UniTrento/Inest – NovaWalk di UniTrento presentato a Venezia tra i progetti di startup innovative del Nord-Est
Una soluzione accessibile, personalizzabile e tecnologicamente avanzata per migliorare la mobilità e l’autonomia di pazienti con gravi disabilità motorie e/o neurocognitive. È il progetto di start up NovaWalk, nato nei laboratori del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento che è stato presentato al campus San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia in occasione del nuovo Demo Day del Consorzio Inest.
Il referente è Alessandro Luchetti. Con lui hanno collaborato Matteo Bonetto, Mariolino De Cecco, Damiano Fruet, Giandomenico Nollo, Paolo Bosetti, tutti afferenti al Dii.
La tecnologia sviluppata è un deambulatore robotico collaborativo, frutto di anni di ricerca e co-design con le principali associazioni e realtà coinvolte nell’ambito delle disabilità, come Anffas Trentino, Lega del Filo d’Oro, Parkinson Trento, Abilnova, oltre alla collaborazione industriale con ProM Facility.
L’approccio collaborativo di NovaWalk consente di rispondere alle esigenze di chi lo utilizza come evidenziato dalle sperimentazioni cliniche. Il deambulatore robotico consente un coinvolgimento attivo delle persone utenti utilizzatori, facilitando il recupero o il mantenimento della capacità di camminare e promuovendo l’inclusione sociale.
Nel corso dell’evento organizzato a Venezia dal Consorzio Inest sono stati presentati a una platea di investitori, acceleratori, istituti finanziari e aziende 11 progetti di startup, insieme ad altri 3 progetti in una fase più precoce. Tre tra le iniziative imprenditoriali presentate, Synargy, Algae Scope e Sipeom – hanno ottenuto un riconoscimento da una giuria composta da esponenti di alcuni acceleratori e società di investimento.
L’evento rappresenta il culmine della Cross-Cutting Activity 1, una delle iniziative trasversali promosse da Inest, giunta al suo secondo ciclo. All’interno delle università e degli enti di ricerca aderenti al Consorzio sono state selezionate startup pre-seed e idee imprenditoriali dall’elevato contenuto scientifico e tecnologico, nate dal mondo della ricerca. Le più promettenti sono state accompagnate in un programma di accelerazione intensivo, della durata di sei mesi, finalizzato alla validazione del modello di business. Ora questi progetti sono pronti a cercare nuovi partner e risorse per crescere e affrontare il mercato.
Durante il Demo Day è stato inoltre presentato Inest2Impact, il progetto che raccoglierà l’eredità di Inest nel periodo successivo alla conclusione del Pnrr.
Ne ha fornito una panoramica Franco Bonollo, docente dell’Università di Padova e presidente del Consorzio: “Inest si è rivelata una esperienza di successo nell’ambito dei progetti finanziati dal PNRR. È quindi giusto e doveroso dare continuità a questa iniziativa, sviluppando Inest2Impact, un network sinergico e collaborativo tra gli atenei del Nord-Est in grado di sostenere lo sviluppo del territorio. Inest2Impact troverà il suo fondamento nell’approccio research-driven Innovation: innovazione guidata dalla ricerca e realizzata in sinergia con le imprese e gli enti territoriali.”
Il Consorzio Inest, finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha l’obiettivo di valorizzare i risultati della ricerca, agevolare il trasferimento tecnologico e accelerare la trasformazione digitale nel Nord-Est. Ne fanno parte la Libera Università di Bolzano, l’Università di Trento, l’Università di Udine, l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Padova, l’Università Ca’ Foscari Venezia, l’Università di Verona, l’Università di Trieste e la SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati.
La Cross-Cutting Activity 1 di Inest, Support to the generation and the development of start-ups and spin-offs, si pone l’obiettivo di far nascere e sviluppare startup e spin-off dalle idee innovative che emergono da studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici e dalle startup pre-seed dei nove atenei del Consorzio. Questa attività ha ricevuto un finanziamento pari a 4 milioni di euro.
Foto/c-Like Agency
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