Microcredito

per le aziende

 

accordo entro il 15 luglio


Tutelare occupazione e produzione, salvaguardare il processo di decarbonizzazione e rilanciare l’ex Ilva di Taranto attraverso un intervento deciso dello Stato. I sindacati non fanno passi indietro sulle richieste, ribadite al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, per salvare l’acciaieria e insistono sul nodo delle risorse: i 200 milioni messi a disposizione non possono bastare per il rilancio. Ma il vero ostacolo da superare si chiama Accordo di programma e la partita che può, davvero, indirizzare il futuro dell’ex Ilva si gioca oggi al Mimit con la Regione Puglia e gli enti locali coinvolti. Una riunione “decisiva”, ha spiegato Urso, manifestando l’intenzione di andare avanti “a oltranza”, se necessario anche “tutta la notte”, fino a quando non “ci sarà una decisione comune positiva o negativa”. 

Microcredito

per le aziende

 

Dopo quasi 8 ore si avvia alla conclusione la riunione che ha consentito di approfondire tutti i fattori in campo. È quanto si apprende da fonti del Mimit. È stato assunto un impegno da parte degli enti presenti al tavolo a sottoscrivere l’accordo inter-istituzionale che sarà alla base della revisione dell’autorizzazione Aia alla riunione già convocata per martedì 15 al fine di consentire ulteriori approfondimento sulle due opzioni di lavoro emerse.

Un “piano siderurgico nazionale” entro l’estate

Durante la prima fase dell’incontro, che è ripreso dopo le 15, il ministro ha detto: “Il nostro impegno nelle prossime settimane è chiaro: se scioglieremo il nodo principale, che è Taranto, prima della chiusura dei lavori parlamentari convocherò al Mimit tutte le associazioni d’impresa e gli interlocutori del settore per presentare il piano siderurgico nazionale“. Un piano strategico, ha spiegato Urso, che “definisce il futuro della siderurgia italiana: come approvvigionarci, attraverso quali tecnologie, in che tempi e con quali impianti. Affronteremo il tema del rottame ferroso, le possibilità consentite dalle norme europee e la capacità di soddisfare il fabbisogno interno, puntando anche all’export. L’obiettivo è ambizioso, ma possibile – ha aggiunto – fare dell’Italia la siderurgia più avanzata d’Europa sul piano green. Un salto qualitativo che richiede visione, investimenti e decisioni rapide da parte di tutti”.

Per quanto riguarda le ipotesi di nazionalizzazione dell’azienda Urso ha detto: “Quando si parla di nazionalizzazione, quindi di esproprio di un’attività produttiva, io vorrei riportare l’attenzione sulla nostra Costituzione: è su quella che ho giurato. Lo Stato può intervenire, sì, ma solo nei limiti previsti dalla nostra Carta”. Lo ha affermato leggendo ai presenti l’articolo 43 della Costituzione italiana.   

“L’articolo 43 è molto chiaro: ‘A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali, o a fonti di energia, o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale’. L’Ilva, non rientra tra le categorie previste: non è un servizio pubblico essenziale, non riguarda le fonti di energia né configura una situazione di monopolio”, ha spiegato.

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

La riunione tra sindacati, e ministri del made in Italy e Lavoro di ieri (@ansa)

08/07/2025

Urso stamane ha ricordato che “giovedì 10 è stata convocata la Conferenza dei servizi tecnica” per la nuova autorizzazione Aia. “Senza un’Aia come quella che deve essere deliberata dalla Conferenza dei servizi sulla sostenibilità anche sul piano sanitario, non soltanto ambientale, la sentenza è già scritta”, osserva il ministro.

 Maria Elvira Calderone

Maria Elvira Calderone (Rainews)

 Le decisioni si scontrano però con le divergenze su alcuni punti dell’Accordo di programma: dalla collocazione della nave rigassificatrice ai tempi della decarbonizzazione, dal volume della produzione al desalinizzatore. 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Ma intanto il tempo stringe e le condizioni dello stabilimento preoccupano i sindacati. L’incidente all’Altoforno 1, la mancata ripartenza dell’Afo2, i problemi all’Afo4, eredità della precedente gestione, unitamente all’assenza di un solido piano finanziario inducono le parti sociali a chiedere ancora, con forza, una assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. 

“Il governo deve avere la proprietà pubblica dell’azienda. Il processo di decarbonizzazione, unica soluzione, deve essere garantito da una gestione pubblica con capitale pubblico”, ha detto il segretario generale Fiom-Cgil, Michele De Palma. Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, “senza l’approvazione dell’Aia oltre al blocco della produzione ci sarebbe anche un blocco del risanamento ambientale, con un disastro occupazionale”. Di vera e propria “bomba sociale” ha parlato il segretario generale Fim, Ferdinando Uliano, spiegando che “bisogna costruire tutte le condizioni per rilanciare lo stabilimento e garantire l’occupazione di tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto”. 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura