Con circa mezzo milione di lavoratori impegnati nelle campagne di raccolta estive lungo la Penisola è importante adottare tutte le precauzioni necessarie per evitare rischi alla salute legati al caldo torrido, dall’utilizzo dei dispositivi di protezione alla possibilità di organizzare il lavoro iniziando la mattina presto o sfruttando le ore notturne per lo svolgimento delle attività.
Su iniziativa dell’Agribi – l’ente bilaterale per l’agricoltura di Verona – è disponibile un kit con borraccia termica e cappello di paglia a tesa larga per prevenire i colpi di calore nei campi, che causano ogni anno infortuni gravi. Lo stesso ente ha proposto un’intesa con le sigle sindacali che prevede la possibilità di modificare gli orari di lavoro nei periodi di grande calura in caso venga dichiarata l’allerta da parte dello Spisal o della Regione Veneto.
“A rischio anche quei lavoratori stranieri e spesso stagionali, strategici per il settore, che devono rispettare prescrizioni religiose – spiega Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto – Per loro l’attenzione è costante e adeguata alle loro esigenze. Si stima che nella nostra Regione le assunzioni in agricoltura nel terzo trimestre 2025 saranno quasi 30.000, di cui 13.000 solo a Verona impegnati nella raccolta di tabacco, meloni e angurie oltre che ortaggi. Le maestranze in arrivo grazie al Decreto Flussi sono di nazionalità marocchina, egiziana, indiane, pakistana e non solo”.
L’iniziativa anticipa il prossimo provvedimento regionale in fase di scrittura da parte degli uffici competenti e oggetto di una riunione urgente del Comitato Regionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro alla presenza dell’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin che ha condiviso con tutte le Parti Sociali le motivazioni dell’ordinanza che disporrà la sospensione dell’attività lavorativa in determinate fasce orarie più critiche per i colpi di calore.
Coldiretti Veneto auspica che a livello nazionale siano confermate anche per il 2025 misure di sostegno straordinarie per i lavoratori e le aziende agricole come la possibilità di ricorrere, in caso di attività sospesa nelle fasce di orario che saranno individuate dalla regione, alla cassa integrazione per gli operai agricoli in deroga alla cassa integrazione ordinaria ( CISOA). Nell’attesa, gli Uffici di Coldiretti stanno diffondendo presso le aziende agricole non solo le linee di indirizzo regionali per la protezione dei lavoratori dal calore che saranno oggetto di un decreto del Presidente Zaia e che i datori di lavoro agricolo dovranno applicare nella valutazione dei rischi, ma anche dei vademecum multilingua da distribuire ai lavoratori per informarli e mettere in atto azioni concrete per fronteggiare le giornate torride. Indispensabile è garantire zone ombreggiate e aree di ristoro, prevedere pause in rapporto al clima e allo sforzo, mettere a disposizione acqua fresca e tutto ciò che può ridurre i rischi correlati alla sicurezza e salute dei lavoratori.
Tra luglio e settembre giunge a maturazione la maggioranza della frutta e della verdura, oltre ai cereali e le attività di raccolta non possono essere fermate, pena la perdita delle produzioni e il blocco degli approvvigionamenti sugli scaffali dei supermercati.
In un momento delicato come questo è importante adottare delle strategie ad hoc che preservino tanto la salute dei lavoratori quanto la qualità dei prodotti in campo.
Una scelta condivisa anche da diverse Regioni italiane e per questo la Coldiretti partecipa alla sottoscrizione di un apposito protocollo con tutte le parti sociali a livello nazionale e a livello di singole regioni agli accordi con i sindacati territoriali.
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