“Positiva risposta dal Governo: semplificare le procedure per utilizzare tutti i fondi“: questa la dichiarazione dell’UPI in audizione in Senato sul decreto Omnibus e in merito ai fondi delle Strade delle Province.
“Consideriamo positiva la risposta che il Governo ha dato in questo decreto alla richiesta delle Province di restituire i fondi destinati alla messa in sicurezza delle strade provinciali, che erano stati tagliati con il decreto-legge Milleproroghe. Certo, non possiamo non sottolineare che a causa di quei tagli, da sette mesi gli investimenti sono bloccati”.
Lo ha detto il rappresentante dell’UPI Emanuele Ramella Pralungo, Presidente della Provincia di Biella, intervenendo in audizione alla Commissione Bilancio del Senato sul DL Omnibus, che prevede all’articolo 3, il ripristino per Province e Città metropolitane delle risorse tagliate destinate agli investimenti per la rete viaria per il quadriennio 2025-2028.
Strade Province: l’UPI in audizione in Senato sul decreto Omnibus
“Nei mesi scorsi – ha ricordato Ramella – l’UPI e le Province hanno avanzato una forte azione di protesta, che ha ricevuto sostegno dalla quasi totalità delle forze politiche parlamentari, nonché dalle associazioni delle imprese. Questo ha portato all’apertura di un confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministero dell’Economia e Finanze, con l’obiettivo di ripristinare le risorse tagliate nel primo provvedimento che si fosse ritenuto utile ad ospitare le norme necessarie. L’articolo 3 di questo decreto risponde a questa richiesta e dà seguito a quanto aveva annunciato il Ministro delle Infrastrutture immediatamente dopo l’incontro con UPI.
Tuttavia – ha sottolineato il rappresentante UPI – la tempistica introdotta per la realizzazione degli interventi ci desta non pochi dubbi. Si richiede a Province e Città metropolitane una straordinaria accelerazione delle procedure, come non si è mai fatto con nessuna altra amministrazione, prevedendo che entro il 30 settembre 2025 – quindi in meno di due mesi lavorativi – si debbano avviare le procedure di gara dell’intero ammontare delle risorse assegnate dal 2025 al 2028: i 350 milioni riassegnati e i fondi che erano già previsti per il quadriennio, per un totale di 1 miliardo e 60 milioni di euro. Pena, la revoca delle risorse su cui non si sia ottenuto il Codice Identificativo di Gara (CIG), che andrebbero a confluire in un fondo unico istituito da questo decreto, destinato però a tutt’altro scopo e non alla messa in sicurezza della rete viaria di Province e CM.
Su queste criticità che rileviamo – ha detto Ramella ai senatori presenti – come UPI avanziamo due richieste. Quanto alla tempistica, chiediamo di prevedere due fasi distinte per l’attuazione degli interventi: una scadenza stringente, come quella prevista dal decreto, per le annualità 2025 e 2026 e un’altra più ragionevole, al febbraio 2027, per aggiudicare i lavori finanziati con i fondi delle annualità 2027-2028.
Quanto al Fondo unico, chiediamo che qualunque economia, a qualunque titolo, si verificasse nell’utilizzo delle risorse da parte delle Province e delle CM, sia destinata ad una apposita sezione del fondo espressamente mirata al reimpiego del Fondo a favore degli investimenti per la rete viaria provinciale”.
Fonte: UPI – Unione Province d’Italia
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