I beneficiari dei risarcimenti saranno bar e ristoranti, taxi e lavoratori dello spettacolo.
In seguito alle misure restrittive introdotte con l’ultimo DPCM del 25 ottobre, al via il cosiddetto “decreto Ristori”. Ha l’obiettivo di supportare le categorie di aziende e lavoratori più colpite dalle ultime chiusure.
La misura da circa 6 miliardi di euro è stata approvata in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 27 ottobre 2020.
A chi spettano i risarcimenti
Sono 325 mila le attività che riceveranno i risarcimenti, 91.000 in più rispetto alla scorsa primavera.
Tra i beneficiari ci sono bar e ristoranti – costretti alla chiusura anticipata – e alcune delle categorie dell’indotto (a seconda dei codici Ateco).
Ci sono agenzie viaggi e tour operator, anch’essi colpiti indirettamente.
Ci sono i taxisti e tutti i lavoratori dello sport, fermi con le palestre chiuse, che riceveranno un bonus di 800 euro per il mese di novembre.
Incluso anche il mondo dello spettacolo, cinema e cultura: i lavoratori riceveranno un bonus di 1.000 euro. Anche gli organizzatori delle fiere nazionali ed internazionali sono interessate dal decreto, dopo lo stop improvviso causato dal voltafaccia del governo.
La crisi purtroppo è talmente ampia che quasi non esiste settore che non ne sia coinvolto.
Le richieste di risarcimenti sono tante, con categorie ed enti locali che se ne fanno portavoce.
Il ristoro immediato per le categorie più colpite
Conte aveva promesso il ristoro dei guadagni che mancheranno per un mese a quelle categorie che da questa settimana hanno subito ulteriori strette.
A loro il governo ha promesso i soldi a fondo perduto e la cassa integrazione per i loro dipendenti. Il decreto prevede che i soldi arriveranno direttamente sui conti correnti dei lavoratori e delle aziende nelle prossime settimane. Chi aveva già ricevuto risarcimenti in passato, riceverà i ristori entro il 15 novembre. Gli altri, entro la metà di dicembre.
Il decreto Ristori prevede inoltre un credito d’imposta per gli affitti, la cassa integrazione per i dipendenti prolungata di altre 6 settimane, la cancellazione del saldo IMU del 16 dicembre 2020, così come la proroga del Reddito di Emergenza di altri due mesi ed una nuova tornata del bonus INPS per lavoratori del turismo, dello sport e dello spettacolo. Lo stop ai licenziamenti è contestualmente prorogato al 31 gennaio.
A quanto ammonteranno i rimborsi
La somma del contributo a fondo perduto erogato sarà calcolata in base a quanto già percepito dal decreto Rilancio, su quattro fasce differenti.
Le attività chiuse dalle 18 (come bar, pasticcerie o gelaterie) avranno un contributo a fondo perduto al 100% (rispetto a quello già ottenuto a maggio).
Il ristoro sarà al 150% per le attività aperte a pranzo e che la sera possono lavorare con il servizio di asporto (ristoranti e pizzerie, ad esempio).
Ristoro al 200% per le attività costrette alla chiusura totale (cinema, teatri, palestre, centri benessere, termali).
Infine, il ristoro sarà al 400% per le attività già chiuse prima del DPCM del 25 ottobre 2020 (come le discoteche).
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