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Ora Piaggio batte bandiera turca. La svolta Baykar tra rilancio e sfide industriali


Il passaggio di Piaggio Aerospace alla turca Baykar segna l’inizio di una nuova fase per lo storico marchio italiano. Il piano industriale prevede il rilancio del bimotore executive P.180, la produzione dei droni TB3 e Akinci, e la nascita di un hub europeo per la manutenzione aeronautica. Obiettivi definiti ambiziosi e sostenuti da investimenti non ancora quantificati, ma incardinati in una strategia che punta a coniugare tradizione e innovazione

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01/07/2025

Rilancio del bimotore executive P.180 Avanti, produzione dei droni TB3 e Akinci, creazione di un centro di manutenzione aeronautica di livello europeo per motori e cellule. Sono questi i punti principali del piano industriale di Piaggio Aerospace sotto la gestione Baykar, definito “ambizioso” e sostenuto dagli “investimenti strategici necessari a stabilizzare e far crescere l’azienda”, per ora non quantificati.

Il passaggio dell’azienda ligure alla società turca è diventato definitivo ieri, cinque mesi dopo la firma del contratto preliminare avvenuta il 27 gennaio 2025. In mezzo, l’accordo che conclude ben sette anni di amministrazione straordinaria ha raccolto l’autorizzazione del Consiglio dei ministri, titolare della golden power sulle imprese nei settori strategici.

La soluzione turca riguarda due aziende, Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, che operano sotto il nome di Piaggio Aerospace, la cui crisi era scaturita dall’uscita del fondo emiratino Mubadala. A sua volta, questa era scaturita dai gravi problemi del P.1HH Hammerhead, il drone al quale gli Emirati erano particolarmente interessati. Durante la lunga crisi, la società ligure è stata guidata dal commissario Vincenzo Nicastro, presto affiancato da Carmelo Cosentino, tra i manager aerospaziali italiani più esperti, e Gianpaolo Davide Rossetti, tutti presenti alla firma insieme al ministro Adolfo Urso. Alla traversata del deserto ha contribuito il sostegno dello Stato, con commesse per l’aggiornamento di dodici P.180 alla nuova configurazione Avanti II+, che ha volato nel novembre 2023, la previsione di acquisto di 15 P.180 EVO+ di nuova produzione. Secondo i dati della General Aviation Manufacturers Association, nel 2024 Piaggio ha consegnato quattro P.180 EVO, per un valore complessivo di circa 34 milioni di dollari; nel primo trimestre 2025 ne è stato consegnato un altro esemplare, per $ 8,485 milioni.

Leader nei droni

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Paradossalmente, la crisi innescata dal fallimento di un drone sarà risolta da una società giunta alla ribalta mondiale grazie a un altro drone, il TB.2 impiegato con successo nelle prime fasi della guerra in Ucraina. Baykar, attiva nei droni dal 2003, è oggi il primo esportatore mondiale nel settore. La società turca sottolinea di aver sempre finanziato la propria crescita con risorse interne, giungendo nel 2024 a esportare beni e servizi per 1,8 miliardi di dollari, pari al 90% del proprio fatturato. 

“Il nostro piano è di rivitalizzare Piaggio Aerospace con una visione audace che parte dalla sua tradizione per schiuderne il potenziale per il futuro”, ha detto Haluk Bayraktar, ad di Baykar. “Il nostro obbiettivo è rivitalizzare questo marchio storico, investendo nelle sue capacità nell’aviazione civile, espandendo la produzione del P.180 Avanti EVO e ampliando il suo ruolo come centro di eccellenza per la manutenzione di cellule e motori in Europa”, gli fa eco Selçuk Bayraktar, presidente e direttore tecnico dell’azienda.

Proprio tenere insieme la produzione di nuovi aerei e la manutenzione, soprattutto di motori, ha rappresentato l’obiettivo costante del governo e dei commissari, contrari allo “spezzatino”, più facile da raggiungere. 

Un’alleanza strategica

Il comunicato di Piaggio Aerospace e ministero delle Imprese e del Made in Italy inserisce la cessione della società ligure “nel quadro di una più ampia cooperazione industriale tra Italia e Turchia, che comprende anche la creazione di una joint-venture tra Baykar e Leonardo per lo sviluppo congiunto di velivoli senza pilota”.

Pur confermando tale contesto, anche la società turca non fornisce dettagli concreti. Il memorandum d’intesa firmato il 6 giugno a Roma tra Leonardo e Baykar è in effetti incentrato sulla creazione di una società congiunta per i sistemi aerei senza pilota, alla quale Baykar dovrebbe contribuire per la parte riguardante la piattaforma e Leonardo con sistemi di missione, carichi e certificazione. Secondo Leonardo, l’accordo con Baykar coinvolgerebbe i propri siti di Ronchi dei Legionari, Torino, Roma Tiburtina, e Nerviano, senza alcun cenno a Piaggio, i cui siti produttivi sono invece ad Albenga e Genova. 

 

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