“A tutti i lavoratori, circa 800, attualmente in cassa integrazione a zero ore non impiegnati in attività in Jsw sarà formulata da parte di Metivest una proposta di assunzione”. Questo quanto fatto sapere da Fim, Fiom, Uilm al termine dell’incontro di giovedì 3 luglio al ministero delle Imprese e del Made in Italy per la discussione sulla definizione dell’accordo quadro, nell’ambito dell’accordo di programma del polo siderurgico di Piombino. I sindacati sottolineano come abbiano “chiesto e ottenuto l’inserimento nel testo dei punti ‘vincolanti’ a garanzia del mantenimento dei diritti e delle tutele per i lavoratori che passeranno dalla multinazionale indiana a quella italo-ucraina”. Due saranno i prossimi passaggi: il primo il 9 luglio quando sul testo si esprimerà l’assemblea dei lavoratori. Se sarà approvato, verrà confermato in via definitiva il giorno dopo prima della firma dell’accordo di programma prevista al summit tra il governo italiano e quello ucraino.
Tuttavia c’è chi, pur esultando per essere giunti a un testo condiviso, non si ritiene soddisfatto. È il caso di Ugl-Uglm Livorno che sottolinea come “le nostre richieste non siano state purtroppo disattese e le incertezza che sono emerse ci preoccupano enormemente”.
Metinvest-Jsw, dalle assunzioni al tipo di contratto: tutti i dettagli
I sindacati entrano poi nei dettagli sul testo condiviso che prevede come “il passaggio da una azienda all’altra (Jsw-Metinvest, ndr) sarà contestuale con le assunzioni che partiranno dal primo semestre del 2026 in coerenza con il cronoprogramma di realizzazione del progetto di riconversione industriale che, presumibilmente, terminerà nel 2028″. Inoltre, “verrà applicato il Ccnl Fim, Fiom, Uilm metalmeccanico e gli accordi integrativi Fim, Fiom, Uilm in vigore in Jsw. Agli assunti sarà riconosciuta l’anzianità di servizio e i diritti acquisiti”.
Si prevede inoltre il “monitoraggio del piano industriale e la riqualificazione professionale per accordo sindacale anche con la regione Toscana”. A tal proposito, Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto di prevedere, per i lavoratori che parteciperanno ai percorsi formativi, un’integrazione economica e rimborsi spese. Per i sindacati, “questi punti sopra elencati rappresentano sono indiscutibili e già esigibili su cui avviare la negoziazione per l’ottenimento e la sottoscrizione di specifici accordi di gestione con le due aziende”. Infine i sindacati, nel rappresentare lo stato di difficoltà di Jsw Steel Piombino, hanno chiesto e impegnato il Ministero a convocare, nel più breve tempo possibile, un incontro per un esame della situazione occupazionale e industriale del gruppo”.
Ugl-Uglm Livorno: “Ecco quali sono le criticità del testo”
Critiche, come detto, invece da parte di Ugl-Uglm Livorno. Le sigle infatti evidenziano come “la richiesta circa il passaggio dei lavoratori in esubero avvenisse tramite il passaggio diretto è stata rifiutata da Metinvest che ha preferito la formula del licenziamento con riassunzione contestuale. Tale scelta solleva gravi incertezze sulla reale tutela dei lavoratori. Inoltre, avevamo chiesto che i lavoratori appartenenti al bacino degli 800 esuberi fossero garantiti fino all’avvio delle lavorazioni di Metinvest, previsto per il 2029. Purtroppo, ci troviamo ancora una volta ad affrontare le problematiche legate alla disponibilità dei fondi della Toscana per la cassa integrazione in deroga nelle aree di crisi complessa, con la relativa incertezza sulle concessioni della ‘Cig’ da parte di Jsw”.
Un’altra problematica segnalata dai sindacati riguarda “l’introduzione di strumenti di accompagnamento alla pensione e di uscite volontarie incentivate per quei lavoratori che, per motivi anagrafici o di salute, non potranno essere ricollocati nei nuovi impianti. Nonostante tale proposta fosse inclusa nella prima bozza presentata dal Governo, nel testo finale è stata completamente eliminata”. Inoltre “altre richieste riguardavano la tutela dei lavoratori con ridotte capacità lavorative, ma anche su questo punto non abbiamo ricevuto alcuna certezza. Infine, abbiamo chiesto che le aziende dell’indotto, presenti in Jsw, seguissero gli ammortizzatori sociali previsti per la committente, ma anche su questo nulla è stato concretizzato”.
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