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Caselle cresce con Ryanair: più rotte e nuovi flussi in vista dell’inverno 2025


L’annuncio di Ryanair di rafforzare la propria presenza sull’aeroporto di Torino-Caselle con l’introduzione di un terzo aereo basato a partire dall’inverno 2025-26 rappresenta, per le istituzioni piemontesi, un passaggio chiave nella crescita dell’infrastruttura aeroportuale e nella promozione turistica del territorio.

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A commentare l’intesa tra Sagat, la società che gestisce lo scalo torinese, e la compagnia aerea irlandese sono stati il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo e Sport, Paolo Bongioanni.

«L’accordo tra Sagat e Ryanair per il potenziamento delle rotte da Torino grazie al terzo aereo basato nel nostro scalo rappresenta un ulteriore e strategico passaggio nel percorso di crescita dell’aeroporto e di sviluppo del turismo nel nostro territorio», dichiarano Cirio e Bongioanni.

La notizia dell’arrivo del terzo velivolo si inserisce in un contesto di numeri record per l’aeroporto torinese, che nel 2024 ha raggiunto il massimo storico di passeggeri trasportati, confermando il trend positivo degli ultimi anni. L’investimento annunciato da Ryanair è rilevante: 300 milioni di dollari per sostenere l’ampliamento operativo, con una proiezione di traffico che tocca i 3 milioni di passeggeri. Un segnale chiaro della fiducia della compagnia nei confronti dello scalo torinese.

«È particolarmente significativo infatti che la prima compagnia aerea in Europa e in Italia per passeggeri continui a puntare su Torino e il Piemonte, e decida di far crescere la sua presenza con un investimento complessivo di 300 milioni di dollari e un traffico previsto di 3 milioni di passeggeri, nel quadro delle performance dello scalo che ha chiuso il 2024 con il record assoluto di passeggeri».

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L’investimento ha anche una valenza turistica: con l’arrivo di nuove rotte e maggiori collegamenti, si amplia il bacino di visitatori che possono raggiungere il Piemonte in modo comodo e diretto. Questo è particolarmente importante in vista della stagione invernale, periodo in cui la regione richiama turisti stranieri attratti dalle Alpi, dagli sport invernali e dalle eccellenze enogastronomiche.

Secondo i dati riportati, il 53% delle presenze turistiche in Piemonte è costituito da visitatori stranieri, un dato che supera la media nazionale e conferma la vocazione internazionale della destinazione. Il potenziamento dello scalo torinese risponde quindi a una domanda in crescita e a un modello di sviluppo che punta sull’accessibilità e sulla qualità dell’offerta.

«Questo nuovo investimento – sottolineano – darà ulteriore impulso in vista della stagione invernale in un contesto nel quale crescono i numeri di chi sceglie di trascorrere le vacanze in Piemonte, territorio che registra il 53 per cento di presenze di turisti stranieri, con un dato più alto della media nazionale».

Un’evidenza che, per Cirio e Bongioanni, affonda le sue radici in elementi solidi e riconoscibili: «A conferma di una capacità di attrazione del pubblico internazionale che affonda le sue radici nella bellezza del nostro territorio, nella varietà dell’offerta turistica e dei grandi eventi».

Il rafforzamento dell’hub torinese da parte della principale compagnia aerea low cost d’Europa può dunque essere letto come una risposta alle trasformazioni del mercato turistico post-pandemico, dove la domanda di viaggi verso mete accessibili, sostenibili e culturalmente ricche ha conosciuto una forte crescita. Il Piemonte, in questa cornice, si posiziona come una destinazione emergente, capace di coniugare natura, cultura e innovazione.

Non meno importante è la valenza occupazionale ed economica del progetto: con più voli e più frequenze, si genera una maggiore richiesta di servizi, si stimola l’indotto del turismo e si rafforzano le prospettive di sviluppo dell’intera area metropolitana torinese. Il ruolo dell’aeroporto come porta d’accesso privilegiata al Piemonte si consolida, con benefici che si estendono alle valli alpine, alle Langhe, al Lago Maggiore e alle aree interne.

La Regione Piemonte, che negli ultimi anni ha puntato con decisione sul potenziamento delle infrastrutture e della rete di promozione turistica, interpreta l’intesa tra Sagat e Ryanair come un risultato concreto di una politica di lungo periodo.

Un aeroporto che cresce nei numeri e negli investimenti è anche una piattaforma per l’export, per la mobilità professionale e per l’internazionalizzazione delle imprese. Ma soprattutto è una leva strategica per rendere il Piemonte sempre più centrale nei flussi europei e mondiali.

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