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le sfide dei giovani imprenditori al summit di varese


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La crisi degli investimenti pubblici e privati in Lombardia è il tema centrale emerso durante il quarto summit dei giovani imprenditori di Confindustria Lombardia, tenutosi recentemente a Varese. Nonostante gli sforzi concentrati su innovazione, sostenibilità e digitale, la regione registra una regressione economica che preoccupa. I giovani imprenditori invitano a interventi concreti per creare un ambiente favorevole alle nuove generazioni nel mondo dell’impresa.

Le difficoltà degli investimenti pubblici e privati in lombardia

La situazione attuale secondo jacopo moschini

Jacopo Moschini, presidente dei giovani di Confindustria Lombardia, ha aperto i lavori sottolineando la fragilità dell’attuale scenario economico lombardo. Secondo Moschini, l’effetto leva atteso dagli investimenti pubblici, soprattutto quelli legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza , non si è materializzato come sperato. Questo rallentamento ha inciso sul tessuto produttivo della regione che, pur restando la prima area manifatturiera d’Europa, sta perdendo terreno rispetto a quattro anni fa.

La manifattura lombarda soffre più del previsto. Gli investimenti privati sono calati del 6,9% solo nell’ultimo anno, una flessione significativa che si somma alla difficoltà di far “scattare” gli investimenti pubblici in modo incisivo. Questi dati indicano una situazione delicata, dove le imprese faticano a trovare risorse adeguate per innovarsi e crescere. Il richiamo di Moschini mette in evidenza una certa disconnessione fra le strategie messe in campo a livello regionale e nazionale e i risultati concreti sul territorio.

L’intervento di Moschini ha posto l’accento sulla necessità di rilanciare la crescita industriale attraverso misure più efficaci e mirate. Senza una maggiore sinergia e strumenti capaci di stimolare gli investimenti, rischia di consolidarsi un trend negativo che mette a rischio la competitività di uno dei motori economici italiani più importanti.

Il ruolo centrale dei giovani imprenditori nel futuro dell’impresa italiana

Oltre cento giovani imprenditori hanno partecipato al summit, confrontandosi sui temi vitali per l’economia lombarda e italiana. Maria Anghileri, presidente nazionale dei giovani di Confindustria, si è concentrata sul ruolo decisivo delle nuove generazioni nella ripresa del sistema produttivo. Anghileri ha evidenziato come il futuro dell’impresa dipenda dall’energia, dalla visione e dalla determinazione di chi inizia oggi a fare impresa.

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Le richieste di maria anghileri

Per sostenere questo potenziale, secondo Anghileri, servono strumenti pratici e immediati. L’accesso al capitale rappresenta una priorità fondamentale. Senza risorse finanziarie disponibili e accessibili, anche le idee più valide rischiano di rimanere bloccate. Altro punto cruciale è il rafforzamento del venture capital, sottolineando la necessità di canali più snelli che favoriscano l’ingresso di investitori privati nelle start-up e nelle imprese innovative.

La semplificazione normativa appare come un’altra strada obbligata. Le complicazioni burocratiche rallentano i progetti e scoraggiano nuovi imprenditori. Perciò, un piano chiaro di sviluppo delle competenze è indispensabile per formare professionisti pronti ad affrontare le trasformazioni tecnologiche e industriali attuali.

Maria Anghileri ha richiamato infine a un patto generazionale che metta al centro i giovani, mettendo in guardia da un futuro senza nuove energie imprenditoriali. Ha chiesto un grande piano di politica industriale a livello nazionale ed europeo capace di rendere l’imprenditoria giovanile una scelta realistica e meno onerosa. Solo così si potrà invertire la tendenza attuale e restituire slancio all’economia.

Il summit di varese tra analisi e proposte per la ripresa regionale

Il summit ha rappresentato un’occasione per mettere a fuoco i problemi più pressanti delle imprese giovani in Lombardia e proporre indicazioni concrete a istituzioni e associazioni. I dati evidenziati mostrano un quadro preoccupante, ma la partecipazione di centinaia di imprenditori dimostra anche la voglia di reagire e trovare soluzioni condivise.

Sul tavolo sono finiti temi come la necessità di un accesso più diretto ai finanziamenti, la trasformazione digitale che ancora stenta a coinvolgere tutte le imprese, e la sostenibilità ambientale che deve integrarsi nelle strategie aziendali senza rimanere un ostacolo burocratico.

Il messaggio lanciato è chiaro: serve un cambio di passo rispetto all’attuale gestione degli investimenti pubblici e privati, accompagnato da un sostegno reale ai giovani imprenditori. Solo così la Lombardia potrà mantenere il ruolo di leader industriale, fertile terreno per nuove idee e sviluppo produttivo.

Il summit di Confindustria giovani Lombardia, tenutosi nel 2025, conferma quanto sia urgente affrontare queste sfide con decisione. Il rilancio passa da una politica industriale concreta, pensata per chi avvia oggi imprese e con una strategia che tenga conto delle trasformazioni del mercato globale e delle esigenze locali.

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