Il Senato USA prosegue il dibattito sul maxi disegno di legge da 3.300 miliardi di dollari voluto da Trump

I Repubblicani del Senato degli Stati Uniti erano ancora impegnati, nella prima mattinata di martedì, a cercare di approvare l’ampio disegno di legge su tagli fiscali e spesa pubblica promosso dal presidente Donald Trump, nonostante le divisioni interne al partito riguardo all’impatto previsto di 3.300 miliardi di dollari sull’indebitamento nazionale.

I senatori hanno votato in una lunga sessione nota come “vote-a-rama”, caratterizzata da una serie di emendamenti presentati sia dai Repubblicani sia dai Democratici di minoranza, parte del complesso iter che i Repubblicani stanno utilizzando per aggirare la regola del Senato che normalmente richiede il consenso di 60 membri su 100 per approvare una legge.

Iniziata nelle prime ore di lunedì e protrattasi per circa 18 ore, la durata della votazione restava ancora incerta. I legislatori hanno spiegato che il processo era stato rallentato anche dalla necessità di verificare la conformità degli emendamenti alle particolari regole di bilancio.

Poco dopo la mezzanotte, il leader della maggioranza al Senato John Thune ha dichiarato ai giornalisti che il “vote-a-rama” era “sperabilmente alle battute finali, e poi vedremo dove sono i voti”. Tuttavia, ore dopo, non vi erano segnali di un imminente voto finale sul provvedimento.

I Repubblicani possono permettersi di perdere al massimo tre voti in ciascuna Camera per approvare una legge a cui i Democratici si oppongono compattamente.

L’Ufficio di Bilancio del Congresso, organismo apartitico, ha pubblicato domenica la sua valutazione sull’impatto del disegno di legge sul debito statunitense, oggi pari a 36.200 miliardi di dollari. La versione del Senato è stimata a un costo di 3.300 miliardi, 800 miliardi in più rispetto a quella approvata il mese scorso dalla Camera dei Rappresentanti.

Molti Repubblicani contestano questa stima, sostenendo che la proroga delle politiche esistenti non aumenterà il debito. Ciononostante, gli investitori internazionali in titoli di Stato vedono incentivi a diversificare fuori dal mercato dei Treasury USA.

Nel frattempo, i Democratici sperano che la cifra record possa suscitare abbastanza preoccupazione tra i conservatori più attenti ai conti pubblici da spingerli a opporsi al proprio partito, che controlla entrambe le Camere del Congresso.

«Questo disegno di legge, come diciamo da mesi, ruba l’assistenza sanitaria alle persone, fa aumentare le bollette elettriche per finanziare sgravi fiscali ai miliardari», ha dichiarato il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, in un intervento in aula.

Thune ha ribattuto che i tagli fiscali aiuteranno famiglie e piccole imprese, difendendo al contempo le riduzioni di spesa ai programmi di welfare.

Ha affermato che Medicaid stava crescendo a un ritmo insostenibile e che erano previsti miglioramenti e riforme per renderlo più efficiente.

Il Senato ha portato avanti di misura il disegno di legge su tagli fiscali, immigrazione, spesa militare e sicurezza dei confini, con un voto procedurale sabato sera che ha visto 51 favorevoli e 49 contrari per aprire il dibattito sulle 940 pagine del “megabill”.

Trump vuole che la legge sia approvata prima della festa dell’Indipendenza del 4 luglio.

LA POLITICA DEL DISEGNO DI LEGGE

Gli emendamenti proposti dai senatori democratici, come quello volto a limitare i tagli a Medicaid, sono stati respinti dalla maggioranza repubblicana.

Nel testo dei Repubblicani del Senato sono inserite diverse questioni politiche controverse, come il divieto di finanziamento Medicaid per circa 30 procedure mediche legate alla transizione di genere, oltre a un aumento dei fondi per i controlli su criminalità e gang nei confronti di minori migranti non accompagnati, inclusi esami di “tatuaggi legati a gang” su bambini anche di soli 12 anni.

Nelle prime ore di martedì, Democratici e Repubblicani hanno bocciato un tentativo della senatrice repubblicana Susan Collins di attenuare l’impatto dei tagli a Medicaid sulle strutture sanitarie rurali, raddoppiando il sostegno federale a 50 miliardi di dollari in cinque anni e finanziando l’aumento attraverso l’innalzamento della più alta aliquota fiscale federale. La misura ha comunque ottenuto il sostegno di 18 Repubblicani.

Elon Musk, precedentemente incaricato da Trump di guidare il piano di taglio dei costi governativi prima di una rottura pubblica tra i due a giugno sul disegno di legge di bilancio, ha minacciato lunedì di prendere di mira i Repubblicani in vista delle elezioni di medio termine del 2026.

«Ogni membro del Congresso che ha fatto campagna per ridurre la spesa pubblica e poi ha immediatamente votato per il più grande aumento del debito della storia dovrebbe vergognarsi!», ha scritto Musk su X.

Ha inoltre ribadito il suo interesse per un nuovo partito politico e accusato i parlamentari di entrambi gli schieramenti di appartenere al “partito di Porky Pig”, una stoccata ai livelli di spesa pubblica.

La Camera di Commercio degli Stati Uniti, che afferma di rappresentare in maggioranza piccole imprese, sostiene il disegno di legge.

Tuttavia, John Arensmeyer, rappresentante di oltre 85.000 piccole aziende presso Small Business Majority, ha avvertito che gli sgravi fiscali per le imprese sono attualmente sbilanciati a favore del 5% più ricco delle piccole imprese.

SCADENZA DEL TETTO DEL DEBITO

La misura repubblicana prevede un aumento del tetto del debito di 5.000 miliardi di dollari – un trilione in più rispetto alla proposta della Camera – ma il mancato passaggio di una qualche versione del provvedimento porrebbe i legislatori davanti a una scadenza critica più avanti in estate, quando il Dipartimento del Tesoro potrebbe avvicinarsi all’esaurimento della propria capacità di indebitamento, rischiando così un default devastante.

L’aumento del limite del debito ha portato il senatore Rand Paul del Kentucky a schierarsi contro la legge, unendosi al collega repubblicano Thom Tillis, che ha criticato i tagli a Medicaid e alle iniziative per l’energia pulita.

Secondo l’Ufficio di Bilancio del Congresso, il disegno di legge del Senato porterebbe a circa 11,8 milioni di persone senza assicurazione in più, superando le stime della versione della Camera.

Se il Senato riuscirà ad approvare la legge, questa passerà alla Camera, dove i membri sono anch’essi divisi, alcuni preoccupati per i costi, altri per i tagli al programma Medicaid.

Il “megabill” prorogherebbe i tagli fiscali del 2017, principale risultato legislativo di Trump nel suo primo mandato, ridurrebbe altre imposte e aumenterebbe la spesa per le forze armate e la sicurezza dei confini.

I Repubblicani del Senato, che respingono le stime dell’Ufficio di Bilancio sui costi della legge, sono intenzionati a utilizzare un metodo di calcolo alternativo che non considera i costi derivanti dalla proroga dei tagli fiscali del 2017.

Esperti fiscali indipendenti, come Andrew Lautz del think tank apartitico Bipartisan Policy Center, definiscono questo metodo un “trucco magico”.

Utilizzando questa metodologia, il disegno di legge di bilancio dei Repubblicani del Senato sembrerebbe costare molto meno e, secondo l’analisi del BPC, farebbe risparmiare 500 miliardi di dollari.