Presentato lo stato dei lavori finanziati dal bando «Borgo dei Borghi». Collaborazione fra Comune, Politecnico, Università di Torino, Pollenzo e Barcellona
Tre sedi universitarie distaccate, un museo sugli scrittori locali e una centrale per il teleriscaldamento. Il sogno di Elva, comune di nemmeno 80 abitanti, del Cuneese della Valle Maira, diventa realtà. Si chiama «Alavetz! Agachand l’avenir de Elva», dall’Occitano «Su, avanti! Guardando l’avvenire di Elva», un progetto che ha permesso al piccolo centro di aggiudicarsi 20 milioni del Pnrr tramite il bando «Borgo dei Borghi». Undici interventi, concentrati in particolare tra le borgate Serre e Mattalia, dove sono attivi nove cantieri in fase avanzata.
I progetti
La presentazione in piazza Municipio, in occasione della firma ufficiale sulla nuova collaborazione tra Comune, Università e Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Università Autonoma di Barcellona. «Hanno sognato coloro che alla fine del ‘400 ospitarono il pittore fiammingo Hans Clemer, una fortuna ancora oggi – ha spiegato Giulio Rinaudo, primo cittadino-. Hanno sognato quelli che costruirono una strada in un posto che sembrava impossibile varcare. Hanno sognato quelli che si sono inventati il mestiere dei caviè. Abbiamo sognato noi di questa Amministrazione e oggi, il sogno si sta realizzando».
Le opere
Ed ecco cosa riguardano le sedi universitarie distaccate. Un campus universitario con un centro studi di Alpicoltura e una scuola di pastorizia con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo che si chiamerà il «Centro saperi tradizionali delle produzioni alpine», mentre insieme con il Politecnico di Torino sarà inaugurata la «Scuola Ri-abitare». Ci sarà anche il centro di saperi tradizionali delle produzioni alpine, una scuola per «Riabitare le alpi». Tra gli altri interventi sono previsti anche un rifugio tutto nuovo, un museo immersivo dedicato al pittore fiammingo Hans Clemer. E un osservatorio astronomico con una cupola e un telescopio grandi come quelli di Pino Torinese.
Il dossier
Tutto partito da un’idea, sviluppata in un dossier scritto appena 17 giorni, per costruire qualcosa di importante che non avrà solo un significato per Elva, ma per tutto l’arco alpino cuneese. Un simbolo di riscatto e rinascita.
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