbero criteri oggettivi nell’attribuzione dei finanziamenti e nella scelta degli interventi da attuare e ha annunciato il voto contrario al provvedimento.
Katia Piccardo (Pd) ha ribadito le perplessità sulla programmazione del Fondo: «Non ha il carattere di strategicità che dovrebbe avere, è una lista della spesa con una sommatoria di risorse» Secondo la consigliera «occorre sostenere la capacità progettuale delle amministrazioni e non distribuire risorse a pioggia. Siamo contrari a questa logica e chiediamo che si dia un aiuto concreto alle amministrazioni sulla progettazione».
Selena Candia (Avs) ha criticato nettamente il piano: «Non c’è alcuna componente strategica, ma questa – ha detto – non è una novità per l’amministrazione regionale, in questi testi, infatti, ci sono interventi scollegati uno rispetto all’altro». La consigliera ha ribadito la mancanza di chiarezza sui criteri di attribuzione dei fondi e le relative priorità degli interventi.
Rocco Invernizzi (FdI) ha illustrato il quadro normativo in cui si inserisce il Piano del Fondo strategico e tutti i settori in cui sono previsti gli interventi. Secondo il consigliere, dunque, alcune delle dichiarazioni della minoranza sarebbe contraddittorie e incongruenti. Facendo riferimento, in particolare agli interventi nel settore turistico ha aggiunto: «Non ci ci sono state discriminazioni di alcuni Comuni rispetto ad altri».
Sara Foscolo (Lega Liguria Salvini) ha ribadito che il Fondo strategico esprime la massima attenzione alle esigenze del territorio e, in particolare, ha citato i Comuni dell’entroterra e anche i giovani, attraverso la riqualificazione dei luoghi di aggregazione: «In questo piano – ha aggiunto – c’è molta attenzione per lo sviluppo del territorio e della comunità» e ha annunciato il voto favorevole del gruppo.
Angelo Vaccarezza (FI Berlusconi) ha respinto con forza l’accusa di alcuni consiglieri di minoranza che i fondi siano distribuiti secondo criteri politici. Secondo il consigliere il piano è attento alle esigenze del territorio. « Il Piano strategico è fatto in modo corretto e ben presto – ha concluso – nel vedremo i risultati positivi su tutto il territorio ligure»
Armando Biasi (Lega Liguria –Salvinj) ha ribadito il valore del provvedimento che è stato predisposto tenendo conto delle esigenze del territorio: «Gli atti del Fondo sono stati elaborati secondo la trasparenza amministrativa e nel pieno rispetto delle leggi, quindi le risorse non vengono attribuite secondo particolari simpatie per un amministratore rispetto ad un altro»..
L’assessore ai rapporti con il Consiglio regionale Marco Scajola ha replicato alla minoranza: «Queste critiche sono basate su un pregiudizio politico e culturale e su una totale non conoscenza delle esigenze e delle richieste del territorio». L’assessore ha rilevato che il piano è stato elaborato dopo un serrato confronto con le amministrazioni locali e con i rappresentanti delle associazioni di categoria. «La Giunta ha modificato con una legge specifica i criteri di attribuzione proprio per fare in modo – ha detto – che tutti i Comuni, nessuno escluso possa acceder ai finanziamenti».
L’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone ha precisato che il fondo serve anche per recuperare interventi che non sono stati inseriti in altri programmi. L’assessore, rispetto alle difficoltà delle piccole amministrazioni a elaborare la progettazione necessaria per eseguire gli interventi, ha aggiunto: «E’ stato creato un “data base” infrastrutturale in cui tutti i Comuni possono caricare i loro progetti ed è stato costituito un fondino per aiutare le stesse amministrazioni a elaborare i propri progetti».
Lilli Lauro (FdI) ha ribattuto ai consiglieri di minoranza: «I consiglieri dell’opposizione hanno difficoltà ad accettare un provvedimento che, in realtà, è stato fatto bene. Il Fondo strategico in questi anni, non solo è ben visto, ma rappresenta per tante amministrazioni una speranza di crescita e di sviluppo» e ha ribadito che i criteri introdotti sono trasparenti e chiari.
Matteo Campora (Vince Liguria-Noi Moderati) ha espresso apprezzamento per il provvedimento e ha annunciato il voto favorevole del gruppo. Il consigliere ha ricordato che il testo deriva da un lungo confronto con il territorio che ha permesso di finanziare tutti i progetti e ha ringraziato il presidente della Giunta Marco Bucci per l’impegno con cui ha portato avanti il piano.
Alessandro Bozzano (Vince Liguria-Noi Moderati) ha sottolinato: «I sindaci beneficiari del Fondo strategico sono i sindaci che progettano a prescindere» e ha ricordato che la progettazione definitiva ha un costo. «Il Fondo strategico – ha aggiunto – così come strutturato ha un significato importante e le risorse destinate rientrano pienamente nel dettame normativo». Il consigliere ha annunciato il voto favorevole al testo.
Giovanni Boitano (Orgoglio Liguria-Bucci Presidente) ha dichiarato: «Oggi è una giornata importante per la Liguria perché, con questo provvedimento, si permette a molte realtà di beneficiare di grandi investimenti per interventi particolari e che riguardano diversi settori» e ha annunciato voto favorevole.
Marco Medusei (FdI) ha annunciato voto favorevole al provvedimento e ha aggiunto: «La Giunta non ha guardato la politica, ma ai progetti che i Comuni hanno presentato mentre non so se ci si sarebbe stata la stessa disponibilità se le parti fossero state invertite». Il consigliere ha ricordato, fra i progetti realizzati nello spezzino con i fondi della Giunta di centro destra, il recupero del Parco delle Mura e il nuovo stadio.
Roberto Arboscello (Pd) ha precisato che il voto contrario del gruppo al provvedimento «non significa che siamo contrari agli interventi contenuti in quell’elenco, ma all’impianto di questo provvedimento, perché si distribuiscono tante risorse senza un criterio oggettivo di attribuzione ma – ha etto – per una scelta soggettiva del presidente della Giunta, degli assessori o per pressione legittima di qualche consigliere di maggioranza».
Veronica Russo (FdI) ha annunciato il voto favorevole al provvedimento e ha rilevato alcune contraddizioni negli interventi di alcuni consiglieri di minoranza. «Gli interventi del fondo strategico hanno dato premialità ai territori – ha sottolineato – e nei miei sopralluoghi sul territorio non ho mai sentito un solo amministratore lamentarsi di difficoltà nell’applicabilità dei progetti».
Enrico Ioculano (Pd) ha chiarito alcuni aspetti del Fondo strategico e che i problemi dei piccoli Comuni sarebbe emerso da tempo, in particolare in relazione alle difficoltà nella progettazione. Il consigliere ha replicato alle accuse che le precedenti amministrazioni regionali di centro sinistra avrebbero penalizzato, nell’attribuzione dei fondi, le giunte comunali di centro destra.
Andrea Orlando (Pd), replicando a quando dichiarato da Medusei, ha rilevato che attualmente per l’area spezzina non c’è stesso impegno come nel passato «e mi sembra che anche il sindaco Peracchini, recentemente, abbia sollevato quest’aspetto. Dico questo perché – ha detto – non ritengo che la provincia spezzina possa essere considerata marginale nell’ambito del futuro e delle prospettive della nostra Regione».
Il presidente della Giunta regionale Marco Bucci ha ricordato che, per accedere al Fondo strategico, occorre avere un progetto esecutivo e che occorre la cantierabilità entro l’anno e ha sottolineato che nessuno dei Comuni che ha aveva queste due condizioni non è stato finanziato.
Simone d’Angelo (Pd) ha espresso perplessità sul provvedimento del Fondo strategico regionale e sui criteri di attribuzione che non sarebbero trasparenti e oggettivi. Il consigliere non avrebbe riscontrato importanti risultati sul territorio rispetto a quanto affermato dalla Giunta regionale e dalla maggioranza.
Marco Frascatore (Orgoglio Liguria- Bucci presidente) ha accusato i consiglieri di minoranza di non avere una strategia, ha difeso la qualità del Fondo strategico e ha ribadito che i criteri adottati dalla Giunta per la scelta dei progetti e per la successiva attribuzione delle risorse sono oggettivi ne trasparenti. «Se la minoranza oggi non vota il progetto – ha concluso – sarebbe una presa di posizione solo politica fine a se stessa».
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