La spagnola LHG (Libere Hospitality Group), a un anno dal suo ingresso nel mercato italiano, debutta con i primi 17 serviced apartments a Milano, dove chiude un accordo per la gestione di altri appartamenti in zona Cadorna. E si prepara a sbarcare a Roma e Torino
Libere Hospitality Group, il gruppo spagnolo leader dell’ospitalità ibrida nel Sud Europa, a poco più di un anno dall’apertura della propria sede
italiana, apre il primo complesso di serviced apartments a Milano. Una palazzina con cortile privato, composta da 17 appartamenti, nel vivace quartiere di Dergano, una zona tra le più promettenti per gli investimenti immobiliari e i progetti di ospitalità. Quasi contestualmente annuncia l’accordo per la gestione di un altro edificio residenziale in via Monti: 4mila metri quadri per 51 unità abitative, con cinque attici. L’apertura è prevista per il 2026.
«Milano è centrale nella nostra strategia e questa seconda operazione che abbiamo chiuso con il supporto di Abitare Commercial (Gruppo AbitareCo) come advisor, lo dim
ostra – commenta Niccolò Pravettoni, Head of Business Development di LHG Italia –. Siamo determinati a offrire ai nostri clienti un’esperienza unica, in una città che continua a crescere e rappresenta un punto di riferimento assoluto per ospitalità innovativa e mobilità internazionale».
l modello di LHG
Start up fondata a Bilbao nel 2019 dall’imprenditore Jon Uriarte, LHG gestisce ad oggi 1.900 unità abitative in Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Regno Unito e Francia, con oltre 2.500 prenotazioni al mese e un tasso medio di occupazione degli alloggi dell’80%.
Il funzionamento è semplice ed efficace: LHG prende in affitto interi stabili, principalmente residenziali, adegua gli spazi all’identità del brand e gestisce i singoli appartamenti mettendoli a disposizione degli ospiti in base alle loro esigenze, puntando principalmente su affitti a breve e medio termine.
«Con il nostro modello facciamo contenti gli ospiti, che trovano un elevato standard qualitativo, e i proprietari degli immobili e gli investitori – spiega Pravettoni –. Solleviamo il proprietario dalla complessità della gestione dell’immobile, oc cupandoci anche della manutenzione e dei rischi di solvibilità degli affittuari. Aspetto non di poco conto se si considera che oggi in Italia circa il 50% degli affittuari non è in regola con i pagamenti».
LHG propone quattro tipologie di strutture, che vanno sotto quattro marchi distinti. Libere e B48 sono pensati per la fascia alta del mercato, Naitl offre location più economiche, infine, Koisi propone strutture ibride, ostelli, co-living, con un mix di servizi importanti.
La crescita di LHG in Italia
«Dopo una prima fase in cui abbiamo lavorato a costruire un network di relazioni, raccontando il nostro modello a investitori e proprietari, finalmente iniziamo a operare sul territorio italiano – commenta Pravettoni –. Nel giro di pochi mesi abbiamo aperto la prima struttura a Milano e chiuso l’accordo per la gestione di una seconda palazzina. Inoltre, stiamo lavorando per una terza apertura su Milano e, a breve, potremo annunciare la prima struttura a Roma, in zona San Lorenzo, e un’altra nel centro di Torino.
Insomma, dopo una prima, necessaria fase di penetrazione del mercato, l’Italia sta rispondendo molto bene». Con le quattro tipologie di alloggi, LHG risponde alle esigenze degli affitti brevi, dal weekend alla settimana, principalmente per ragioni turistiche, come a quelle di studenti o lavoratori, che necessitano soluzioni per periodi che oscillano tra i 9 e i 12 mesi. Offrono tutti i vantaggi del classico Airbnb, con la garanzia di un servizio professionale, come in un albergo.
In ogni struttura infatti è sempre presente un responsabile in grado di aiutare gli ospiti dal check-in al check-out e per tutte le ulteriori, eventuali necessità intermedie. Ma poiché il modello punta molto sulla tecnologia, qualsiasi operazione può essere svolta indipendentemente dai clienti, online o via app.
«Più del 90% dei nostri clienti non richiede alcuna interazione con il nostro personale e gestisce tutto in maniera digitale – puntualizza Pravettoni –, ma la presenza di una persona fisica nella struttura è un plus importante, soprattutto se si verifica qualche problema e i clienti hanno bisogno di assistenza».
Stabilizzata la posizione su Milano e Roma, che per il gruppo rappresentano i mercati principali, si allarga il focus alle altre città: capoluoghi di regione, città d’arte o mete lavorative, per soggiorni di breve termine. E così, dopo Torino si guarda a Verona, Napoli, «ma stiamo cercando soluzioni anche a Padova, che presenta un mix interessante tra meta turistica e lavorativa».
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