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- Scritto da Redazione ASI
- Categoria: Politica Nazionale
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Il presidente Marrucci e il nuovo Piano strategico nazionale delle aree interne: “No al fatalismo istituzionalizzato, servono investimenti e politiche concrete”
(ASI) Firenze – “Pensare che si possa pianificare o accompagnare la decadenza delle aree interne, piuttosto che costruire condizioni di sviluppo, significa abbandonare un pezzo fondamentale dell’Italia. La nuova strategia nazionale per le aree interne va purtroppo esattamente in questa direzione: una sorta di fatalismo istituzionalizzato”. A dirlo in una nota è Andrea Marrucci, presidente di Ali Toscana e sindaco di San Gimignano, commentando il nuovo Piano strategico nazionale delle aree interne, tra i cui obiettivi c’è l’“accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile” per alcune zone che, si legge ancora nel documento, “hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino”.“Leggere nero su bianco che lo Stato rinuncia all’obiettivo di invertire la tendenza allo spopolamento e si limita ad accompagnare i territori più fragili verso un inevitabile declino è semplicemente inaccettabile – afferma Marrucci –. Non si tratta solo di parole sbagliate, ma di una visione miope che colpisce al cuore le comunità che vivono nei borghi, nelle aree montane, nei paesi dell’entroterra”.“Le aree interne non sono condannate – prosegue Marrucci –. Sono territori che hanno bisogno di infrastrutture, servizi sanitari, scuole, connessioni digitali, opportunità per i giovani. Abbandonarle al proprio destino significa aggravare le disuguaglianze e indebolire l’intero Paese”.“Ali nazionale, grazie al lavoro del tavolo coordinato da Massimiliano Presciutti, ha avanzato al Governo una proposta alternativa e concreta – dice il presidente regionale di Autonomie locali italiane -. Stiamo parlando di un fondo pluriennale, una legge quadro che metta ordine e dia certezze, un sistema di governance in cui gli enti locali possano finalmente contare davvero. Senza connettività, senza infrastrutture, senza servizi adeguati, parlare di rilancio resta un esercizio retorico. Dobbiamo uscire dalla logica dei progetti spot e dei finanziamenti a pioggia e costruire politiche serie, integrate e di lungo respiro”.Per Ali Toscana, l’unica strada possibile è quella del rilancio, non della rassegnazione. “Serve il coraggio di credere nei territori, di investirci, di ascoltare le persone che li abitano – conclude Marrucci –. Dobbiamo smettere di parlare delle aree interne solo in termini di fragilità e cominciare a considerarle per quello che sono: una parte essenziale dell’identità, della storia e del futuro dell’Italia”.
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