La Regione chiede una relazione dettagliata sull’esclusione della produzione Anele-Rai dai finanziamenti regionali. Schifani: “Interverrò in manovra di bilancio”.
Il film su Biagio Conte, il missionario laico fondatore di “Missione di Speranza e Carità” – proposto dalla società Anele in collaborazione con Rai fiction – diventa un caso regionale e rischia di rendere tesi i rapporti tra gli esponenti del Governo Schifani, dopo la recente e chiacchieratissima esclusione della produzione dai finanziamenti regionali.
La Regione Siciliana interviene ufficialmente, chiedendo una “dettagliata relazione sulla procedura a evidenza pubblica” che ha determinato l’esclusione del film “Biagio Conte – La Vita degli Ultimi”, incentrato sulla vita del missionario scomparso nel 2023 e molto amato dalla popolazione siciliana, dal finanziamento dell’Assessorato regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo.
Esclusione del film di Biagio Conte dai finanziamenti regionali
La notizia dell’esclusione della produzione cinematografica Anele – Rai dai finanziamenti regionali si è diffusa già da alcune ore. In un momento già estremamente teso per la politica siciliana, con un’inchiesta per corruzione in corso che coinvolge più di una figura istituzionale di rilievo, un “no” al finanziamento non semplifica né i rapporti tra maggioranza e opposizione, né quelli tra cittadini – vicini a “Missione di Speranza e Carità” – e istituzioni, né agli equilibri interni alla maggioranza.
Tra i primi interventi dopo la notizia del mancato finanziamento c’è stato quello di “Missione di Speranza e Carità“, che in una nota commenta: “Siamo di fronte a una decisione incomprensibile che lascia interdetti e solleva interrogativi profondi sia sulla visione culturale sia sulle priorità di chi è chiamato a valutare e sostenere le opere artistiche di rilievo sociale”.
Lo sfogo continua ricordando l’importanza del fondatore di “Missione di Speranza e Carità” e dell’importanza del finanziamento per un progetto in sua memoria: “Fratel Biagio Conte è una figura emblematica del nostro tempo, un uomo che ha consacrato la propria vita agli ultimi, rinunciando a ogni comodità per mettersi al servizio dei più deboli. Il suo messaggio di solidarietà, spiritualità e giustizia sociale ha avuto risonanza ben oltre i confini siciliani. Eppure, proprio in Sicilia, la sua terra, come è possibile che un film che avrebbe raccontato una testimonianza così potente e necessaria per i nostri tempi sia stato scartato dalla Film Commission regionale? Questa esclusione non è soltanto una bocciatura a un’opera cinematografica: è un segnale preoccupante, che sembra voler relegare alla marginalità figure come quella di Fratel Biagio, scomode perché autentiche, controcorrente e difficili da incasellare”.
La richiesta della Regione
La Regione – come prima specificato – ha preso posizione sulla questione del film di Biagio Conte, chiedendo una relazione sulle motivazioni dell’esclusione dai finanziamenti regionali. La richiesta è stata avanzata direttamente dalla Presidenza della Regione al dirigente generale del dipartimento del Turismo, Maria Concetta Antinoro.
La relazione dovrà indicare le ragioni dietro “l’esclusione del progetto dal finanziamento, indicando in particolare le motivazioni che hanno condotto all’attribuzione dei singoli punteggi”. L’Assessorato dovrà allegare anche tutti gli atti della procedura relativa alle valutazioni delle produzioni finanziate.
Film di Biagio Conte, interviene Schifani
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, aveva già preannunciato la propria immediata presa di posizione sul caso, dichiarando all’Adnkronos: “Interverrò in manovra di bilancio perché venga rimediato a questo grave errore”.
Le polemiche
Il clima in ambito politico, nel frattempo, si riscalda. Sul caso dell’esclusione del film su Biagio Conte, in particolare, è intervenuto il Movimento 5 Stelle. Il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca parla di “ennesimo disastro targato FdI all’Assessorato al Turismo”, non facendo mancare riferimenti ad altri casi al centro del dibattito politico e sociale siciliano: “Il connubio Fratelli d’Italia-assessorato Turismo – dice – è una sequela ininterrotta di fallimenti e operazioni opache che parte da Cannes, passa per See Sicily per arrivare alle vicende finite in questi giorni sotto la lente della magistratura assieme all’operato dell’assessora Amata, oggi sotto indagine. La misura ormai è più che colma: fino a quando Schifani sopporterà tutto questo? Fino a quando è disposto a mortificare lo sviluppo di questo nevralgico settore solo per non dispiacere a Meloni e La Russa?”.
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