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Caldo, bollino rosso in 18 città. Oggi firma del protocollo per emergenze sul lavoro. LIVE


L’Italia è ancora stretta nella morsa del caldo. L’ondata di calore, provocata dall’anticiclone africano, in alcune zone è accompagnata da forti piogge. Sono 18, da nord a sud, le città da bollino rosso per le alte temperature oggi e domani: venerdì diventeranno 20. I pronto soccorso registrano il 20% di ingressi in più. Oggi è in programma la firma del protocollo quadro tra ministero del Lavoro, imprese e sindacati per contenere i rischi sul lavoro con il termometro rovente: previsti cig, indumenti e orari specifici. Ieri black out della corrente elettrica in centro a Firenze e a Bergamo. Sempre martedì, una donna cardiopatica è morta nel Palermitano, una turista si è sentita male nel Duomo di Milano. Due operai hanno avuto un malore mentre lavorano in una buca a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza: uno è in coma. Allarme caldo anche in Europa. A Parigi chiusa la Tour Eiffel. Traffico ferroviario interrotto “per diversi giorni” tra la capitale francese e Milano dopo i violenti temporali che hanno colpito la valle della Maurienne. Malori e vittime anche in Spagna.\n

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Due morti legati all’ondata di caldo? \”Non abbiamo nessuna conferma ufficiale\”, ha detto il gabinetto di Agnès Pannier-Runacher dopo che la stessa ministra della Transizione ecologica aveva annunciato stamattina la morte di due persone in Francia \”in seguito a malori legati al caldo\”. Il gabinetto della ministra ha spiegato che non ha dati per confermare: \”Nessuna conferma ufficiale\”, è la versione dell’entourage della ministra. I suoi collaboratori parlano di un \”malinteso\”: \”Non ci sono conferme ufficiali delle autorità e le parole della ministra non valevano come conferma delle autorità, dal momento che noi non siamo l’autorità competente in materia\”.

“,”postId”:”478cfe85-8584-48e1-bb84-811adcbc6eba”,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T12:02:37.252Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T14:02:37+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Carfagna (Nm): \”Sul clima serve grande piano nazionale di prevenzione\””,”content”:”

“L’allarme caldo estremo è ormai la nuova normalità. Davanti a un’estate che già tocca livelli record, Bruxelles apre alla flessibilità sui target climatici al 2040: bene, ma attenzione a non usarla per rimandare investimenti urgenti in Italia. Il Presidente Mattarella lo ha ricordato chiaramente: la prevenzione è un obbligo dello Stato. Per questo concentriamoci su un grande piano nazionale di prevenzione climatica, dando priorità al Mezzogiorno, più vulnerabile agli eventi estremi e già penalizzato dal gap infrastrutturale. Investire oggi in resilienza significa spendere meno domani per riparare danni e ricostruire. È semplice buon senso: prevenire costa meno che curare\”. Lo scrive sui social Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati.

“,”postId”:”5c22ff61-fb9d-42ea-9f34-cf19f94285c6″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T11:57:00.501Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T13:57:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tregua dal caldo in Piemonte, piogge e qualche temporale”,”content”:”

C’è una pausa nella forte e lunga ondata di calore che a Torino non ha dato tregua per quattordici giorni e in modo analogo nel resto del Piemonte. Dopo i temporali sparsi della notte, in qualche caso anche violenti come in Val di Susa nel Torinese e in qualche zona del Vco come a Verbania, le temperature sono drasticamente scese, con le minime anche sotto i 20 gradi e le massime non oltre 30. Azzerati dunque i bollini per il caldo e oggi tutto il Piemonte è verde, cioè a livello zero nella scala del disagio bioclimatico per la popolazione, secondo il bollettino emesso dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Il capoluogo ha faticato di più a perdere il calore accumulato nelle due settimane roventi, quindi le temperature non sono scese fino a stamattina, quando ancora qualche lieve pioggia a tratti ha consentito di percepire la frescura che nelle altre province è stata evidente già della tarda serata. Le previsioni meteorologiche dicono che si tratta però solo di una tregua dal caldo, dal momento che già domani le temperature dovrebbero vedere un rialzo, ma ancora con piogge sui rilievi.

“,”postId”:”c85d4e80-e9e5-48ad-a0ac-75add98ec8ca”,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T11:42:00.441Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T13:42:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Frana in Cadore, Alemagna aperta solo per mezzi di soccorso”,”content”:”

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È ancora chiusa al traffico la strada statale 51 \”di Alemagna\”, interessata ieri notte da un’ingente colata di fango e pietrisco nel tratto che attraversa il comune di San Vito di Cadore (Belluno). La carreggiata è stata liberata prima del previsto e la circolazione potrebbe riprendere a breve, sia pure limitatamente ai mezzi di soccorso. Lo ha comunicato il sindaco Franco De Bon, che ha aggiunto che sono in corso interventi per rimuovere materiale dalla pista ciclabile e da un percorso più a valle. La caduta della massa franosa, occludendo in parte il corso del fiume Boite, ha provocato l’allargamento dell’alveo causando una piccola esondazione su una strada forestale. Alcune piante sono cadute e si sta cercando di rimuoverle per evitarne il trasporto da parte del corso d’acqua con il rischio di danneggiamento di alcuni ponti più in basso. Il tempo in questo momento è buono ma sono attese precipitazioni nel pomeriggio. L’assessore regionale veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ricorda che si è in attesa dell’arrivo, venerdì prossimo, del geologo Nicola Casagli, referente nazionale della Protezione civile. \”L’esperto – spiega Bottacin – valuterà non solo la frana di San Vito ma altri movimenti franosi minori che interessano la zona\”. Il relativo isolamento di Cortina d’Ampezzo (Belluno), 10 chilometri a nord rispetto al punto dell’interruzione e raggiungibile dal Veneto attraverso i passi Falzarego, Giau e Tre Croci, non ha fino a questo momento causato particolari disagi agli abitanti della conca ampezzana.

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In piena ondata di caldo torrido sulla Francia, con temperature roventi a Parigi e in buona parte del Paese, l’opportunità di sviluppare o meno l’aria condizionata finisce al centro di un acceso dibattito tra le forze politiche. Tutto è cominciato l’altro ieri, con l’approssimarsi della cosiddetta “canicule”, quando Marine Le Pen ha promesso un \”grande piano per l’aria condizionata\”. \”Lo lancerò già dal nostro arrivo al potere\”, ha garantito l’esponente del Rassemblement National (RN). Un argomento che non convince del tutto né il governo né tantomeno gli ecologisti. Se tutti concordano sull’aria condizionata in luoghi pubblici come ospedali, scuole o case di riposo, centristi ed ecologisti oppongono diversi argomenti, come il fatto che il suo uso eccessivo rischia di rendere ancora più roventi le grandi città. La ministra per la Transizione ecologica Agnès Pannier Runacher ha ricordato che i condizionatori rilasciano il calore all’esterno e il loro moltiplicarsi in appartamenti o luoghi di lavoro rischia di contribuire a rendere le temperature in strada ancora più roventi. La segretaria ecologista Marine Tondelier ha accusato Le Pen di avere come unico \”programma ecologico l’acquisto di condizionatori\”. Ieri, anche la sinistra radicale ha proposto un suo programma contro gli episodi di caldo torrido. Nella strategia presentata all’Assemblée Nationale, la France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon prevede, tra l’altro, una maggiore protezione dei lavoratori nei cantieri in caso di canicola e l’accesso per tutti a spazi freschi. Dinanzi a episodi di caldo estremo destinati ad \”aggravarsi, dobbiamo agire e pianificare in modo estremamente urgente. Il governo non ha fatto nulla\”, ha accusato in conferenza stampa a Parigi la deputata Lfi, Clémence Guetté.

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\”L’incendio in Catalogna in cui piangiamo la morte di due persone e due vigili del fuoco sono rimasti feriti in maniera lieve è stato stabilizzato e l’azione dei vigili del fuoco consiste ora nel perimetrare l’aerea interessata perché le fiamme non si ravvivino. Ma è difficile per le alte temperature e il vento che si prevede continueranno oggi e per tutta la settimana\”. Lo ha detto il governatore della Catalogna, Salvador Illa, in alcune dichiarazioni ai media dal Guissona (Lleida), dove è stato allestito il centro operativo per l’estinzione del vasto incendio che ha bruciato finora 6.500 ettari nelle località di Torrefera e Sanauja, in provincia di Lleida, e ha provocato la morte di due allevatori nel comune di Agramunt. Illa ha fatto appello alla \”massima precauzione\” per il persistere delle condizioni meteorologiche avverse che hanno reso l’incendio \”altamente pericoloso e difficile da estinguere, con fiamme alte fino a 17 km e una velocità di propagazione altissima\”. E che ha indotto la Generalitat e la Protezione Civile ad allertare sui telefoni cellulari 14.000 residenti dei comuni interessati dalla vastissima colonna di fumo perché si richiudessero in casa. Un appello alla \”massima precauzione\” è stato lanciato anche dalla vicepremier per la Transizione ecologica, Sara Aagesen, a margine della VI Conferenza per il Finanziamento per lo Sviluppo dell’Onu a Siviglia. Aagesen ha messo in guardia per \”l’estate molto complicata sul fronte degli incendi\”, ricordando che il mese appena passato \”è stato il giugno più caldo da quando esistono i rilevamenti\”. \”In questi mesi di maggiore rischio, per favore, rafforzare le precauzioni in maniera estrema\”, ha scritto da parte sua il premier Pedro Sanchez in un messaggio su X, in cui ha espresso vicinanza alle famiglie delle due vittime del rogo in Catalogna e \”solidarietà\” alla popolazione colpita, con un riconoscimento del lavoro svolto dai servizi di emergenza impegnati nelle operazioni di estinzione.

“,”postId”:”34e38f10-f3a7-4c6c-968c-f3aa1f032f64″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T10:47:00.720Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T12:47:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Caldo ancora in aumento: venerdì 20 bollini rossi”,”content”:”

Temperature ancora in aumento nei prossimi giorni, con i bollini rossi che venerdì riguarderanno 20 città italiane. Oggi e domani restano 18. Delle 27 città monitorate nel bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, oggi e domani hanno il bollino rosso che indica il massimo livello di rischio caldo Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Venerdì a questi 18 centri urbani si aggiungeranno Pescara e Venezia, entrambe oggi e domani in arancione. Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono “rosse” dallo scorso 26 giugno, nessuna altra città italiana quest’anno ha registrato questa successione – senza alcuna interruzione – di giorni di caldo record. Da segnalare, tornando alla giornata di venerdì, sette bollini gialli (stato di pre-allerta per possibili ondate di calore): Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Napoli e Reggio Calabria.

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“,”postId”:”439af992-ccc0-44e1-be65-542de99fc8b3″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T10:36:00.107Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T12:36:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Von der Leyen: “Percorso realistico verso target clima 2040””,”content”:”

\”I cittadini europei, che avvertono sempre più gli effetti dei cambiamenti climatici, si aspettano che l’Europa agisca. L’industria e gli investitori guardano a noi per definire una rotta prevedibile. Oggi dimostriamo di essere fermamente determinati a rispettare il nostro impegno di decarbonizzare l’economia europea entro il 2050\”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a commento della proposta sul target climatico intermedio al 2040 adottato oggi. \”L’obiettivo è chiaro, il percorso è pragmatico e realistico\”, ha aggiunto.

“,”postId”:”0877e132-7fc8-42e0-8f37-7df6e7b27c61″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T10:23:00.503Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T12:23:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ania: solo 7% case assicurate da catastrofi”,”content”:”

\”Nonostante circa il 94% dei comuni italiani sia a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e il 40% degli edifici si trovi in zone sismiche medio-alte, la copertura assicurativa è ancora molto bassa: solo il 7% delle abitazioni e delle imprese è protetto\” contro le catastrofi naturali. Lo ha detto il presidente dell’Ania Giovanni Liverani, precisando che \”l’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario\”. Inoltre, \”è fondamentale aprire una riflessione approfondita su come arrivare a proteggere il patrimonio immobiliare anche delle abitazioni residenziali\”, ha aggiunto.

“,”postId”:”8fa58dd7-43e1-4f8b-8ad0-07bb5bb18a26″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T10:09:00.628Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T12:09:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ciciliano: “Tre regioni non hanno flotta aerea antincendio””,”content”:”

Durante l’audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, il capo del dipartimento della protezione civile Fabio Ciciliano ha parlato anche del rischio di incendi boschivi. “La legge quadro in materia è assegnata alle Regioni e alle Province autonome che hanno il compito di programmare la prevenzione e la lotta attiva, attività essenziali soprattutto per le isole. Per quanto riguarda la campagna antincendio boschivo del 2025, le flotte aeree regionali hanno registrato un’assenza in Umbria, Molise e Puglia\”. Ciciliano ha sottolineato che \”le gare bandite più volte in Regione Puglia per l’acquisizione di una flotta regionale impattano in maniera importante sulle Isole Tremiti e quindi l’intervento che dovesse essere necessario per quanto riguarda lo spegnimento di incendi su questo arcipelago dovrà per forza essere realizzato dalla flotta aerea di Stato, che in supporto alle Regioni lavora durante tutta la campagna di antincendio boschivo\”. Ciciliano ha poi fatto sapere che \”mentre la Regione Sardegna ha un proprio centro funzionale, la Regione Sicilia non ce l’ha e il dipartimento della Protezione Civile, secondo quella che è la consolidata azione di sussidiarietà verticale, supplisce a questa assenza\”.

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“,”postId”:”ec3f7f0a-e544-42b3-b199-4929cce07a20″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T09:57:00.608Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T11:57:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”A Parigi 500 persone al riparo in “rifugi climatici””,”content”:”

“Oltre 500 persone in condizioni molto precarie” sono state portate al riparo in “rifugi climatici” dotati di aria condizionata, nell’Ile-de-France, la regione di Parigi attualmente interessata dal caldo torrido: è quanto annunciato dalla governatrice della regione Valérie Pécresse, parlando di “sforzo colossale” per “mettere al riparo oltre 500 persone, in situazione molto precaria, per piazzarli in rifugi climatici”. “In questa situazione di calore estremo, se le persone non vengono messe al riparo, possono esserci conseguenze mortali”, ha aggiunto in diretta su France 2. Parigi e altri 15 dipartimenti francesi sono posti fino alla mezzanotte di oggi in stato di allerta rossa da “canicola”. Nella capitale di Francia, tra le città più dense al mondo, con scarso verde pubblico e una popolazione fittissima, spesso residente in minuscoli appartamenti di superficie inferiore ai 40-50 metri quadri, il caldo torrido può essere molto difficile, soprattutto per le persone più anziane o vulnerabili. “La città deve adattarsi e cambiare. La priorità è riportare la natura in città. Abbiamo già speso 100 milioni di euro per questo adattamento al riscaldamento climatico”, ha proseguito Pécresse. Secondo l’agenzia francese per i fenomeni meteo violenti Keraunos, in questi giorni sono stati superati i 35 gradi sul 95% del territorio d’Oltralpe. In oltre 60 centraline la temperatura ha oltrepassato i 40 gradi. In Francia è ancora vivo il ricordo del picco di caldo dell’estate 2003, con una stima di oltre 10mila decessi. Il dato era stato calcolato sull’aumento dei morti nel periodo rispetto alla media degli anni precedenti.

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Temperature ancora roventi in questi primi giorni di luglio, ma al Nord sono in arrivo eventi meteo estremi. Temporali, grandinate e forti colpi di vento già domani sono previsti al Settentrione e in parte del Centro. A dirlo sono gli esperti di iLMeteo.it. \”Con l’aumentare delle temperature – spiega il meteorologo Mattia Gussoni – cresce anche l’evaporazione dai nostri mari, la vera energia potenziale di cui si nutrono i sistemi temporaleschi per innescare poi rovinose grandinate e forti colpi di vento\”. Da oggi e fino al prossimo weekend, precisa, \”l’Italia si troverà tra l’incudine e il martello: da una parte abbiamo le fresche e instabili correnti in quota in discesa dal Nord Europa che lambiranno parte delle nostre regioni settentrionali, dall’altra ci sono le roventi masse d’aria di origine sub-tropicale (in arrivo da Marocco, Algeria e Tunisia) che stazionano sul Mediterraneo ormai da diverse settimane\”. Questo caldo intenso, oltre a provocare disagio fisico per le persone, influenza anche la temperatura dei nostri mari, con valori che raggiungono già i 27-28°C su buona parte dei bacini, 4/5°C oltre le medie. \”Questo – precisa l’esperto – si traduce in una maggiore energia potenziale in gioco, ovvero in quel carburante necessario per lo sviluppo di fenomeni estremi. Nei prossimi giorni l’ingresso di correnti instabili in quota, pilotate da un ciclone presente tra Regno Unito e Scandinavia, destabilizzerà non poco l’atmosfera provocando temporali violenti su Alpi e Prealpi, in locale sconfinamento sulle vicine pianure\”. Sul resto del Paese invece l’anticiclone africano continuerà a dominare: sono previste punte massime fino ai 36-38°C su pianure del Triveneto, Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia.

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A San Marino entra in vigore il nuovo regolamento dedicato alla prevenzione dei rischi derivanti dal clima e dalle ondate di calore estreme a tutela e protezione dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato. Il provvedimento, spiegano in una nota dalla Segreteria di Stato per il Lavoro del Titano, \”non concerne unicamente chi opera all’aperto o nei cantieri, ma abbraccia anche coloro che lavorano in ambienti interni sprovvisti di un’adeguata climatizzazione, come uffici, officine, magazzini o spazi industriali\”. Nel dettaglio, tra le misure introdotte ci sono la \”riorganizzazione degli orari di lavoro per privilegiare le fasce più fresche della giornata, l’obbligo di pause regolari, la disponibilità costante di aree ombreggiate e acqua fresca. È altresì prevista l’istruzione dei lavoratori sui sintomi del colpo di calore e la fornitura di dispositivi di protezione idonei. Per le attività all’aperto, i datori di lavoro devono predisporre spazi ombreggiati e facilmente accessibili\”. Inoltre, viene sottolineato, \”un elemento di particolare rilevanza è la scadenza del 31 marzo 2026, entro la quale tutte le imprese dovranno aggiornare i propri Documenti di Valutazione dei Rischi e i Piani Operativi di Sicurezza, integrando il rischio da microclima e le relative azioni di mitigazione\”. \”In un contesto in cui gli eventi climatici estremi diventano la norma – osserva in una nota il Segretario di Stato per il Lavoro, Alessandro Bevitori – la nostra Repubblica dimostra una visione etica e pratica, trasformando la consapevolezza dei rischi in azioni concrete. È un investimento nel benessere collettivo che riflette la nostra profonda attenzione per ogni lavoratore, un valore fondamentale della nostra società. Non un punto di arrivo – conclude – ma certamente una ottima base di partenza\”.

“,”postId”:”55eeb7f6-cf9c-40a7-8ece-d9da1d2fdf90″,”postLink”:”title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””,”timestamp”:”2025-07-02T09:05:00.727Z”,”timestampUtcIt”:”2025-07-02T11:05:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”In Francia 2 vittime e oltre 300 ricoveri”,”content”:”

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La ministra francese per la Transizione Ecologica, Agnes Pannier-Runacher, ha detto che nel Paese due persone sono morte \”a causa di malattie legate al caldo\”, mentre decine di altre sono state ricoverate. \”Più di 300 persone sono state portate al pronto soccorso dai vigili del fuoco e due sono morte a causa di malattie legate al caldo\”, ha dichiarato la ministra. Secondo fonti di stampa locale, nella sola regione di Parigi le chiamate d’urgenza ai vigili del fuoco sono aumentate del 15%. Ieri il governo ha tenuto una riunione di emergenza sull’ondata di caldo estremo che sta colpendo il 90% del territorio nazionale, con temperature comprese tra 30 e 40 gradi.

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Le perdite economiche dovute a eventi estremi legati al clima e al meteo sono ammontate a poco più di 45 miliardi di euro nel 2023 per 38 Paesi europei, tra cui l’Ue e altri Paesi membri e cooperanti dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Sono i dati emersi nel briefing \”Perdite economiche e vittime dovute a eventi estremi legati al clima e al meteo\”, pubblicato oggi. Secondo l’Aea, le perdite economiche totali dovute a eventi meteorologici e climatici hanno superato i 790 miliardi di dollari tra i 38 Paesi membri e i Paesi collaboratori dell’Aea (32 membri più i sei Paesi dei Balcani occidentali) tra il 1980 e il 2023. Le perdite dovute a eventi climatici sono state le più elevate (dal 2001) in Germania, Italia, Francia e Spagna. La Slovenia registra le perdite pro capite più elevate. Alluvioni, tempeste, vento e grandine sono state le principali cause di danno rispetto ad altri pericoli come incendi boschivi o siccità. Meno di un terzo delle perdite non umane era coperto da assicurazione. La maggior parte dei Paesi ha inoltre segnalato che oltre il 50% delle perdite non era assicurato, ampliando il divario tra perdite economiche e perdite assicurate. In molti casi, questa percentuale ha superato il 90%. La maggior parte dei decessi tra il 1980 e il 2023 è stata causata da ondate di calore, ondate di freddo, siccità e incendi boschivi. La maggior parte dei decessi è causata dal caldo nell’Europa occidentale, meridionale e settentrionale.

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Audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità di Fabio Ciciliano, capo del dipartimento della protezione civile. \”Per il sistema di allertamento nazionale, per quanto riguarda la fase previsionale, i temporali estivi sono fenomeni molto difficili da prevedere e quindi una delle più importanti attività che vanno svolte nel territorio nazionale, ma in particolare sulle isole, è quella legata alla consapevolezza del rischio\”, ha detto. \”Le isole sono ovviamente fragili come le altre realtà del nostro territorio, ma la loro fragilità è amplificata dal fatto che sono lontane o possono essere lontane anche dal punto di vista operativo dal raggiungimento dei soccorsi in caso in caso di necessità\”, ha aggiunto. Ciciliano ha ricordato che negli anni sono state diverse le dichiarazioni di stato d’emergenza per quanto riguarda le isole del Paese: \”Negli ultimi 10 anni: 23 per la Sicilia e per le isole minori della Sicilia, quattro per la Sardegna, due per la Regione Campania, entrambe sull’isola d’Ischia per il terremoto di 8 anni fa e per il rischio idrogeologico determinato dalle colate di fango che hanno interessato il comune di Casamicciola, e una per la Regione Toscana che riguarda l’arcipelago toscano\”.

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\”Due persone sono morte in seguito a malori\” collegati all’afa di questi giorni in Francia. Lo ha detto la ministra della Transizione Ecologica Agnès Pannier-Runacher. Ha aggiunto che \”oltre 300 persone sono state assistite dopo chiamate di emergenza\”.

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La Francia, attraversata come gran parte dell’Europa da un’ondata di afa, ha fatto registrare il secondo mese di giugno più caldo da quando ci sono le rilevazioni, nel 1900. Lo ha annunciato la ministra della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher. \”Giugno 2025 diventa il secondo mese di giugno più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1900 – ha detto ai giornalisti la ministra – dopo il mese di giugno del 2003\”. L’entourage della ministra ha precisato che l’anomalia della temperatura ha fatto registrare +3,3 gradi contro i +3,6 gradi del giugno 2003.

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Le abbondanti piogge di martedì sera hanno costretto i vigili del fuoco del comando provinciale del Verbano-Cusio-Ossola a intervenire in circa quaranta occasioni, tra le 19 e la mezzanotte, per prosciugamenti, rimozione di alberi e pali pericolanti, gestione di smottamenti, interventi per dissesti statici e interventi di mitigazione di danni di varia natura causati dall’acqua. L’ondata di maltempo e l’abbondante carico d’acqua ha causato problemi anche alla rete idrica e fognaria, che in alcuni punti ha ceduto. Disagi a Verbania, dove alcune zone hanno fatto i conti con ridotta pressione di acqua nelle abitazioni, ad Arizzano e a Vignone, sulla prima collina. Acqua Novara Vco fa sapere di aver ripristinato gli impianti principali di Verbania alle 22.35 circa e che è in corso la conta dei danni.

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\”I tavoli procedono, ovviamente anche in considerazione dell’urgenza di temi come quello del caldo\”. Lo ha detto la ministra del Lavoro Marina Calderone, in un intervento su Canale 5. \”Questa sera sono convocate per le 17 le parti sociali per la sottoscrizione del protocollo. È un lavoro andato avanti per tanto tempo e che arriva a definizione. Contiene tante misure di attenzione a lavoratori e lavoratrici esposti ad alte temperature\”, ha spiegato.

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Un camionista di 70 anni è stato trovato morto all’interno del suo mezzo poco dopo le 6.30, fermo in una piazzola di sosta nel tratto dell’ A4 Sirmione-Peschiera del Garda in provincia di Brescia. L’uomo è stato stroncato da un malore e non si esclude che possa aver influito anche il caldo di questi giorni.

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Caldo record anche in Spagna. Il Paese sta vivendo un’intensa ondata di calore, con temperature superiori a 40 gradi in molte località e diversi record di calore registrati per il mese di giugno più caldo di sempre. I vigili del fuoco hanno dichiarato di aver trovato due corpi senza vita dopo un incendio scoppiato nel nord-est del Paese, nella morsa di una violenta ondata di calore. Le autorità della Catalogna hanno confinato circa 14mila persone nelle proprie case a causa di due incendi boschivi scoppiati quasi contemporaneamente nella provincia di Lerida. In uno degli incendi, vicino alla città di Cosco, \”due persone sono state trovate senza vita dai vigili del fuoco\”, ha dichiarato il servizio di emergenza antincendio in un comunicato. La causa esatta dell’incendio non è chiara, ma il servizio ha affermato che il caldo recente, la siccità e i forti venti causati dalle tempeste hanno aumentato l’intensità delle fiamme. Ore prima, la polizia della regione aveva segnalato la morte di un bambino di due anni, rimasto in un’auto parcheggiata al sole per diverse ore. Inoltre, una persona è morta nella città meridionale di Cordova e un’altra a Barcellona, entrambe durante lavori stradali sabato, probabilmente vittime di un colpo di calore.

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L’Italia è ancora stretta nella morsa del caldo. Sono 18, da nord a sud, le città da bollino rosso per le alte temperature. Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono “rosse” dallo scorso 26 giugno: nessuna altra città italiana ha registrato questa successione di giorni di caldo record. A queste si sono aggiunte Ancona, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Rieti, Roma, Trieste, Verona, Viterbo. E oggi si aggiunge Campobasso.

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L’Italia è ancora stretta nella morsa del caldo. L’ondata di calore, provocata dall’anticiclone africano, in alcune zone è accompagnata da forti piogge. Sono 18, da nord a sud, le città da bollino rosso per le alte temperature oggi e domani: venerdì diventeranno 20. I pronto soccorso registrano il 20% di ingressi in più. Oggi è in programma la firma del protocollo quadro tra ministero del Lavoro, imprese e sindacati per contenere i rischi sul lavoro con il termometro rovente: previsti cig, indumenti e orari specifici. Ieri black out della corrente elettrica in centro a Firenze e a Bergamo. Sempre martedì, una donna cardiopatica è morta nel Palermitano, una turista si è sentita male nel Duomo di Milano. Due operai hanno avuto un malore mentre lavorano in una buca a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza: uno è in coma. Allarme caldo anche in Europa. A Parigi chiusa la Tour Eiffel. Traffico ferroviario interrotto “per diversi giorni” tra la capitale francese e Milano dopo i violenti temporali che hanno colpito la valle della Maurienne. Malori e vittime anche in Spagna.

Gli approfondimenti:

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Gabinetto contraddice ministra francese sui morti per caldo

Due morti legati all’ondata di caldo? “Non abbiamo nessuna conferma ufficiale”, ha detto il gabinetto di Agnès Pannier-Runacher dopo che la stessa ministra della Transizione ecologica aveva annunciato stamattina la morte di due persone in Francia “in seguito a malori legati al caldo”. Il gabinetto della ministra ha spiegato che non ha dati per confermare: “Nessuna conferma ufficiale”, è la versione dell’entourage della ministra. I suoi collaboratori parlano di un “malinteso”: “Non ci sono conferme ufficiali delle autorità e le parole della ministra non valevano come conferma delle autorità, dal momento che noi non siamo l’autorità competente in materia”.

Carfagna (Nm): “Sul clima serve grande piano nazionale di prevenzione”

“L’allarme caldo estremo è ormai la nuova normalità. Davanti a un’estate che già tocca livelli record, Bruxelles apre alla flessibilità sui target climatici al 2040: bene, ma attenzione a non usarla per rimandare investimenti urgenti in Italia. Il Presidente Mattarella lo ha ricordato chiaramente: la prevenzione è un obbligo dello Stato. Per questo concentriamoci su un grande piano nazionale di prevenzione climatica, dando priorità al Mezzogiorno, più vulnerabile agli eventi estremi e già penalizzato dal gap infrastrutturale. Investire oggi in resilienza significa spendere meno domani per riparare danni e ricostruire. È semplice buon senso: prevenire costa meno che curare”. Lo scrive sui social Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati.

Tregua dal caldo in Piemonte, piogge e qualche temporale

C’è una pausa nella forte e lunga ondata di calore che a Torino non ha dato tregua per quattordici giorni e in modo analogo nel resto del Piemonte. Dopo i temporali sparsi della notte, in qualche caso anche violenti come in Val di Susa nel Torinese e in qualche zona del Vco come a Verbania, le temperature sono drasticamente scese, con le minime anche sotto i 20 gradi e le massime non oltre 30. Azzerati dunque i bollini per il caldo e oggi tutto il Piemonte è verde, cioè a livello zero nella scala del disagio bioclimatico per la popolazione, secondo il bollettino emesso dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente). Il capoluogo ha faticato di più a perdere il calore accumulato nelle due settimane roventi, quindi le temperature non sono scese fino a stamattina, quando ancora qualche lieve pioggia a tratti ha consentito di percepire la frescura che nelle altre province è stata evidente già della tarda serata. Le previsioni meteorologiche dicono che si tratta però solo di una tregua dal caldo, dal momento che già domani le temperature dovrebbero vedere un rialzo, ma ancora con piogge sui rilievi.

Frana in Cadore, Alemagna aperta solo per mezzi di soccorso

È ancora chiusa al traffico la strada statale 51 “di Alemagna”, interessata ieri notte da un’ingente colata di fango e pietrisco nel tratto che attraversa il comune di San Vito di Cadore (Belluno). La carreggiata è stata liberata prima del previsto e la circolazione potrebbe riprendere a breve, sia pure limitatamente ai mezzi di soccorso. Lo ha comunicato il sindaco Franco De Bon, che ha aggiunto che sono in corso interventi per rimuovere materiale dalla pista ciclabile e da un percorso più a valle. La caduta della massa franosa, occludendo in parte il corso del fiume Boite, ha provocato l’allargamento dell’alveo causando una piccola esondazione su una strada forestale. Alcune piante sono cadute e si sta cercando di rimuoverle per evitarne il trasporto da parte del corso d’acqua con il rischio di danneggiamento di alcuni ponti più in basso. Il tempo in questo momento è buono ma sono attese precipitazioni nel pomeriggio. L’assessore regionale veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, ricorda che si è in attesa dell’arrivo, venerdì prossimo, del geologo Nicola Casagli, referente nazionale della Protezione civile. “L’esperto – spiega Bottacin – valuterà non solo la frana di San Vito ma altri movimenti franosi minori che interessano la zona”. Il relativo isolamento di Cortina d’Ampezzo (Belluno), 10 chilometri a nord rispetto al punto dell’interruzione e raggiungibile dal Veneto attraverso i passi Falzarego, Giau e Tre Croci, non ha fino a questo momento causato particolari disagi agli abitanti della conca ampezzana.

In Francia l’aria condizionata diventa un caso politico

In piena ondata di caldo torrido sulla Francia, con temperature roventi a Parigi e in buona parte del Paese, l’opportunità di sviluppare o meno l’aria condizionata finisce al centro di un acceso dibattito tra le forze politiche. Tutto è cominciato l’altro ieri, con l’approssimarsi della cosiddetta “canicule”, quando Marine Le Pen ha promesso un “grande piano per l’aria condizionata”. “Lo lancerò già dal nostro arrivo al potere”, ha garantito l’esponente del Rassemblement National (RN). Un argomento che non convince del tutto né il governo né tantomeno gli ecologisti. Se tutti concordano sull’aria condizionata in luoghi pubblici come ospedali, scuole o case di riposo, centristi ed ecologisti oppongono diversi argomenti, come il fatto che il suo uso eccessivo rischia di rendere ancora più roventi le grandi città. La ministra per la Transizione ecologica Agnès Pannier Runacher ha ricordato che i condizionatori rilasciano il calore all’esterno e il loro moltiplicarsi in appartamenti o luoghi di lavoro rischia di contribuire a rendere le temperature in strada ancora più roventi. La segretaria ecologista Marine Tondelier ha accusato Le Pen di avere come unico “programma ecologico l’acquisto di condizionatori”. Ieri, anche la sinistra radicale ha proposto un suo programma contro gli episodi di caldo torrido. Nella strategia presentata all’Assemblée Nationale, la France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon prevede, tra l’altro, una maggiore protezione dei lavoratori nei cantieri in caso di canicola e l’accesso per tutti a spazi freschi. Dinanzi a episodi di caldo estremo destinati ad “aggravarsi, dobbiamo agire e pianificare in modo estremamente urgente. Il governo non ha fatto nulla”, ha accusato in conferenza stampa a Parigi la deputata Lfi, Clémence Guetté.

Presidente Catalogna: “Rischio alto anche se rogo stabilizzato”

“L’incendio in Catalogna in cui piangiamo la morte di due persone e due vigili del fuoco sono rimasti feriti in maniera lieve è stato stabilizzato e l’azione dei vigili del fuoco consiste ora nel perimetrare l’aerea interessata perché le fiamme non si ravvivino. Ma è difficile per le alte temperature e il vento che si prevede continueranno oggi e per tutta la settimana”. Lo ha detto il governatore della Catalogna, Salvador Illa, in alcune dichiarazioni ai media dal Guissona (Lleida), dove è stato allestito il centro operativo per l’estinzione del vasto incendio che ha bruciato finora 6.500 ettari nelle località di Torrefera e Sanauja, in provincia di Lleida, e ha provocato la morte di due allevatori nel comune di Agramunt. Illa ha fatto appello alla “massima precauzione” per il persistere delle condizioni meteorologiche avverse che hanno reso l’incendio “altamente pericoloso e difficile da estinguere, con fiamme alte fino a 17 km e una velocità di propagazione altissima”. E che ha indotto la Generalitat e la Protezione Civile ad allertare sui telefoni cellulari 14.000 residenti dei comuni interessati dalla vastissima colonna di fumo perché si richiudessero in casa. Un appello alla “massima precauzione” è stato lanciato anche dalla vicepremier per la Transizione ecologica, Sara Aagesen, a margine della VI Conferenza per il Finanziamento per lo Sviluppo dell’Onu a Siviglia. Aagesen ha messo in guardia per “l’estate molto complicata sul fronte degli incendi”, ricordando che il mese appena passato “è stato il giugno più caldo da quando esistono i rilevamenti”. “In questi mesi di maggiore rischio, per favore, rafforzare le precauzioni in maniera estrema”, ha scritto da parte sua il premier Pedro Sanchez in un messaggio su X, in cui ha espresso vicinanza alle famiglie delle due vittime del rogo in Catalogna e “solidarietà” alla popolazione colpita, con un riconoscimento del lavoro svolto dai servizi di emergenza impegnati nelle operazioni di estinzione.

Caldo ancora in aumento: venerdì 20 bollini rossi

Temperature ancora in aumento nei prossimi giorni, con i bollini rossi che venerdì riguarderanno 20 città italiane. Oggi e domani restano 18. Delle 27 città monitorate nel bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, oggi e domani hanno il bollino rosso che indica il massimo livello di rischio caldo Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Venerdì a questi 18 centri urbani si aggiungeranno Pescara e Venezia, entrambe oggi e domani in arancione. Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono “rosse” dallo scorso 26 giugno, nessuna altra città italiana quest’anno ha registrato questa successione – senza alcuna interruzione – di giorni di caldo record. Da segnalare, tornando alla giornata di venerdì, sette bollini gialli (stato di pre-allerta per possibili ondate di calore): Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Napoli e Reggio Calabria.

Von der Leyen: “Percorso realistico verso target clima 2040”

“I cittadini europei, che avvertono sempre più gli effetti dei cambiamenti climatici, si aspettano che l’Europa agisca. L’industria e gli investitori guardano a noi per definire una rotta prevedibile. Oggi dimostriamo di essere fermamente determinati a rispettare il nostro impegno di decarbonizzare l’economia europea entro il 2050”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a commento della proposta sul target climatico intermedio al 2040 adottato oggi. “L’obiettivo è chiaro, il percorso è pragmatico e realistico”, ha aggiunto.

Ania: solo 7% case assicurate da catastrofi

“Nonostante circa il 94% dei comuni italiani sia a rischio frane, alluvioni o erosione costiera e il 40% degli edifici si trovi in zone sismiche medio-alte, la copertura assicurativa è ancora molto bassa: solo il 7% delle abitazioni e delle imprese è protetto” contro le catastrofi naturali. Lo ha detto il presidente dell’Ania Giovanni Liverani, precisando che “l’assicurazione non è una tassa occulta, ma uno scudo di protezione necessario”. Inoltre, “è fondamentale aprire una riflessione approfondita su come arrivare a proteggere il patrimonio immobiliare anche delle abitazioni residenziali”, ha aggiunto.

Ciciliano: “Tre regioni non hanno flotta aerea antincendio”

Durante l’audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, il capo del dipartimento della protezione civile Fabio Ciciliano ha parlato anche del rischio di incendi boschivi. “La legge quadro in materia è assegnata alle Regioni e alle Province autonome che hanno il compito di programmare la prevenzione e la lotta attiva, attività essenziali soprattutto per le isole. Per quanto riguarda la campagna antincendio boschivo del 2025, le flotte aeree regionali hanno registrato un’assenza in Umbria, Molise e Puglia”. Ciciliano ha sottolineato che “le gare bandite più volte in Regione Puglia per l’acquisizione di una flotta regionale impattano in maniera importante sulle Isole Tremiti e quindi l’intervento che dovesse essere necessario per quanto riguarda lo spegnimento di incendi su questo arcipelago dovrà per forza essere realizzato dalla flotta aerea di Stato, che in supporto alle Regioni lavora durante tutta la campagna di antincendio boschivo”. Ciciliano ha poi fatto sapere che “mentre la Regione Sardegna ha un proprio centro funzionale, la Regione Sicilia non ce l’ha e il dipartimento della Protezione Civile, secondo quella che è la consolidata azione di sussidiarietà verticale, supplisce a questa assenza”.

A Parigi 500 persone al riparo in “rifugi climatici”

“Oltre 500 persone in condizioni molto precarie” sono state portate al riparo in “rifugi climatici” dotati di aria condizionata, nell’Ile-de-France, la regione di Parigi attualmente interessata dal caldo torrido: è quanto annunciato dalla governatrice della regione Valérie Pécresse, parlando di “sforzo colossale” per “mettere al riparo oltre 500 persone, in situazione molto precaria, per piazzarli in rifugi climatici”. “In questa situazione di calore estremo, se le persone non vengono messe al riparo, possono esserci conseguenze mortali”, ha aggiunto in diretta su France 2. Parigi e altri 15 dipartimenti francesi sono posti fino alla mezzanotte di oggi in stato di allerta rossa da “canicola”. Nella capitale di Francia, tra le città più dense al mondo, con scarso verde pubblico e una popolazione fittissima, spesso residente in minuscoli appartamenti di superficie inferiore ai 40-50 metri quadri, il caldo torrido può essere molto difficile, soprattutto per le persone più anziane o vulnerabili. “La città deve adattarsi e cambiare. La priorità è riportare la natura in città. Abbiamo già speso 100 milioni di euro per questo adattamento al riscaldamento climatico”, ha proseguito Pécresse. Secondo l’agenzia francese per i fenomeni meteo violenti Keraunos, in questi giorni sono stati superati i 35 gradi sul 95% del territorio d’Oltralpe. In oltre 60 centraline la temperatura ha oltrepassato i 40 gradi. In Francia è ancora vivo il ricordo del picco di caldo dell’estate 2003, con una stima di oltre 10mila decessi. Il dato era stato calcolato sull’aumento dei morti nel periodo rispetto alla media degli anni precedenti.

Persiste il caldo africano, ma in arrivo eventi estremi al Nord

Temperature ancora roventi in questi primi giorni di luglio, ma al Nord sono in arrivo eventi meteo estremi. Temporali, grandinate e forti colpi di vento già domani sono previsti al Settentrione e in parte del Centro. A dirlo sono gli esperti di iLMeteo.it. “Con l’aumentare delle temperature – spiega il meteorologo Mattia Gussoni – cresce anche l’evaporazione dai nostri mari, la vera energia potenziale di cui si nutrono i sistemi temporaleschi per innescare poi rovinose grandinate e forti colpi di vento”. Da oggi e fino al prossimo weekend, precisa, “l’Italia si troverà tra l’incudine e il martello: da una parte abbiamo le fresche e instabili correnti in quota in discesa dal Nord Europa che lambiranno parte delle nostre regioni settentrionali, dall’altra ci sono le roventi masse d’aria di origine sub-tropicale (in arrivo da Marocco, Algeria e Tunisia) che stazionano sul Mediterraneo ormai da diverse settimane”. Questo caldo intenso, oltre a provocare disagio fisico per le persone, influenza anche la temperatura dei nostri mari, con valori che raggiungono già i 27-28°C su buona parte dei bacini, 4/5°C oltre le medie. “Questo – precisa l’esperto – si traduce in una maggiore energia potenziale in gioco, ovvero in quel carburante necessario per lo sviluppo di fenomeni estremi. Nei prossimi giorni l’ingresso di correnti instabili in quota, pilotate da un ciclone presente tra Regno Unito e Scandinavia, destabilizzerà non poco l’atmosfera provocando temporali violenti su Alpi e Prealpi, in locale sconfinamento sulle vicine pianure”. Sul resto del Paese invece l’anticiclone africano continuerà a dominare: sono previste punte massime fino ai 36-38°C su pianure del Triveneto, Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia.

A San Marino nuovo regolamento su prevenzione rischi da caldo

A San Marino entra in vigore il nuovo regolamento dedicato alla prevenzione dei rischi derivanti dal clima e dalle ondate di calore estreme a tutela e protezione dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato. Il provvedimento, spiegano in una nota dalla Segreteria di Stato per il Lavoro del Titano, “non concerne unicamente chi opera all’aperto o nei cantieri, ma abbraccia anche coloro che lavorano in ambienti interni sprovvisti di un’adeguata climatizzazione, come uffici, officine, magazzini o spazi industriali”. Nel dettaglio, tra le misure introdotte ci sono la “riorganizzazione degli orari di lavoro per privilegiare le fasce più fresche della giornata, l’obbligo di pause regolari, la disponibilità costante di aree ombreggiate e acqua fresca. È altresì prevista l’istruzione dei lavoratori sui sintomi del colpo di calore e la fornitura di dispositivi di protezione idonei. Per le attività all’aperto, i datori di lavoro devono predisporre spazi ombreggiati e facilmente accessibili”. Inoltre, viene sottolineato, “un elemento di particolare rilevanza è la scadenza del 31 marzo 2026, entro la quale tutte le imprese dovranno aggiornare i propri Documenti di Valutazione dei Rischi e i Piani Operativi di Sicurezza, integrando il rischio da microclima e le relative azioni di mitigazione”. “In un contesto in cui gli eventi climatici estremi diventano la norma – osserva in una nota il Segretario di Stato per il Lavoro, Alessandro Bevitori – la nostra Repubblica dimostra una visione etica e pratica, trasformando la consapevolezza dei rischi in azioni concrete. È un investimento nel benessere collettivo che riflette la nostra profonda attenzione per ogni lavoratore, un valore fondamentale della nostra società. Non un punto di arrivo – conclude – ma certamente una ottima base di partenza”.

In Francia 2 vittime e oltre 300 ricoveri

La ministra francese per la Transizione Ecologica, Agnes Pannier-Runacher, ha detto che nel Paese due persone sono morte “a causa di malattie legate al caldo”, mentre decine di altre sono state ricoverate. “Più di 300 persone sono state portate al pronto soccorso dai vigili del fuoco e due sono morte a causa di malattie legate al caldo”, ha dichiarato la ministra. Secondo fonti di stampa locale, nella sola regione di Parigi le chiamate d’urgenza ai vigili del fuoco sono aumentate del 15%. Ieri il governo ha tenuto una riunione di emergenza sull’ondata di caldo estremo che sta colpendo il 90% del territorio nazionale, con temperature comprese tra 30 e 40 gradi.

Eventi estremi in Europa sono costati 45 mld di euro nel 2023

Le perdite economiche dovute a eventi estremi legati al clima e al meteo sono ammontate a poco più di 45 miliardi di euro nel 2023 per 38 Paesi europei, tra cui l’Ue e altri Paesi membri e cooperanti dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Sono i dati emersi nel briefing “Perdite economiche e vittime dovute a eventi estremi legati al clima e al meteo”, pubblicato oggi. Secondo l’Aea, le perdite economiche totali dovute a eventi meteorologici e climatici hanno superato i 790 miliardi di dollari tra i 38 Paesi membri e i Paesi collaboratori dell’Aea (32 membri più i sei Paesi dei Balcani occidentali) tra il 1980 e il 2023. Le perdite dovute a eventi climatici sono state le più elevate (dal 2001) in Germania, Italia, Francia e Spagna. La Slovenia registra le perdite pro capite più elevate. Alluvioni, tempeste, vento e grandine sono state le principali cause di danno rispetto ad altri pericoli come incendi boschivi o siccità. Meno di un terzo delle perdite non umane era coperto da assicurazione. La maggior parte dei Paesi ha inoltre segnalato che oltre il 50% delle perdite non era assicurato, ampliando il divario tra perdite economiche e perdite assicurate. In molti casi, questa percentuale ha superato il 90%. La maggior parte dei decessi tra il 1980 e il 2023 è stata causata da ondate di calore, ondate di freddo, siccità e incendi boschivi. La maggior parte dei decessi è causata dal caldo nell’Europa occidentale, meridionale e settentrionale.

Ciciliano, aumentare consapevolezza del rischio allerte

Audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità di Fabio Ciciliano, capo del dipartimento della protezione civile. “Per il sistema di allertamento nazionale, per quanto riguarda la fase previsionale, i temporali estivi sono fenomeni molto difficili da prevedere e quindi una delle più importanti attività che vanno svolte nel territorio nazionale, ma in particolare sulle isole, è quella legata alla consapevolezza del rischio”, ha detto. “Le isole sono ovviamente fragili come le altre realtà del nostro territorio, ma la loro fragilità è amplificata dal fatto che sono lontane o possono essere lontane anche dal punto di vista operativo dal raggiungimento dei soccorsi in caso in caso di necessità”, ha aggiunto. Ciciliano ha ricordato che negli anni sono state diverse le dichiarazioni di stato d’emergenza per quanto riguarda le isole del Paese: “Negli ultimi 10 anni: 23 per la Sicilia e per le isole minori della Sicilia, quattro per la Sardegna, due per la Regione Campania, entrambe sull’isola d’Ischia per il terremoto di 8 anni fa e per il rischio idrogeologico determinato dalle colate di fango che hanno interessato il comune di Casamicciola, e una per la Regione Toscana che riguarda l’arcipelago toscano”.

Due morti in Francia legati a malori per il caldo

“Due persone sono morte in seguito a malori” collegati all’afa di questi giorni in Francia. Lo ha detto la ministra della Transizione Ecologica Agnès Pannier-Runacher. Ha aggiunto che “oltre 300 persone sono state assistite dopo chiamate di emergenza”.

In Francia il secondo mese di giugno più caldo dopo il 2003

La Francia, attraversata come gran parte dell’Europa da un’ondata di afa, ha fatto registrare il secondo mese di giugno più caldo da quando ci sono le rilevazioni, nel 1900. Lo ha annunciato la ministra della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher. “Giugno 2025 diventa il secondo mese di giugno più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1900 – ha detto ai giornalisti la ministra – dopo il mese di giugno del 2003”. L’entourage della ministra ha precisato che l’anomalia della temperatura ha fatto registrare +3,3 gradi contro i +3,6 gradi del giugno 2003.

Maltempo nel Verbano-Cusio-Ossola, smottamenti e alberi pericolanti

Le abbondanti piogge di martedì sera hanno costretto i vigili del fuoco del comando provinciale del Verbano-Cusio-Ossola a intervenire in circa quaranta occasioni, tra le 19 e la mezzanotte, per prosciugamenti, rimozione di alberi e pali pericolanti, gestione di smottamenti, interventi per dissesti statici e interventi di mitigazione di danni di varia natura causati dall’acqua. L’ondata di maltempo e l’abbondante carico d’acqua ha causato problemi anche alla rete idrica e fognaria, che in alcuni punti ha ceduto. Disagi a Verbania, dove alcune zone hanno fatto i conti con ridotta pressione di acqua nelle abitazioni, ad Arizzano e a Vignone, sulla prima collina. Acqua Novara Vco fa sapere di aver ripristinato gli impianti principali di Verbania alle 22.35 circa e che è in corso la conta dei danni.

Calderone: “Su protocollo caldo tavoli procedono, oggi incontro”

“I tavoli procedono, ovviamente anche in considerazione dell’urgenza di temi come quello del caldo”. Lo ha detto la ministra del Lavoro Marina Calderone, in un intervento su Canale 5. “Questa sera sono convocate per le 17 le parti sociali per la sottoscrizione del protocollo. È un lavoro andato avanti per tanto tempo e che arriva a definizione. Contiene tante misure di attenzione a lavoratori e lavoratrici esposti ad alte temperature”, ha spiegato.

Camionista morto lungo A4, non si esclude malore per caldo

Un camionista di 70 anni è stato trovato morto all’interno del suo mezzo poco dopo le 6.30, fermo in una piazzola di sosta nel tratto dell’ A4 Sirmione-Peschiera del Garda in provincia di Brescia. L’uomo è stato stroncato da un malore e non si esclude che possa aver influito anche il caldo di questi giorni.

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Caldo record e vittime anche in Spagna

Caldo record anche in Spagna. Il Paese sta vivendo un’intensa ondata di calore, con temperature superiori a 40 gradi in molte località e diversi record di calore registrati per il mese di giugno più caldo di sempre. I vigili del fuoco hanno dichiarato di aver trovato due corpi senza vita dopo un incendio scoppiato nel nord-est del Paese, nella morsa di una violenta ondata di calore. Le autorità della Catalogna hanno confinato circa 14mila persone nelle proprie case a causa di due incendi boschivi scoppiati quasi contemporaneamente nella provincia di Lerida. In uno degli incendi, vicino alla città di Cosco, “due persone sono state trovate senza vita dai vigili del fuoco”, ha dichiarato il servizio di emergenza antincendio in un comunicato. La causa esatta dell’incendio non è chiara, ma il servizio ha affermato che il caldo recente, la siccità e i forti venti causati dalle tempeste hanno aumentato l’intensità delle fiamme. Ore prima, la polizia della regione aveva segnalato la morte di un bambino di due anni, rimasto in un’auto parcheggiata al sole per diverse ore. Inoltre, una persona è morta nella città meridionale di Cordova e un’altra a Barcellona, entrambe durante lavori stradali sabato, probabilmente vittime di un colpo di calore.

18 città da bollino rosso

L’Italia è ancora stretta nella morsa del caldo. Sono 18, da nord a sud, le città da bollino rosso per le alte temperature. Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino sono “rosse” dallo scorso 26 giugno: nessuna altra città italiana ha registrato questa successione di giorni di caldo record. A queste si sono aggiunte Ancona, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Rieti, Roma, Trieste, Verona, Viterbo. E oggi si aggiunge Campobasso.

Italia rovente tra 40°C e temporali di calore. Video



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