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Contributi a fondo perduto per motori elettrici nautici: regole, obblighi e revoche



Conto e carta

difficile da pignorare

 





Con riferimento all’agevolazione diretta a incentivare la sostituzione di motori endotermici alimentati da carburanti fossili con motori elettrici nel settore della nautica da diporto (Legge 206/2023, articolo 13), il Ministero delle Imprese e del Made in Italy fornisce l’elenco degli ammessi.

Viene riconosciuto un aiuto sotto forma di contributo a fondo perduto, coprendo fino al 50% delle spese ammissibili per l’acquisto di motori elettrici e pacchi batterie.

Una volta ottenuta l’approvazione per il contributo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy provvederà a versarlo dietro presentazione di una richiesta specifica da parte del beneficiario. Senza questa richiesta, il contributo non verrà automaticamente erogato.

Cosa devono fare i beneficiari

Come si legge nel decreto direttoriale del 20 giugno 2025 emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in  Italy, per ricevere il contributo occorre rispettare alcuni obblighi.

Entro 180 giorni dalla pubblicazione del decreto di concessione, bisogna inviare una richiesta per ottenere materialmente l’erogazione del contributo.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Su ogni fattura relativa alle spese agevolate, è necessario indicare chiaramente la dicitura:

  • “Agevolazioni di cui all’articolo 13 della legge n. 206 del 2023 – Progetto ID …………. CUP ……………”.

Se non c’è spazio per l’intera frase, almeno il CUP (Codice Unico di Progetto) deve essere inserito nella fattura elettronica.

I pagamenti delle spese per cui si richiede l’incentivo devono essere eseguiti con strumenti tracciabili, così da poterli facilmente verificare.

Tutta la documentazione relativa al contributo ricevuto va conservata per 5 anni e resa disponibile in caso di controlli da parte del Ministero o di Invitalia.

Durante tutte le fasi del procedimento, i beneficiari devono collaborare attivamente per consentire eventuali controlli, ispezioni o attività di monitoraggio.

Infine, devono rispettare tutti gli obblighi previsti non solo da questo decreto, ma anche da quelli precedenti e da eventuali normative europee specifiche applicabili.

Revoca del contributo

Il Ministero può annullare completamente l’aiuto economico concesso in alcune situazioni precise:

  • se viene scoperto che mancano alcuni requisiti fondamentali o che la documentazione presentata è incompleta o non regolare, e questi problemi dipendono dal beneficiario e non possono essere sistemati;
  • se il beneficiario ha fornito dichiarazioni false o non veritiere;
  • se non vengono rispettati gli obblighi di monitoraggio e controllo previsti dall’articolo 10 del decreto ministeriale;
  • se ci sono violazioni di altri obblighi contenuti nel decreto stesso, in quelli precedenti o in normative di settore (anche europee), oppure se il beneficiario non rispetta le condizioni previste per ottenere l’incentivo.

Nel caso in cui il contributo venga revocato del tutto o si rinunci volontariamente, il beneficiario dovrà restituire le somme già ricevute, aggiungendo anche gli interessi legali.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Se invece la revoca è solo parziale, il Ministero ricalcolerà l’importo corretto da riconoscere. Qualsiasi cifra già incassata e non più dovuta sarà recuperata.



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Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio