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Politiche per le imprese, Lacorazza: Assente o fragile la strategia


“Inizio dal grande annuncio dato dal Presidente Bardi che partendo dalla delibera di Giunta regionale n.317/2025, ha avviato la convezione per circa 100 milioni di euro con la Cassa Depostiti e Prestiti per cosiddetti strumenti finanziari a sostegno delle imprese a valere sulla programmazione FESR FSE 2021-2027. Al netto dell’assenza di qualsiasi valutazione che dovrebbe riguardare in Basilicata il tema della desertificazione bancaria, il Presidente Bardi non ha fatto nulla di rivoluzionario: erano risorse già previste e l’art. 59 del regolamento UE 1060/2021 prevede la possibilità di procedere ‘all’aggiudicazione diretta di un contratto per l’attuazione di uno strumento finanziario… a una banca o a un istituto di proprietà dello Stato…’.

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È quanto dichiara Piero Lacorazza, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, che continua:

“Ci pare chiaro che non vi è nulla di rivoluzionario. Anzi ci sta molto di ordinario nella previsione di questa possibilità, soprattutto poiché si ottempera ad un impegno di risorse vista la ‘sollecitazione’ che vi è stata nel Comitato di Sorveglianza. Più tempo avrebbe potuto almeno metterci di fronte a più opzioni. Ma ancora una volta vi è un’assenza di una strategia: il peso finanziario che oggi si mette su un’impresa corre il rischio di essere pagato a caro prezzo nei prossimi anni”.

“Ma affondiamo ancora di più negli atti. La DGR n.317/2025 – prosegue Lacorazza – riconosce errori che da mesi stiamo provando a segnalare nell’assenza totale di confronto. Ragionamenti arzigogolati e contorsioni linguistiche per dire che si è sbagliata la programmazione – come anche a maggio 2024 avevano segnalate le rappresentanze economiche – per aver messo troppo peso sugli strumenti finanziari e meno sul fondo perduto. L’avevamo detto, si è trattato di un errore strategico, la cui correzione oggi ritarda gli investimenti delle imprese in un contesto in cui la ZES (Zona Economica Speciale) e regimi d’aiuti sono per il nostro territorio penalizzanti al netto dei viaggi della speranza a Roma e a Bruxelles. Ora si aggiunge anche un contesto internazionale che unisce qualche ulteriore elemento di preoccupazione. Sarebbe il caso dire a quante risorse equivale questa correzione di rotta, per serietà. Se dovessimo trovarci in un importo che varia tra i 15/20 milioni di euro per i prossimi 5 anni, vorrei far notare come nell’ultimo biennio il Governo Bardi ha bruciato per i deficit in sanità risorse reali e potenziali per le imprese per circa 100 milioni di euro rinvenienti dalle compensazioni ambientali per l’attività estrattive, risorse meno vincolate da criteri comunitari”.

“Francamente – conclude Lacorazza – ad osservare gli altri programmi e bandi nelle altre regioni a cui si aggiungono per la Basilicata fattori penalizzanti, non ci pare di vedere una strategia che, lo diciamo a scanso di equivoci, non è lo scorrimento di graduatorie che, avevamo proposto tempo fa, doveva avvenire prima”.

 

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