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L’allarme sul sovraffollamento turistico sul Garda


“Il sovraffollamento turistico nei comuni lacustri dell’area gardesana compromette la vivibilità dei territori, ostacola l’accesso ai servizi, altera gli equilibri economici locali e, soprattutto, mette a rischio la qualità ambientale”.

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A lanciare l’appello è Legambiente che a Peschiera del Garda (VR) ha organizzato un incontro sul tema dell’eccessiva affluenza turistica nei comuni lacustri del Garda, in occasione del secondo appuntamento della tappa veneta della campagna nazionale Goletta dei Laghi.

A fronte di numeri da capogiro sulle presenze turistiche, che nei quattro mesi estivi arrivano a oltre 18 milioni su una popolazione residente di 190.000, Legambiente ha presentato dieci proposte per contrastare il fenomeno dell’overtourism, rivolte ad amministratori locali, cittadini, imprese e operatori del settore turistico-ricettivo. L’obiettivo è quello di promuovere uno sviluppo sostenibile dei territori lacustri attraverso interventi mirati in tre ambiti chiave: la mobilità, la regolamentazione e diversificazione dell’offerta turistica e il coinvolgimento attivo dei residenti mediante strumenti di confronto e partecipazione.

A marcare l’urgenza del problema, i dati ISTAT rielaborati dall’associazione ambientalista: tra il 2014 e il 2024, nei 23 comuni rivieraschi del lago di Garda, distribuiti tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige, le presenze turistiche hanno registrato un incremento complessivamente del 27%, con la sponda veneta che ha subito il maggior picco di crescita turistica (+32%), seguita da quella lombarda (+23%) e da quella trentina (+19%).

In particolare, a conferma della pressione crescente sul versante veneto del lago, è stato presentato uno specifico focus sui comuni rivieraschi del Garda veronese, che evidenzia un aumento medio del 49% delle presenze turistiche tra il 2009 e il 2024. Particolarmente significativi gli incrementi registrati nei comuni di Lazise (+65%) e Peschiera del Garda (+59%), ben oltre la media complessiva. La scelta di tenere l’incontro proprio a Peschiera del Garda non è infatti casuale: il comune è simbolo dell’impatto crescente del turismo sul tessuto urbano e ambientale dell’area, nonché uno dei territori più esposti agli effetti dell’overtourism.

Anche sul versante lombardo del Garda si distinguono alcune località che, negli ultimi dieci anni, hanno registrato aumenti delle presenze turistiche superiori alla media complessiva dell’intera area gardesana. Lonato del Garda (BS) segna un incremento del +50% tra il 2014 e il 2024; Padenghe sul Garda, anch’essa in provincia di Brescia, registra un +45%, mentre Manerba del Garda e Toscolano Maderno fanno segnare rispettivamente un +36%.

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Infine, sul versante trentino del Garda, l’incremento delle presenze turistiche resta significativo, in particolare nei comuni di Nago-Torbole e Riva del Garda, entrambi in provincia di Trento, che tra il 2014 e il 2024 registrano rispettivamente un +8,6% e un +24%.

L’impatto crescente del turismo nei territori lacustri, in particolare nell’area gardesana, impone una riflessione profonda sul modello di sviluppo che è stato adottato finora. Troppi turisti in troppo poco spazio significano meno vivibilità per chi ci abita, servizi al limite della capacità, squilibri economici crescenti e un ambiente sempre più fragiledichiarano Luigi Lazzaro, Barbara Meggetto e Andrea Pugliese, rispettivamente presidenti di Legambiente Veneto, Lombardia e Trento – Per affrontare questa sfida in modo costruttivo, Legambiente propone un pacchetto di misure articolate in dieci azioni prioritarie, rivolte ad amministrazioni, operatori del settore, residenti e turisti. L’obiettivo è costruire un modello di turismo più equilibrato, responsabile e sostenibile, capace di tutelare il territorio e garantire benefici che siano duraturi per le comunità locali”.

Le 10 proposte di Legambiente per contrastare l’overtourism sul Garda.

1) Sviluppo di una mobilità d’accesso integrata e intermodale per decongestionare il traffico e ridurre l’utilizzo dell’auto;

2) Introduzione di una regolamentazione sugli affitti brevi e incentivi per favorire la locazione abitativa destinata ai residenti;

3) Definizione della capacità di carico turistica per ciascuna località, con l’obiettivo di limitare l’accesso nei periodi critici e preservare l’equilibrio ambientale e sociale;

4) Destinazione vincolata della tassa di soggiorno al miglioramento dei servizi pubblici e delle infrastrutture locali;

5) Adozione di sistemi di certificazione per le destinazioni e gli operatori, finalizzata a promuovere una gestione responsabile dei flussi e a ridurre l’impatto ambientale e il consumo delle risorse;

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6) Creazione di tavoli di ascolto permanenti e partecipati, aperti alla cittadinanza, per raccogliere istanze e monitorare gli effetti del sovraffollamento turistico;

7) Diversificazione dell’offerta turistica per ampliare il target di visitatori e ridurre la concentrazione nei periodi di alta stagione;

8) Rimodulazione delle attività promozionali: rallentare la comunicazione su località già sovraesposte e incentivare la promozione nelle stagioni “intermedie” o in occasione di eventi mirati, per attrarre un pubblico più selezionato;

9) Disincentivazione dell’escursionismo organizzato di massa, che genera sovraffollamento, criticità nella gestione dei rifiuti e dei servizi e un limitato impatto economico positivo sul territorio;

10) Diffusione di un vademecum per i visitatori, con indicazioni chiare su comportamenti responsabili e regole da rispettare nelle località ospitanti.



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