L’Unione Europea si impegna a ridurre entro il 2040 le emissioni nette di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990. Il nuovo obiettivo è stato fissato apportando una modifica alla European Climate Law del 2021 che già prevedeva la possibilità di “stabilire un obiettivo climatico per il 2040“. In questo modo, spiega la Commissione, si darà più certezza agli investitori e all’innovazione, si rafforzerà la leadership industriale delle imprese comunitarie e si aumenterà la sicurezza energetica.
Il prossimo obiettivo in ordine temporale è previsto per il 2030 e riguarda la riduzione delle emissioni nette di gas serra del 55%. Un traguardo cruciale per contenere i cambiamenti climatici – che rappresentano un problema serio per 85 cittadini europei su 100 – e un modo più flessibile per raggiungere l’obiettivo per il 2040.
La proposta di modifica della Commissione verrà presentata al Parlamento di Strasburgo e al Consiglio ed è in linea con quanto previsto dal Clean Industrial Deal che promuove la decarbonizzazione e la competitività dell’industria europea.
Investire nella decarbonizzazione stimolerà la competitività dell’economia europea, ne rafforzerà la resilienza e la sicurezza economica ed energetica e creerà posti di lavoro stabili e a prova di futuro. […] Decarbonizzazione e reindustrializzazione sono due facce della stessa medaglia e non esiste un percorso credibile verso la decarbonizzazione senza una base industriale europea forte e resiliente.
La Commissione ha pubblicato ieri i progressi compiuti nell’ambito del Clean Industrial Deal:
- nuovo quadro di aiuti di stato del Clean Industrial Deal adottato dalla Commissione il 25 giugno: 85 miliardi di euro di aiuti per la transizione verde. Il piano, rivolto soprattutto alle imprese ad alta intensità energetica ed alle settore delle tecnologie pulite, introduce misure di aiuto per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e gli investimenti nella decarbonizzazione industriale e nell’adozione di tecnologie pulite.
- incentivi fiscali: sostegno agli investimenti in tecnologie pulite e nella decarbonizzazione industriale tramite misure come l’ammortamento accelerato e i crediti di imposta.
- creazione di un pacchetto di documenti di orientamento su tecnologie innovative, forme di diffusione delle energie rinnovabili, definizione di aree per le infrastrutture di rete e di stoccaggio e metodologie tariffarie di rete. Si tenga conto che la capacità di energia elettrica rinnovabile è in aumento, con 78GW aggiunti nel 2024. Per il 2030 si punta a 100GW, dunque è necessario che le procedure di rilascio della autorizzazioni per i progetti di stoccaggio dell’energia rinnovabile sia accelerato.
- protezione dalla concorrenza internazionale sleale e riduzione degli oneri normativi.
- lancio della Energy Union Task Force per affrontare gli ostacoli tecnici e normativi
- strumenti finanziari della Banca Europea per gli Investimenti: iniziativa per facilitare l’accesso dell’industria a prezzi dell’energia più stabili, stimolando nel contempo gli investimenti.
- prossimo lancio della Banca per la Decarbonizzazione Industriale (entro la fine del 2025): progetto da 1 miliardo di euro per decarbonizzare i processi industriali.
- adozione del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e regolamento sull’etichettatura energetica.
- azioni nel settore automotive e dei rifiuti elettronici
- proseguimento del piano d’azione UE per acciaio e metalli a protezione dell’industria siderurgica
- in arrivo: piano d’azione sulle sostanze chimiche
- adozione del Programma Indicativo per il Nucleare: panoramica del fabbisogno di investimenti e best practice di modelli di finanziamento per piani di investimento efficienti. Si stimano investimenti da qui al 2050 di 241 miliardi di euro
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