Stefano Romano albuzzano
Innovazione: è la parola che torna con maggior frequenza negli interventi all’assise 2025 di Assolombarda nella sede di Albuzzano della Fedegari, azienda leader nella produzioe di macchine e sistemi per la produzione di farmaci in ambiente sterile. Innovazione come strada già intrapresa dal sistema economico pavese, innovazione come strada sulla quale accelerare ancora di più per far decollare un territorio che ancora soffre più di altri distretti lombardi, ma che non è più la cenerentola della regione.
Le parole d’ordine
Attrarre investimenti, trattenere talenti, costruire alleanze: il sistema produttivo pavese rilancia il proprio ruolo nel cuore dell’innovazione italiana, trasformando visione strategica e collaborazione in motori di sviluppo. È questo il messaggio forte lanciato da Assolombarda nel corso dell’assise 2025 della sede pavese dell’associazione nel corso della quale è stato presentato l’aggiornamento del piano strategico di rilancio del territorio pavese, avviato nel 2020, e continuamente aggiornato, confermando la centralità di progetti già operativi e di altri in fase di decollo. È una visione sistemica e concreta che mira a generare impatto su occupazione, demografia, Pil e qualità della vita e che si articola su cinque leve fondamentali di sviluppo: innovazione, capitale umano, sostenibilità, infrastrutture e cultura d’impresa.
Il cuore della strategia, delineata dal presidente della sede di Pavia di Assolombarda, Tommaso Rossini è chiaro: «Ripartire dall’ecosistema dell’innovazione pavese, una rete solida e già attiva che unisce università, formazione tecnica, centri di ricerca, industria».
«Abbiamo raccontato di progettualità concrete, di un territorio in trasformazione, di investimenti già attivati e di primi risultati tangibili che si stanno traducendo in realtà operative – aggiunge Rossini –. Tutto ciò avviene senza ignorare le criticità e le fragilità strutturali che ancora permangono, ma con la consapevolezza di poter contare su una autentica volontà di rilancio. Per questo ho portato sul palco, insieme a me, quattro realtà pavesi che sono emblematiche delle traiettorie di sviluppo del territorio: rapporti con università e Ircss, scienze della vita, microelettronica, sostenibilità, investimenti su capitale umano».
I motori dell’innovazione
Le imprese dal palco dell’assise raccontano come l’innovazione si coniughi nel fare impresa quotidianamente.
Fedegari, esempio concreto di come l’innovazione industriale, nata in azienda, possa sfruttare le competenze dell’Università e del sistema della ricerca per creare valore per il territorio. Con 780 dipendenti globalmente, e investimenti costanti, anche sul territorio pavese, l’azienda sta collaborando con una società americana allo sviluppo di un impianto modulare robotizzato per la produzione di innovative terapie cellulari e geniche.
Il Cnao, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, asset scientifico e tecnologico di rilevanza nazionale, che rende Pavia punto di riferimento globale per le terapie oncologiche avanzate. Oltre 4.000 pazienti già trattati, un sincrotrone in costante aggiornamento tecnologico, e un nuovo investimento strategico nella terapia a cattura neutronica del boro.
Inventvm, a testimonianza di come la microelettronica, nata attorno all’Università possa trasformarsi in una filiera strategica per l’intero territorio. Con 21 aziende e 500 addetti già attivi, il distretto della microelettronica pavese è in rapida espansione. Inventvm, in particolare, nasce come spin-off di centri di ricerca e punta a posizionarsi lungo la catena del valore dell’intelligenza artificiale e dell’elettronica avanzata. Inventvm è una delle imprese che occuperà il primo stralcio del progetto del parco Cardano, dove localizzerà i suoi 70 collaboratori.
Allevi, azienda agricola esempio di evoluzione imprenditoriale coerente con i principi dell’economia circolare. Con attività che vanno dalla produzione agricola alla gestione innovativa dei rifiuti, fino alla generazione di energia, il gruppo è protagonista di nuovi progetti di investimento sostenibili nella Lomellina. L’idea di dar vita a un distretto dell’economia circolare in Lomellina è un’ipotesi concreta che merita attenzione e supporto, per trasformare i vincoli in leve di sviluppo.
Il nodo infrastrutture
Alla politica, rappresentata in assire dall’assessora regionale Elena Luicchini e dal presidente della Provincia Giovanni Palli, il presidente di Assolombarda Pavia Rossini chiede di accelerare sulla realizzazione delle infrastrutture necessarie al terrotorio e alle imprese.
«Pavia si afferma come un polo d’eccellenza nazionale per l’innovazione grazie a un ecosistema in costante evoluzione. Troppo pochi, come riporta il piano strategico – i progressi sul fronte delle infrastrutture, che restano il vero nodo critico del territorio. Qualche segnale positivo c’è, dal finanziamento del progetto per il ponte della Becca all’avvio dei bandi per la Vigevano-Malpensa, ma ancora lontani da opere concrete. E intanto, con il ponte di Bressana a senso alternato per mesi, la provincia resta di fatto spezzata in due». —
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