Una patente innovativa, a metà tra tecnologia e sostenibilità. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy – Direzione generale per la proprietà industriale – ha infatti concesso all’Asia e all’Università degli Studi del Sannio il brevetto per un sistema integrato hardware-software e un metodo di identificazione massiva a bordo degli automezzi dei sacchi per la raccolta rifiuti. Un passo decisivo verso il superamento del criterio tradizionale che lega la tassa sui rifiuti non più alla dimensioni dell’immobile bensì alla reale quantità di rifiuti prodotti. Si tratta, in sostanza, dell’evoluzione tecnologica che ha già accompagnato la fase sperimentale della Tarip, la tariffa puntuale, testata con successo tempo addietro al Rione Ferrovia.
IL PRINCIPIO
Ogni sacchetto per la raccolta differenziata viene identificato tramite un chip elettronico, che ne associa la destinazione al singolo utente. I sensori installati sui mezzi di raccolta ne rilevano il peso al momento del ritiro, permettendo così di calcolare l’esatto conferimento di ogni famiglia. Il risultato? Una tariffa realmente proporzionale al rifiuto prodotto, con vantaggi sia per l’equità fiscale, eliminando le storiche disuguaglianze legate alla dimensione degli immobili, sia per la qualità ambientale, perché il nuovo metodo incentiva comportamenti virtuosi e maggiore attenzione nella differenziata. «Un risultato di straordinaria importanza – commentano l’amministratore unico di Asia, Donato Madaro, e il rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora –. La collaborazione tra Asia e Università ha generato un sistema innovativo, basato sulla tecnologia Rfid, che potrà essere replicato in altri contesti urbani. Ma non ci fermiamo qui. Il brevetto è solo un punto di partenza: grazie a un finanziamento di circa un milione di euro ottenuto nell’ambito del Pnrr, il Comune di Benevento potrà implementare l’intero sistema entro il 2027».
LA SPERIMENTAZIONE
È condotta al Rione Ferrovia ha riguardato un gruppo selezionato di famiglie e ha fornito riscontri più che soddisfacenti. Il prototipo brevettato prevede l’installazione di dispositivi di lettura elettronica a bordo dei camion di raccolta e la distribuzione dei sacchi identificabili al momento della consegna all’utente. Il principio è quello del «chi più inquina, più paga», in coerenza con i criteri europei di sostenibilità e giustizia ambientale. Il sistema, oltre alla gestione domestica, è destinato ad essere esteso anche agli ecopunti comunali, come quello già operativo nella zona di San Vitale. Qui l’accesso sarà possibile solo con apposite card nominative, così da garantire tracciabilità e sicurezza.
I CENTRI RACCOLTA
La stessa logica sarà applicata nei futuri centri di raccolta, anche questi rientranti nel piano di investimenti coperti con risorse Pnrr. In uno scenario regionale in cui la gestione dei rifiuti resta spesso un terreno di conflitto e inefficienze, Benevento si conferma città capofila dell’innovazione. Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti, il capoluogo sannita è primo tra le città campane per raccolta differenziata, con una percentuale del 66,38% e un tasso di riciclo che sfiora il 51,25%.
L’OBIETTIVO
Quello del nuovo piano industriale aziendale, che ingloba il progetto Tarip tra i suoi punti di forza, è chiaro, ovvero sfondare la soglia del 70% di raccolta differenziata e completare il ciclo dei rifiuti attraverso la riapertura dello Stir di Casalduni, oggi in fase di riconversione e potenziamento. Hanno lavorato al brevetto: Donato Madaro, Fernando Capone, Nicolino Cardone e Gino Mazza per la parte relativa all’Asia; Marco Consales, Eugenio Zimeo e Andrea Cusano per l’Unisannio, dipartimento di Ingegneria.
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