Lunedì la risposta del leader all’attacco di Forza Italia. Rimane il tema dell’opportunità di alcune donazioni, tra imprese e dirigenti
di Marco Olivieri
MESSINA – Prima l’attacco del consigliere metropolitano Carmelo Pietrafitta. L’esponente di Forza Italia, nell’area del deputato Tommaso Calderone, ha scritto al sindaco metropolitano Federico Basile e ha ipotizzato “possibili confilitti d’interesse”. Al centro dell’interrogazione il fatto che “figure ricoprenti incarichi dirigenziali nominati e selezionati da questa amministrazione (a qualsiasi titolo) risulterebbero donatori e contribuenti del movimento politico Sud chiama Nord”.
Se Calderone incarna una parte di Forza Italia e centrodestra che mal digerisce la futura alleanza con l’ex “Scateno”, ci si può aspettare ora “fuochi d’artificio” da Cateno De Luca, pronto al contrattacco. Da qui l’annuncio che si svolgerà lunedì 7 luglio, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la conferenza stampa sul tema caldo delle donazioni. Al fianco del leader, Basile, Laura Castelli e Danilo Lo Giudice “in merito alle modalità di finanziamento di Sicilia Vera e Sud chiama Nord. Saranno comunicate le azioni legali intraprese”.
Rimane il tema dell’opportunità di alcune donazioni, tra imprese e dirigenti
Sui finanziamenti a Sud chiama Nord più volte si è discusso. Che componenti di partito versino le somme è normale. Di certo, da Campagna a Castelli sono tutti dirigenti politici. Può apparire meno opportuno che figure puramente dirigenziali sostengano ScN. Così come possono fare discutere i finanziamenti di imprenditori che poi lavorano nel territorio e di chi riceve incarichi in più settori nella galassia delle partecipate. Rientriamo sempre nella sfera dell’opportunità e sul sito del partito ci sono i contributi e le donazioni anno per anno, secondo la legge.
Chi scrive è un fautore al massimo del finanziamento pubblico ai partiti. Partiti però che dovrebbero tornare a essere strutturati e non comitati elettorali. Ne va della nostra, malandata democrazia. Ma tornando all’argomento delle donazioni a ScN, il Partito democratico si è correttamente attenuto all’ambito della responsabilità politica in una nota. Al di là dei toni polemici che De Luca avrà domani in conferenza stampa, con riferimenti a “un tentativo di estorsione andato male”, addirittura, può essere l’occasione per fare chiarezza. E alcune domande sono legittime.
Il Pd: “La legge lo consente ma poniamo interrogativi sul piano etico-politico”
“A Messina, negli ambienti della politica e dell’amministrazione – hanno osservato i consiglieri Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo – sono emersi nomi di professionisti, imprenditori, privati cittadini che finanziano – in modo tracciabile, certo – il partito del sindaco. Finanziamenti una tantum, altri ricorrenti. Fin qui, nulla da dire: la legge lo consente. Tuttavia dobbiamo sollevare un interrogativo etico-politico. Sicuramente costituisce una coincidenza, assolutamente accidentale, tuttavia non appare singolare che alcuni dei soggetti o delle ditte presenti negli elenchi dei finanziatori di “Sud Chiama Nord” siano contestualmente o successivamente beneficiari di nomine in seno ai cda di aziende controllate dal Comune o dalla Città metropolitana? Ovvero siano coinvolti in appalti pubblici sempre degli stessi enti?”.
“Nell’amministrare la cosa pubblica si evitino zone grigie di sovrapposizione di interessi”
“Ammettendo la legittimità formale dei passaggi che emergono in queste ore – proseguono i consiglieri comunali del Partito Democratico – il nostro interesse più importante è quello di ribadire come nell’amministrare la cosa pubblica, non si possano e non si debbano in alcun modo costituire zone grigie, sovrapposizioni di ruoli e responsabilità che possano contaminare i rapporti tra la politica e la pratica amministrativa e di gestione. Il punto che a noi interessa evidenziare non è tanto quello giuridico – questo profilo, se rilevante, sarà trattato dagli organi competenti – ma soprattutto quello politico ed etico. E’ opportuno che queste pratiche accadano? Seppure legittime, non è interesse di chi governa che si evitino anche solo ipoteticamente situazioni che possano essere lette come zone grigie di sovrapposizione di interessi che alla lunga screditano la stessa attività di chi è chiamato a gestire la cosa pubblica?”.
Interrogativi legittimi e che investono ogni forza che fa politica. In sostanza, le riserve di opportunità, rispetto alle donazioni, sono legittime quando a contribuire risultano imprese e società che lavorano con le istituzioni e professionisti che ricevono incarichi. Non è un confine facile da tracciare a priori ma la politica deve fare chiarezza. Per ritrovare centralità.
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