Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, in occasione dell’evento “Investimenti, innovazione, credito. Le tecnologie digitali avanzate, i nuovi acceleratori di crescita delle imprese” organizzato da Intesa Sanpaolo e Confindustria è stato intervistato da Il Giornale d’Italia.
Oggi si parla di robotica, intelligenza artificiale, insomma tecnologie avanzatissime. E il vostro studio fotografa qual è la situazione. Le chiedo: cosa farà, cosa ha in mente di fare Intesa Sanpaolo per favorire le assunzioni, l’occupazione in questi settori specifici?
“Noi immaginiamo di supportare questi percorsi di crescita, che sono importantissimi, perché il tema della tecnologia è un fattore di competitività rilevantissimo. Non solo dal punto di vista del mantenere alta la qualità di ciò che viene prodotto, ma anche per aumentare la produttività delle aziende. In questo senso diventa fondamentale anche il fattore occupazionale, con le competenze necessarie per attuare questi percorsi. Noi abbiamo deciso, come annunciato anche dal nostro AD, qualche settimana fa, di sostenere questo processo non solo attraverso il credito, ma anche fornendo incentivi alle aziende che investono in tecnologia e si impegnano ad assumere.
Questo impegno all’assunzione diventa un covenant che noi monitoreremo. Chiederemo persino che venga inserito nel bilancio delle aziende. Se l’impegno viene rispettato, sarà possibile ottenere un beneficio economico già in fase di avvio, ma anche negli anni successivi, sotto forma di riduzione del tasso di interesse, arrivando fino a circa 70 punti base. Considerando che oggi i tassi sono intorno al 2%, si tratta di un incentivo significativo, pensato per accompagnare la crescita occupazionale del Paese in settori con competenze fondamentali, oggi e soprattutto in futuro.”
Invece, alla luce dell’instabilità geopolitica, in che modo aiuterete le imprese a innovare, internazionalizzarsi e digitalizzarsi?
“Torno sul tema della tecnologia: l’unico modo per essere competitivi a livello internazionale è produrre a costi bassi, e quindi pagare poco il lavoro, cosa che sicuramente non intendiamo incentivare oppure investire in qualità.
Ed è proprio su questo secondo aspetto che ci concentriamo: aiutare le aziende a essere competitive per la qualità di ciò che producono. E qui il fattore tecnologico torna ad essere centrale.
La nostra presenza internazionale è ampia: siamo presenti in oltre 40 Paesi. Accompagniamo sistematicamente le aziende all’estero, supportandole nella conoscenza del territorio, dei professionisti locali e, quando decidono di espandersi in un determinato Paese, anche nella creazione di nuovi stabilimenti.”
Sempre restando su questo tema: l’incertezza internazionale, tra dazi e conflitti, può bloccare molte imprese. Confindustria ha rilevato questo problema. Voi, dal punto di vista di prestatori di denaro, state notando difficoltà da parte delle aziende oppure la situazione è ancora stabile?
“No, noi vediamo una dinamica del credito assolutamente positiva. Parlo ovviamente per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, in particolare la Banca dei Territori. La dinamica del credito è molto buona in questi primi cinque mesi dell’anno, sia per le imprese che per le famiglie. Il calo dei tassi d’interesse ha sicuramente facilitato la domanda.
È chiaro che la domanda non dipende solo dal costo del denaro, ma anche dal livello di certezza sul futuro. Le incertezze in corso possono rallentare alcune decisioni, ma le aziende che hanno un percorso chiaro continuano a investire. E quello che stiamo osservando è proprio questo: le nostre erogazioni nei primi mesi dell’anno sono in forte crescita rispetto all’anno scorso, sia verso le famiglie, sia e in modo molto marcato verso le imprese.”
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