Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Imprese industriali e dei servizi, Bankitalia: nel 2024 flessione delle vendite (-1,4%) – Economia e Finanza


(Teleborsa) – Nel 2024 le vendite delle imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi privati non finanziari con almeno 20 addetti sono diminuite (dell’1,4 per cento a prezzi costanti) per effetto del calo nella manifattura (-3,9 per cento) e della stabilità nei servizi. L’occupazione è ancora cresciuta in entrambi i settori, ma a un tasso inferiore rispetto all’anno precedente. I prezzi di vendita hanno continuato a rallentare e si è ulteriormente ridotta la quota di imprese che hanno aumentato i prezzi di oltre il 2 per cento. La domanda di credito è rimasta contenuta, sebbene in lieve ripresa. I giudizi sulle condizioni di accesso al credito sono migliorati ed è cresciuta la quota di imprese che hanno segnalato una riduzione dei tassi di interesse applicati. La spesa per investimenti è aumentata nei servizi e nel comparto energetico, ma è diminuita nettamente nella manifattura. Dopo un triennio di forte crescita, nel 2024 la produzione del settore delle costruzioni è rimasta stabile. Il numero di occupati ha invece continuato ad aumentare. Queste le principali evidenze che emergono dall’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi – Anno 2024 della Banca d’Italia.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

La flessione ha interessato in particolare i comparti del tessile, abbigliamento e calzature e della metalmeccanica dove, rispettivamente, circa i tre quarti e oltre la metà delle imprese hanno riportato una riduzione del fatturato. Tra le imprese dei servizi, il lieve calo nel commercio è stato compensato dall’aumento negli altri comparti. A fronte di questa debolezza, che ha interessato le vendite sia sul mercato interno sia sui mercati esteri, la quota di imprese che hanno chiuso l’esercizio in utile è stata pari al 78 per cento, mentre il 12 per cento ha chiuso in perdita, in linea con quanto registrato in media dal 2016, con l’eccezione del 2020.

I prezzi praticati dalle imprese hanno rallentato ulteriormente, al 2,4 per cento in media (da 3,4 nel 2023), in linea con quanto
prefigurato dalle imprese nella rilevazione precedente. Il rallentamento ha riguardato sia la manifattura sia i servizi. Nel complesso, la quota di imprese che ha aumentato i prezzi di oltre il 2 per cento è diminuita al 40 per cento (da 54 nel 2023 e 66 nel 2022).

L’occupazione ha continuato a crescere in tutti i principali comparti, ma a un ritmo meno sostenuto rispetto al 2023 (dell’1,0 per cento da 1,9). Circa i tre quinti delle imprese hanno riportato un aumento delle ore lavorate, che sono cresciute dell’1,5 per
cento (da 3,1), con una dinamica più sostenuta nei servizi rispetto alla manifattura (rispettivamente, 2,0 e 0,7 per cento). Come nell’anno precedente, più della metà dei lavoratori dipendenti ha beneficiato di incrementi nelle retribuzioni orarie a parità di inquadramento; tuttavia, solo per l’8 per cento (da 12 nel 2023) l’aumento è stato superiore al 4 per cento.

Per il 2025 – rileva l’indagine – le imprese prefigurano un moderato aumento delle vendite (0,4 per cento a prezzi costanti): gli incrementi nei comparti dei servizi (0,8 per cento) e della manifattura (0,7 per cento) più che compenserebbero la contrazione in quello energetico ed estrattivo (-2,2 per cento). Come lo scorso anno, un rispondente su otto prevede di ricevere ordini connessi a bandi nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Le imprese prefigurano un’accelerazione dei prezzi di vendita nell’industria, più sostenuta nel comparto energetico-estrattivo (3,3 per cento da 2,2 nel 2024) rispetto alla manifattura (2,6 per cento da 2,3), mentre nei servizi la crescita dei prezzi rimarrebbe invariata (al 2,4 per cento). L’occupazione continuerebbe a espandersi in tutti i settori.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Secondo i piani delle aziende per il 2025, la spesa totale per investimenti crescerebbe del 2,9 per cento nella manifattura, mentre calerebbe nei servizi (-0,8 per cento). L’aumento sarebbe trainato dalle imprese di medie e grandi dimensioni, che si attendono un incremento superiore al 4 per cento. L’occupazione continuerebbe a crescere in tutti i comparti, complessivamente dell’1,4 per cento.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi