Secondo un report stilato dal CRIF, quasi 6 italiani su 10 stanno pagando un finanziamento, circa il 59,1%. Questa percentuale è in aumento del 12,8% rispetto all’anno scorso e le cause di questo fenomeno sono da ricercare nel calo dei tassi di interesse. È in discesa rispetto all’anno precedente anche l’importo residuo, inteso come somma degli importi pro-capite che deve ancora essere restituita per estinguere definitivamente il debito, pari a 31.653 euro.
Tra il febbraio e il giugno del 2025 la Banca Centrale Europea ha effettuato ben 6 tagli del costo del denaro, facendo calare in modo significativo i tassi e rendendo più appetibili e accessibili i prestiti, come confermato anche da Beatrice Rubini, direttrice della linea Mister Credit di CRIF. Come detto quasi 6 italiani su 10 ricorrono al credito, ma resta alta l’attenzione verso la sostenibilità della rata mensile, che resta stabile.
Dopo i ribassi imposti dalla BCE gli italiani hanno preso informazioni sui mutui case, che hanno solitamente importi maggiori rispetto ai prestiti personali. Tuttavia, come sottolineato dalla Rubini, i mutui oggi rappresentano il 23,5% del totale dei finanziamenti attivi, mentre i prestiti personali rappresentano il 28,9%. Tra l’altro la forma più diffusa di finanziamento è proprio il prestito finalizzato all’acquisto di beni e servizi, come auto, moto, elettrodomestici, articoli per la casa, viaggi e altri ancora. Gli italiani fanno ricorso al credito soprattutto per le spese relative alla casa (34,1%), mezzi di trasporto (30%), elettronica ed elettrodomestici (21,1%).
Ci sono diverse tipologie di prestiti personali, ognuno dei quali richiede tassi e modalità di restituzione differenti, e per avere una panoramica completa è consigliabile consultare siti affidabili come youFin.it, dove ci sono soluzioni personalizzate per aziende e privati.
Ritornando allo studio del CRIF, la regione che ogni mese rimborsa la rata media più elevata è il Trentino Alto Adige, con 402 euro. Sul secondo gradino del podio si piazza la Lombardia con 319 euro e sul terzo gradino il Veneto con 306 euro. A seguire troviamo poi l’Emilia-Romagna con 296 euro e il Friuli Venezia Giulia con 293 euro.
Per comprendere questa tendenza, secondo le analisi del CRIF è necessario tenere conto dell’alta presenza di mutui in questa zona. I mutui infatti prevedono importi da restituire decisamente più alti rispetto ad altre tipologie di finanziamento. Inoltre va sottolineato che il valore degli immobili in queste aree è generalmente superiore rispetto a quello di altre regioni italiane.
C’è un altro dato da evidenziare: in queste regioni il reddito disponibile è maggiore rispetto alla media nazionale, quindi i consumatori possono sostenere una rata più alta, senza intaccare la loro stabilità finanziaria.
Le regioni dove le rate mensili sono più leggere sono invece quelle meridionali. Per la precisione la rata media più bassa è in Calabria, con 233 euro. A seguire troviamo il Molise con 235 euro e la Sicilia 235 euro, dati influenzati anche dalla minore incidenza dei mutui.
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