L’«avanzata» dei 500.000 occupati stranieri (operatori stagionali, in buona parte impiegati nelle campagne, nonché collaboratori domestici e badanti) ottiene il «placet» del Consiglio dei ministri: ieri, infatti, il governo italiano ha approvato il nuovo decreto flussi che consentirà, nel periodo 2026-2028, l’entrata nei nostri confini di lavoratori regolari.
Nel frattempo, ci sono novità anche per le famiglie in condizioni di difficoltà, giacché per i nuclei che hanno iniziato a ricevere l’Adi (Assegno d’inclusione) a gennaio 2024 il sussidio non potrà essere erogato a luglio, perché sono trascorsi già 18 mesi dall’avvio della distribuzione, tuttavia l’Esecutivo sostituirà per il mese di attesa, prima che la misura assistenziale venga nuovamente destinata ai chi ne fa richiesta (in presenza, ovviamente, dei requisiti per ottenerla) il sostegno con un contributo straordinario.
E, pertanto, si è appreso nella giornata appena trascorsa, tra luglio e ottobre circa 500.000 famiglie perderanno la prestazione dopo 18 mesi e, per l’erogazione successiva saranno stanziati circa 250 milioni pari a circa 500 euro a famiglia. Il provvedimento che dovrebbe essere inserito nel decreto economia, è stato illustrato dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, a Palazzo Chigi, durante la riunione governativa; l’Adi, si ricorda, è un aiuto che fu introdotto nella Penisola nel 2024 per sostituire il reddito di cittadinanza (l’iniziativa voluta dal M5s negli anni in cui il movimento fu al governo) per le famiglie con componenti fragili: i beneficiari sono nuclei con specifici requisiti economici e che includono almeno un minore, un disabile, un over 60, o una persona presa in carico dai servizi sociali.
È stata, nel frattempo, trasmessa alla Commissione europea la richiesta del nostro Paese di pagamento dell’ottava rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), pari a 12,8 miliardi. «Dobbiamo essere tutti orgogliosi del positivo avanzamento del Piano dell’Italia – ha dichiarato il ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti – e del consolidamento del nostro primato europeo nella sua attuazione. È un primato che, nei prossimi mesi, ci consentirà di superare quota 153 miliardi, circa il 79% della dotazione finanziaria complessiva del Pnrr, a seguito del conseguimento di tutti gli obiettivi previsti fino ad oggi, quando ci separano due sole rate dal traguardo finale di agosto 2026», ha aggiunto.
La giornata appena trascorsa, però, è stata anche contraddistinta da eventi naturali e (conseguenti) disagi: da un lato, infatti, la scossa di terremoto delle 12.47, con epicentro nell’area di Bacoli (Napoli), con magnitudo di 4.6 (la più alta registrata negli ultimi 40 anni nell’area flegrea), che ha generato paura (ma nessun danno significativo) e che ha imposto la sospensione (per quasi tre ore per effettuare verifiche) dei collegamenti ferroviari nel capoluogo campano (con effetti sull’intera rete nazionale, dove si sono registrati forti ritardi delle corse). E, dall’altro, prosegue l’ondata di gran caldo nelle grandi città dello Stivale (con temperature superiori ai 35 gradi), mentre in alcune zone di Piemonte e Valle d’Aosta si sono verificate forti piogge e inondazioni, a causa dell’ingrossamento del torrente Frejus.
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