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«Il fabbisogno di manodopera è sempre maggiore alla disponibilità»


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Entrano nel vivo le attività agricole in tutta la provincia di Padova e aumenta anche la richiesta di manodopera e forza lavoro da impegnare nelle varie attività di raccolta nel padovano, dai vigneti ai frutteti, agli orti, oltre che per altre necessità aziendali. Una buona fetta della manodopera stagionale è straniera. Oltre un terzo della forza lavoro di nazionalità marocchina, egiziana, indiane, pakistana e non solo. E’ regolata dalla normativa sui flussi, ma il fabbisogno è sempre maggiore alla disponibilità. «Perciò – spiega Coldiretti Padova – vanno semplificate le procedure di assunzione». Tra luglio e settembre giunge a maturazione la maggioranza della frutta e della verdura, oltre ai cereali e le attività di raccolta non possono essere fermate, pena la perdita delle produzioni e il blocco degli approvvigionamenti.

«Dobbiamo favorire l’incontro tra domanda e offerta – ha detto Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova – perché uno dei problemi principali della normativa, che abbiamo più volte denunciato, era legato al fatto che fatto che i lavoratori ricevevano spesso il nullaosta quando le attività di raccolta erano terminate. In tale ottica è fondamentale lavorare a una velocizzazione dei processi all’estero, attraverso il diretto coinvolgimento dei consolati. Il nuovo decreto flussi varato dal Consiglio dei Ministri – ha proseguito – rappresenta un importante passo avanti per garantire la disponibilità di lavoratori nei campi e, con essa, l’attività agricola anche nella nostra provincia. A questo importante cambio di passo da parte del Governo deve ora seguire il definitivo superamento del click day permettendo alle imprese di presentare le richieste durante tutto l’anno, con il supporto delle associazioni agricole e in base alle reali esigenze stagionali. Ci sono peraltro le premesse per poter alzare le quote nei prossimi tre anni».

Intanto in questi giorni di caldo torrido è entrato in vigore il decreto regionale che limita il lavoro all’aperto e nei campi nelle ore più calde della giornata. «Coldiretti auspica che a livello nazionale siano confermate anche per il 2025 misure di sostegno straordinarie per i lavoratori e le aziende agricole come la possibilità di ricorrere, in caso di attività sospesa nelle fasce di orario individuate dalla Regione, alla cassa integrazione per gli operai agricoli in deroga alla cassa integrazione ordinaria ( CISOA)». Coldiretti ha concluso: «Sulla sicurezza sul lavoro e la prevenzione dei colpi di calore, le nostre aziende sono molto attente e hanno già ricevuto dai nostri uffici i vademecum multilingua da distribuire ai lavoratori e anche agli stessi imprenditori per informarli e mettere in atto azioni concrete per fronteggiare le giornate torride. Indispensabile è garantire zone ombreggiate e aree di ristoro, prevedere pause in rapporto al clima e allo sforzo, mettere a disposizione acqua fresca e tutto ciò che può ridurre i rischi correlati alla sicurezza e salute dei lavoratori».

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