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Legge Ue sull’economia circolare, dal 2026 tanti cambiamenti


La Commissione ha avviato diverse iniziative per accelerare la transizione dell’UE verso un’economia circolare e la legge, Circular Economy Act del 2026

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L’Unione Europea ha obiettivi ambiziosi nel campo dell’economia circolare. Anzitutto raddoppiare la quota di materiali riciclati nell’economia europea. Poi rendere il Blocco leader mondiale nell’economia circolare entro i prossimi cinque anni. Il 2030 è ormai alle porte e per il prossimo anno, il 2026, si prevede la presentazione del Circular Economy Act, la normativa europea sull’economia circolare, settore in cui l’Italia è tra i più virtuosi.

Dobbiamo cogliere la transizione verso un’economia circolare come un’opportunità per l’Europa di guidare l’innovazione, la competitività e standard ambientali elevati“, il commento di Jessika Roswall, Commissaria per l’Ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva. Le soluzioni circolari, infatti, sono fondamentali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, perché riducono del 20-25%, le necessarie riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra.

Legge Ue economia circolare, digitalizzazione della spedizione rifiuti

E’ lo stesso esecutivo Ue a sottolineare in un comunicato stampa sul sito della Commissione, quanto l’economia circolare sia al centro dei tavoli di Bruxelles. Tra le misure allo studio, ci sono nuove regole sui trasferimenti di rifiuti e una valutazione della legislazione sui rifiuti elettronici, i RAEE.
La Commissione, infatti, intende implementare un sistema digitale per i trasferimenti di rifiuti nel mercato interno che permetterà alle aziende di abbandonare le procedure cartacee, quindi snellire le “scartoffie” della burocrazie. Ed allo stesso migliorare la tracciabilità e contrastare le spedizioni illegali. Dal prossimo 21 maggio i sistemi digitali sostituiranno completamente i documenti di cartacei, mentre i rifiuti saranno destinati al riciclo negli impianti più efficienti di tutti gli Stati membri.

Rifiuti RAEE, la metà non è raccolto

Secondo una valutazione dell’esecutivo Ue, nella gestione dei RAEE ci sono lacune molto importanti da colmare. Quasi il 50% di tutti i rifiuti elettronici non viene raccolto e il riciclaggio nei Paesi Ue non raggiunge gli obiettivi previsti. Trattandosi di un flusso di rifiuti che cresce del 2% ogni anno, la Commissione intende mettere le mani sulla direttiva e inserirvi anche misure sull’armonizzazione della classificazione di determinati tipi di rifiuti. Cioè i cosiddetti rifiuti “elencati in verde”, al fine di facilitarne i trasferimenti transfrontalieri, proteggendo salute umana e ambiente. Su questo tema, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica accessibile attraverso il portale “Di’ la tua” fino al 31 ottobre 2025.

Legge Ue economia circolare mette aziende in sicurezza

Già nei prossimi giorni saranno pubblicate nuove norme per migliorare l’efficienza di riciclaggio e il recupero dei materiali dai rifiuti di batterie. Inoltre sarà avviato un costante dialogo con le parti interessate per mettere in campo le migliori azioni sul piano dell’economia circolare. L’obiettivo è promuovere la transizione e a rafforzare l’attuazione della legislazione esistente. D’altronde le imprese manifatturiere europee spendono più del doppio per i materiali rispetto al lavoro o all’energia. E sono tante le aziende che dipendono dalle importazioni di materiali critici da paesi terzi, il che le rende vulnerabili alla volatilità dei prezzi e alle carenze di approvvigionamento. Pratiche circolari che promuovono l’efficienza delle risorse, la progettazione e il riciclaggio possono ridurre questi rischi riducendo al contempo i costi.

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