Anche nel 2025 si può richiedere il bonus acqua potabile, consistente in un’agevolazione fiscale da fruire come credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per migliorarne la qualità. Il risultato si ottiene mediante l’installazione di sistemi di filtraggio e di depurazione. Il bonus ha come obiettivo, dunque, quello di incentivare l’utilizzo dell’acqua potabile che scorre dal rubinetto diminuendo, nel contempo, l’uso e il consumo delle bottiglie di plastica.
Il bonus è stato introdotto per la prima volta dalla legge di Bilancio 2021. Negli anni successivi, compreso il 2025, l’agevolazione ha trovato sempre conferma nelle Manovre di fine anno. Ecco, quindi, cosa c’è da sapere e a chi spetta il bonus acqua potabile 2025.
Come funziona il bonus acqua 2025
Per una migliore razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua e per ridurre il consumo di contenitori di plastica, anche nel 2025 è stata confermata l’agevolazione sull’acqua potabile. Il bonus va a vantaggio delle famiglie a basso reddito, sulle quali peraltro il peso del costo dell’acqua è più evidente. Grazie alle agevolazioni si può richiedere il credito d’imposta del 50% sulle spese che la famiglia sostiene per comprare e installare sistemi che consentono di migliorare la qualità dell’acqua fornita dagli acquedotti. A tal proposito, gli impianti che si possono istallare riguardano:
- i sistemi di filtraggio, utili a eliminare le impurità;
- gli apparecchi di mineralizzazione o di aggiunta di CO2 alimentare, in modo da rendere gradevole il sapore dell’acqua;
- i sistemi per il raffreddamento dell’acqua.
Bonus acqua potabile 2025, importi fissati dall’Agenzia delle Entrate
Sul portale dell’Agenzia delle Entrate sono presenti le modalità di fruizione del bonus acqua potabile. Si prevede, in particolare, che il credito d’imposta del 50% debba essere calcolato tenendo presente due limiti. Il primo riguarda le persone fisiche per le quali si stabilisce un limite massimo di spesa pari a 1.000 euro per ciascun immobile. Entro questo importo deve essere calcolato il credito d’imposta del 50%. Il secondo limite riguarda, invece, le unità immobiliari adibite:
- ad attività commerciali e istituzionali;
- a sedi dei lavoratori autonomi che esercitino attività d’impresa, arti e professioni;
- a sedi di enti non commerciali.
Per questi enti, imprese e lavoratori autonomi, il limite di spesa sul quale calcolare il 50% di credito d’imposta è fissato a 5.000 euro. Un esempio di utilizzo del bonus per il depuratore dell’acqua potabile 2025 in azienda può farsi per l’installazione di un dispositivo, collocato direttamente nel rubinetto, o per le apposite colonne erogatrici di acqua già filtrata fresca, frizzante e liscia.
Enea bonus acqua potabile 2025, come fare la comunicazione
Le informazioni relative agli interventi agevolati dal bonus acqua potabile devono essere trasmesse all’Enea per via telematica. Si tratta, in particolare, di compilare un questionario, non obbligatorio, in modo da valutare l’effettiva riduzione dell’utilizzo della plastica. Il link per la compilazione del questionario è reperibile sul portale dell’Enea accedendo alle sezioni “Servizi”, “Comunicazione” e “Bonus per il miglioramento dell’acqua potabile o ‘bonus acqua potabile'”.
Bonus acqua 2025, come richiederlo
Per le richiesta del credito d’imposta del 50% sulle spese agevolate dal bonus è necessario effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento dei costi. Il servizio attraverso il quale trasmettere i dati è raggiungibile nell’area riservata del portale dell’Amministrazione finanziaria.
Una volta effettuato l’accesso, occorre seguire il percorso “Home” > “Tutti i servizi” > “Agevolazioni” > “Bonus acqua potabile” e cliccare su “Compilazione e invio via web”. La procedura consente di inserire i dati e inviare direttamente online il modello di domanda senza la necessità di installare alcun software. Si fa presente che, nella sezione “Bonus acqua potabile”, è presente l’area “Modello e istruzioni”, all’interno della quale reperire il modello aggiornato da compilare.
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, informa che ai fini della richiesta del bonus, le spese sostenute devono essere documentate da una fattura elettronica o da un documento commerciale. Nel documento deve essere riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito d’imposta. Il pagamento può essere effettuato mediante mezzi tracciabili, a esclusione, quindi, del contante.
Bonus idrico 2025: che cos’è
Accanto alle agevolazioni per installare depuratori d’acqua, le famiglie possono fare affidamento al bonus idrico 2025. Si tratta di un incentivo che consente ai nuclei fino a un certo limite di Isee di fruire di uno sconto nella bolletta dell’acqua o della fornitura gratuita del consumo di acqua fino a un certo tetto.
Lo sconto in bolletta sui costi del consumo di acqua variano a seconda della regione di residenza (con differenze anche significative da una regione a un’altra) e del gestore idrico. In ogni modo, il principio che regola l’agevolazione è quello secondo il quale lo sconto viene concesso in maniera automatica nella bolletta. Per questo motivo, non c’è bisogno di presentare alcuna domanda, ma è consigliabile controllare in bolletta che sia stata applicata effettivamente la riduzione dei costi.
Quanto deve essere l’ISEE per avere il bonus acqua
Il controllo dello sconto deve essere applicato dalle famiglie che abbiano un valore Isee inferiore a determinate soglie. In particolare, per l’anno 2025 hanno diritto al bonus idrico i nuclei con Isee fino a 9.530 euro o entro i 20.000 euro se si tratta di famiglie numerose, con almeno quattro figli a carico.
Si ricorda, inoltre, che il bonus si applica ai consumi dell’abitazione principale nella quale risiede la famiglia che ha diritto allo sconto. Di conseguenza, il risparmio non può essere applicato a bollette relative a seconde case o ad attività di tipo commerciale.
Bonus acqua potabile 2025, quando arriva
Destreggiarsi tra le tante agevolazioni, a volte anche simili, spesso non è agevole. È bene precisare che il bonus acqua potabile è stato confermato dalla legge di Bilancio del 2025. Analogamente, il bonus idrico 2025 si applica direttamente in bolletta come sconto alle famiglie che ne hanno diritto.
Un’agevolazione in vigore negli scorsi anni, non più riproposta nel 2025, è quella che consente di sostituire i rubinetti e i sanitari per migliorare l’efficientamento dei consumi domestici. Pertanto, a oggi non esiste un incentivo per sostituire le vecchie apparecchiature. Sono invece disponibili delle agevolazioni messe a disposizione direttamente dalle Regioni per le quali è già possibile presentare domanda.
Bonus idrico 2025, come richiederlo alla Regione Basilicata
Dal 7 aprile 2025 i cittadini della Regione Basilicata con Isee inferiore a 30.000 euro, possono accedere al bonus idrico regionale, un’agevolazione che consente di ridurre i costi in bolletta del consumo di acqua. L’incentivo era stato già proposto nel 2024, anno nel quale aveva consentito a 34.500 famiglie lucane di ottenere il risparmio in bolletta per un totale di 3,5 milioni di euro, con una media di oltre 100 euro a famiglia.
Per la presentazione della domanda è necessario utilizzare la piattaforma regionale Mia, accessibile anche via WhatsApp. In ogni modo, per scaricare la guida alla richiesta del bonus, si può consultare il sito dell’Acquedotto Lucano – Servizio Idrico Integrato, nella sezione “Bonus idrico 2025”.
Sconto nella bolletta dell’acqua in Emilia Romagna: a chi spetta
Un sistema di integrazione degli sconti in bolletta viene applicato alle famiglie dell’Emilia Romagna già beneficiarie del bonus idrico nazionale. Come si spiega nella pagina dell’agenzia territoriale Atersir, grazie al bonus idrico Arera nazionale, il risparmio del 100% sui consumi è garantito nella regione fino a 18,25 metri cubi all’anno per ogni componente della famiglia con soglia Isee entro i 9.530 euro (20.000 euro per le famiglie numerose).
Superata la soglia di 18,75 mc all’anno per persona, interviene il bonus regionale integrativo di Atersir che sconta, del 75%, il costo nella bolletta dell’acquedotto fino alla soglia di ulteriori 18,25 mc.
Il bonus idrico, sia a livello nazionale che regionale, viene applicato direttamente in bolletta. Gli aventi diritto non devono inviare, pertanto, alcuna domanda. È sufficiente presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), aggiornata ogni anno, per vedersi riconoscere il risparmio in bolletta.
Bonus sociale idrico 2025 nel Lazio: come funziona
Acea Acqua gestisce nella Regione Lazio il bonus sociale idrico e il bonus idrico integrativo, due tipologie di sconto in bolletta per i clienti di Acea Ato 2 in condizioni di disagio economico. Oltre alle due soglie di Isee già viste in precedenza per la richiesta del bonus sociale idrico, nella Regione Lazio si riconosce lo sconto anche se si supera la soglia ISEE di 9.530 euro, ma riferita a famiglie con meno di quattro figli che percepiscano l’Assegno di inclusione.
Per fruire dello sconto è necessario presentare domanda online. In particolare, la piattaforma è disponibile già dal 29 aprile 2025 cercando su internet “Bonus idrico Ato 2 Roma”.
Esistono anche bonus provinciali: il caso di Pavia
Oltre alle Regioni, anche gli altri enti locali si sono mossi per assicurare un sostegno alle famiglie a basso reddito per i costi nella bolletta dell’acqua. È il caso di Pavia che ha confermato, con la delibera n. 7 del 18 marzo scorso, l’agevolazione sui consumi di acqua anche per il 2025. Nel dettaglio, si riconosce un bonus idrico provinciale per la fornitura di acqua ai residenti, con contributi pari a:
- 50 euro per ogni componente di famiglie con Isee fino a 12.500 euro e fino a un massimo di 200 euro per famiglia.
- 45 euro per ogni componente per Isee familiare fino a 18.000 euro, fino a un tetto di 180 euro.
L’erogazione del bonus si effettuerà tra febbraio e aprile 2026, previa presentazione della domanda. Ogni nucleo familiare può inoltrare una sola richiesta dell’agevolazione tramite mail, Pec o sportelli indicati sul portale Pavia Acque – Servizio Idrico Integrato, seguendo il percorso “Utenti” > “Bonus idrico provinciale”.
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