Automazione e sostenibilità: l’Hilti Productivity Lab alla Bocconi
L’evento ha visto la partecipazione di ospiti di rilievo come Wood Beton e Schindler Italia, insieme a realtà associative come Assimpredil ANCE e Theatro. Una giornata intensa di interventi, tavole rotonde e workshop, con un obiettivo chiaro: fare rete per immaginare come l’intero comparto possa evolvere verso modelli più efficienti, digitali e responsabili.
Una produttività ancora da sbloccare
Ad aprire i lavori è stato Alessandro Savino, Direttore Generale di Hilti Italia, che ha sottolineato come l’impegno di Hilti vada ben oltre la fornitura di strumenti e tecnologie: “Essere partner per la produttività significa accompagnare le imprese in un percorso di trasformazione, ascoltando le esigenze specifiche, analizzando i processi e costruendo soluzioni su misura. Sbloccare il potenziale economico del settore, stimato in dieci miliardi di euro, non è solo un’opportunità, ma una responsabilità condivisa.”
Dai dati illustrati da SDA Bocconi emerge come l’edilizia italiana resti indietro rispetto alla media UE sul fronte della produttività: negli ultimi anni la crescita è stata limitata allo 0,5% annuo, a fronte di una media europea dell’1,1%. Una performance che va letta insieme a vincoli stringenti come la carenza di manodopera specializzata e le sfide ambientali. In questo quadro, la digitalizzazione si conferma la leva decisiva per evolvere modelli produttivi, grazie a strumenti come l’analisi dati, il BIM e le app integrate nei processi di cantiere.
In questo percorso di trasformazione, non mancano le risorse economiche per accelerare l’innovazione. Il PNRR destina 78,7 miliardi di euro al comparto delle costruzioni, con una quota rilevante vincolata a interventi green (38%), infrastrutture per la mobilità (26%) e progetti di digitalizzazione e innovazione (5%).
Eppure, come evidenziano le stesse imprese, restano sfide non secondarie da superare. Il 42% del settore dichiara di avere ancora un gap di competenze digitali, mentre quasi quattro aziende su dieci segnalano difficoltà legate alla disponibilità di budget. Il nodo vero, quindi, non risiede tanto nella mancanza di investimenti, quanto nella capacità di tradurli in azioni concrete, ripensando radicalmente il modo in cui si progetta, si costruisce e si gestisce l’edificato.
Per questo Hilti propone un approccio modulare: soluzioni integrate ma scalabili, che spaziano dalla gestione di beni e risorse alla supervisione delle attività di cantiere, affiancate sempre da un supporto consulenziale di prossimità. Un modello pensato per aiutare ogni impresa a crescere secondo i propri tempi e bisogni, evitando rivoluzioni forzate ma puntando su interventi mirati e graduali.
Le testimonianze dei clienti: Schindler Italia e Wood Beton
Tra le esperienze concrete condivise in occasione dell’Hilti Productivity Lab spiccano quelle di Schindler Italia e Wood Beton. Matteo Napoli, CEO di Schindler Italia, ha raccontato come tablet, sistemi predittivi e connettività abbiano già migliorato l’efficienza delle manutenzioni, riducendo i tempi di fermo degli impianti. Ma l’innovazione, ha evidenziato, richiede anche un cambio di mentalità e nuove competenze: formare giovani tecnici “nativi digitali” diventa quindi una priorità.
Giovanni Spatti, AD di Wood Beton, ha invece illustrato i vantaggi della prefabbricazione: moduli completi di impianti, finiture e persino vani ascensori, realizzati in stabilimento, riducono i tempi di cantiere, ottimizzano i consumi di calcestruzzo e trasporti e migliorano la qualità del lavoro per gli operai. Anche in questo caso, la digitalizzazione è centrale: attraverso il BIM e strumenti avanzati di progettazione, si realizzano interventi su misura con benefici tangibili in termini di sostenibilità e sicurezza.
Progettazione integrata e sostenibilità
Nel corso della tavola rotonda, Assimpredil ANCE e Theatro hanno ribadito quanto la frammentazione della progettazione possa generare inefficienze, vere e proprie “patologie edilizie” che si ripercuotono fino in cantiere. La chiave è una progettazione integrata, supportata da piattaforme digitali per il monitoraggio degli asset e la tracciabilità delle operazioni. La sostenibilità, oggi più che mai, si impone come leva strategica: basti pensare al “Cantiere Impatto Sostenibile” promosso da ANCE, che traduce in impegni concreti la responsabilità sociale delle imprese, dalla decarbonizzazione alla sicurezza dei lavoratori.
“La digitalizzazione non è più una moda, ma un must” – ha commentato Yves Van Den Kieboom, Direttore Marketing di Hilti Italia, evidenziando come strumenti semplici, modulari e personalizzabili possano fare la differenza se accompagnati da formazione continua e assistenza post-adozione.
Chiudendo i lavori, Luigi Ancona, Direttore Vendite Hilti Italia, ha ricordato il valore di una visione condivisa: “Noi facciamo un lavoro bellissimo: costruiamo spazi che diventano vita, luoghi che accolgono sogni, attività e comunità. Ma non possiamo limitarci a migliorare il cantiere: dobbiamo migliorare l’intero mondo delle costruzioni, ripensandone i processi, le relazioni, le ambizioni. E questo cambiamento non può avvenire individualmente. Serve coraggio, visione, ma soprattutto collaborazione. Solo lavorando insieme – progettisti, imprese, associazioni e fornitori – possiamo rendere davvero il nostro settore più attrattivo, sostenibile e generativo di valore per tutti.”
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