Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

“Protagonisti della rinascita culturale del territorio”


L’annuncio era arrivato a maggio e ora la Regione Umbria, per la prima volta, si avvia a sperimentare l’Art Bonus regionale. Una novità che consentirà a chiunque di diventare mecenate rendendosi protagonista della tutela e della salvaguardia di beni storici e culturali – inclusi anche gli spettacoli dal vivo – di rilievo ottenendo anche un importante beneficio fiscale.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Che cos’è l’Art Bonus

L’Italia dal punto di vista artistico è il centro di un grande miracolo. Si stima che lo Stivale pur occupando una superficie esigua sulla terra, detenga fra il 60% e il 75% della totalità dei beni artistici mondiali. Un patrimonio immenso che pone anche inevitabili necessità sul fronte della conservazione e della valorizzazione. In questo senso l’Art Bonus rappresenta uno strumento essenciale aprendo alla partecipazione di chiunque abbia a cuore le sorti dei tesori nazionali.

L’Art Bonus in Italia è stato istituito dalla Legge n. 106 del 29 luglio 2014 e prevede la possibilità per privati, aziende e cittadini la possibilità di contribuire attivamente alla tutela e alla promozione dei beni culturali. A chi dona tramite l’Art Bonus è riservato un credito d’imposta del 65%. Nel corso degli anni, grazie all’Art Bonus in Italia sono stati recuperati prestigiosi beni culturali che rischiavano di essere abbadondonati o danneggiati e che invece, sono stati restituiti al loro splendore.

Bori: “Un passo storico”

Un passo storico che ci vede protagonisti nella rinascita culturale del nostro territorio – così ha commentato dai suoi canali social il vicepresidente regionale e assessore alla Cultura, Tommaso Bori -. Abbiamo deciso di aprire davvero le porte alla partecipazione attiva di cittadini, imprese e associazioni: con l’Art Bonus, ognuno potrà contribuire al restauro e alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Umbria, beneficiando di un credito d’imposta del 65%. Non è solo cultura: è identità, economia, futuro“.

Bori ha sottolineato come il processo partecipativo alla base dell’Art Bonus regionale rappresenti una porta aperta a tutti. “Vogliamo generare un circolo virtuoso dove il mecenatismo diventa motore di bellezza, occupazione e benessere diffuso. Lo facciamo con trasparenza, entusiasmo e con una visione: restituire il bello all’Umbria e farne una leva di crescita per tutti“.

Tutti i beni umbri in cerca di mecenati

La Regione per il momento ha individuato due beni culturali che figuarano in cima alla lista dell’Art Bonus e a cui i mecenati potranno contribuire. La prima è il restauro del ciclo pittorico di Gerardo Dottori, all’interno della Cappella dell’ex ospedale Santa Maria della Misericordia di Monteluce anche chiamata Cappella degli Infermi. L’altro intervento riguarda il restauro delle opere di Salvatore Fiume conservate a Palazzo Donini.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

La Regione specifica che se l’esito sarà positivo, la pratica verrà estesa ad altri “tesori nascosti che meritano nuova vita“. Nell’elenco compaiono tre possibili interventi a Città di Castello, ovverro il restauro delle campane e dell’orologio del campanile dell’ex ospedale San Florido; quello degli edifici appartenenti al complesso la Montesca e il restauro della sede della Tela Umbra.

E ancora, nel Comune di Deruta, il restauro del Castello di Casalina; il restauro delle stazioni e dei caselli ferroviari della ex FCU – nella tratta ferroviaria da San Giustino a Terni; a Foligno il restauro degli affreschi presenti all’interno della ex chiesa di San Giovanni Battista; a Bettona il restauro dell’ex Convento San Antonio e degli affreschi al suo interno e infine, il restauro della sede dell’Adisu in Via Benedetta e Via del Favarone nel Comune di Perugia.

Questi interventi non solo riporteranno al loro antico splendore capolavori e strutture di grande valore, ma contribuiranno a rendere l’Umbria ancora più attraente e vivibile – ha concluso Bori -. La cultura è innovazione, formazione dell’identità e sviluppo economico. È un bene diffuso in tutto il nostro territorio e siamo determinati a valorizzarlo e conservarlo per le generazioni future“.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!