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«Il superbonus va prorogato almeno per chi ha avviato i lavori»




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L’incontro alla Mozzi Borgetti

di Monia Orazi

Tavolo tecnico in biblioteca Mozzi Borgetti, a Macerata, per discutere le criticità del superbonus 110%, alla presenza del commissario Guido Castelli. Unanime la richiesta di estendere i termini anche alle pratiche antecedenti marzo 2024. È stato organizzato dal collegio provinciale dei Geometri unitamente agli altri ordini professionali.

«Il superbonus non può terminare a fine anno: molte famiglie non possono accollarsi spese da centinaia di migliaia di euro. Servono proroghe concrete, almeno per coloro che hanno già avviato i lavori» è l’appello lanciato da Mauro Del Bianco di Unai, associazione degli amministratori di condominio che sintetizza le preoccupazioni emerse durante l’incontro tecnico di ieri, dove il commissario alla Ricostruzione, Guido Castelli, ha fatto il punto sulla ricostruzione post-sisma 2016 insieme a ordini professionali, sindaci, imprese e sindacati.

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Il nodo centrale della discussione riguarda il destino delle pratiche del  superbonus 110% presentate prima del 30 marzo 2024, che rischiano di rimanere escluse dalle proroghe già ottenute per gli interventi più recenti. Una situazione che potrebbe generare profonde disparità di trattamento nel territorio colpito dal terremoto.

«Il tema centrale è la proroga del superbonus anche per le pratiche antecedenti al 30 marzo 2024. Parliamo di pratiche già avviate, con demolizioni effettuate e varianti in corso. Senza proroga si rischia di creare cittadini di serie A e serie B», ha spiegato Paola Passeri dell’Ordine dei geometri, evidenziando una delle principali problematiche emerse durante il confronto.

Le conseguenze di questa disparità di trattamento sono state illustrate con chiarezza da Pier Giuseppe Vissani dell’Ordine degli architetti: «Non possiamo permettere che chi ha iniziato 5, 8 o 10 anni fa sia trattato in modo diverso rispetto a chi inizia oggi. È necessario garantire condizioni paritarie per tutti. Come Ordine, siamo disponibili a collaborare con le imprese, le cooperative e tutte le realtà coinvolte, per una ricostruzione condivisa anche dal punto di vista sociale».

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Il presidente di Ance, Enrico Crucianelli, ha ribadito che la proroga «venga estesa anche alle pratiche presentate prima di marzo 2024, per garantire uguaglianza di trattamento a tutti i cittadini colpiti dal sisma del 2016».

Le ripercussioni del blocco dei cantieri vanno ben oltre l’aspetto puramente edilizio, investendo l’intera economia locale. Filomena Palumbo di Feneal Uil ha delineato uno scenario preoccupante: «Il blocco dei cantieri implica il mancato pagamento delle spettanze. Gli accolli gravano anche sulle famiglie, che non avevano previsto spese così elevate. Le ripercussioni si estendono al turismo, agli affitti, all’acquisto di case e al ripopolamento dei borghi. È un impatto sociale enorme».

Le imprese del settore si trovano a fronteggiare difficoltà sempre maggiori. Stefano Foresi di Confartigianato, pur esprimendo «soddisfazione per la proroga al 2026» ha manifestato «forti dubbi sulle pratiche presentate entro marzo 2024, che rappresentano la maggior parte dei casi». Foresi ha inoltre evidenziato come molte aziende «sono diventate piccole banche», costrette ad anticipare ingenti somme per sostenere i cantieri.

Durante l’incontro, il commissario Castelli ha parlato di «una manifestazione di interesse per quantificare le cifre della copertura del superbonus e presentare una proposta concreta al governo». Tra le questioni tecniche più urgenti, è emersa la necessità di aggiornare l’ordinanza 222 e chiarire la questione del Sal del 30%, che secondo la stessa Passeri «va riferito all’intervento unitario, non solo alla parte di superbonus».

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Particolare attenzione è stata dedicata ai condomini, identificati come «una delle criticità maggiori: molte pratiche antecedenti a marzo 2024 non avranno tempo sufficiente per essere chiuse».

Come ha concluso Passeri, «anche se con sfumature diverse, le richieste sono state unanimi: proroga del Superbonus per le pratiche ante marzo 2024 e aggiornamento dell’ordinanza 222», sottolineando la disponibilità di tutti gli attori coinvolti, «uniti dalla volontà di risolvere criticità ancora troppo diffuse».

Paolo Renna, assessore del comune di Macerata, ha sottolineato l’importanza di questi momenti di confronto: «Ci aiutano a comprendere a fondo le problematiche e a trovare soluzioni condivise». Ha concluso Lucia Pettinelli dell’Anaci: «È stato un incontro importante e costruttivo. Spero che possa generare una sinergia tra tutte le figure professionali coinvolte. Abbiamo bisogno di proseguire con spirito collaborativo, per portare avanti la ricostruzione in modo compatto e raggiungere un traguardo che, seppur ancora lontano, spero sia sempre più vicino».





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