Viaggia a due velocità l’erogazione del vortice di denaro assegnato dal Pnrr per realizzare i sogni nel cassetto dei Comuni.
A Brescia è stato sbloccato solo il 19% del monte risorse garantite. Eppure negli ultimi giorni il Governo ha rivendicato due importanti risultati. Da un lato lo sblocco dei fondi legati della settima rata, attesi dallo scorso dicembre; dall’altro l’invio della richiesta di pagamento dell’ottava tranche legata al completamento di ulteriori 40 scadenze.
Risultati di rilievo, ma il lavoro per gli interventi è ancora molto. Tanto che lo stesso ministro italiano con delega al Pnrr, Tommaso Foti, ha annunciato una ulteriore revisione del piano in autunno. Molti paesi Ue stanno incontrando difficoltà nell’attuazione. Proprio per questo motivo, il 18 giugno Bruxelles ha approvato una risoluzione in cui si esorta la Commissione a valutare la possibilità di una proroga di 18 mesi. Tuttavia l’organo presieduto da Ursula von der Leyen ha ribadito come la scadenza del 2026 sia inderogabile.
Quali sono le prospettive per il Pnrr a un anno dalla sua conclusione quindi? Il 68% delle scadenze a livello europeo è ancora da completare e sono 335 i miliardi ancora da erogare (51,5%). L’Italia ha già ottenuto 122 miliardi di euro sui 194,4 assegnati (pari al 62,7%). La Lombardia ha incassato risorse per 18,7 miliardi.
I «numeri» bresciani
La sfida per Brescia è rappresentata da 7.641 progetti per complessivi 2,9 miliardi di euro, 2,3 dei quali finanziati dal Pnrr e 655,3 milioni provenienti da altre risorse. Secondo l’aggiornamento fornito da OpenPolis, i pagamenti allo stato attuale per la provincia di Brescia sono fermi al 19%.
Le partite più numerose riguardano i progetti per le Infrastrutture (3.393), cui seguono la Digitalizzazione (1.704), Scuola, università e ricerca (1.033), Impresa e lavoro (870). In coda Cultura e turismo (191), Salute (178), Transizione ecologica (166) e Inclusione sociale (106). La maggior parte dei contributi Pnrr è stata stanziata per le infrastrutture (841 milioni di euro a fronte di progetti per 1,1 miliardi), ma attualmente è arrivato solo il 4% dei finanziamenti. Seguono la transizione ecologica (487,5 milioni, pagato il 21%), la Scuola con 360,2 milioni (pagato il 38%), Salute (218 milioni, 22%) e Impresa e Lavoro (170,2 milioni, 27%).
Le opere
Tra le grandi opere del capitolo Pnrr c’è la linea ferroviaria a idrogeno sulla Brescia-Iseo-Brescia, con tre progetti depositati da Regione Lombardia per un valore di oltre 281 milioni, finanziati dal Pnrr per 180,9 milioni, anche se attualmente solo un progetto su tre – quello per l’acquisto di 14 treni a idrogeno – ha ricevuto il 28,23% del contributo. In elenco anche il nuovo impianto di stoccaggio di rifiuti urbani di Carpenedolo (32,54 milioni, di cui 29,58 finanziati, arrivato solo il 2,64%) e gli edifici residenziali di via Michelangelo a Brescia (25 milioni interamente finanziati dal Pnrr, incassato ad ora il 4,21%).
Il capoluogo ha depositato complessivamente 82 progetti, per oltre 120 milioni di spesa, di cui 77 finanziati dal Pnrr. Tra i più significativi, il Centro di preparazione olimpica di ginnastica artistica femminile (4 milioni finanziati), la bonifica del parco Livorno (2,7 milioni), gli autobus urbani elettrici (8,66) e l’impianto sportivo indoor di corso Bazoli (3,5).
Grandi numeri anche in provincia, a partire dagli oltre 18 milioni di euro per il borgo di Livemmo a Pertica Alta. C’è poi il doppio intervento per la scuola Catullo di Desenzano, che ha già ottenuto il 100% dei 6,47 milioni di contributo, e gli 8 milioni per il polo scolastico di Sarezzo, già pagati al 40,92%.
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