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Due 24enni bresciani dietro il boom digitale di tante PMI italiane


Quante volte un imprenditore ha avuto la sensazione che la propria azienda stia vivendo con il freno a mano tirato? Che il mercato corra più veloce delle sue risposte, e che le soluzioni «di una volta» non bastino più? È una sensazione diffusa, soprattutto tra le piccole e medie imprese italiane, spesso a conduzione familiare, legate a logiche superate, a strumenti obsoleti, a modelli che faticano a stare al passo con il presente.

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È proprio in questo vuoto di direzione che si inserisce Evoluzione Imprese, la realtà fondata da Filippo Zanibelli e Paolo Ronchi, due imprenditori bresciani di appena 24 anni. Età anagrafica giovane, certo. Ma con una lucidità imprenditoriale rara, costruita sul campo, a stretto contatto con aziende vere e problemi concreti. Il loro obiettivo? Far crescere le imprese. E i numeri parlano chiaro: fatturati sbloccati, vendite digitali decollate, strategie cucite su misura e testate con metodo.

Dall’immobilismo al rilancio: la sfida delle PMI

Cambiare fa paura. Soprattutto quando l’azienda è il frutto di anni di lavoro, quando le dinamiche interne sono complesse, quando manca una direzione. «Capita spesso di parlare con imprenditori smarriti», racconta Filippo Zanibelli. «Hanno un potenziale enorme, ma nessuna strategia chiara. Il digitale li spaventa, eppure è lì che si gioca oggi la partita più importante».

Ed è proprio in quella partita che Evoluzione Imprese ha deciso di scendere in campo. Con approccio concreto, senza fronzoli, e soprattutto senza false promesse. Oggi collabora con decine di aziende, molte delle quali partivano da zero sul digitale: siti vetrina che non convertivano, canali social deserti, comunicazione ferma agli anni Novanta. Il primo passo è sempre lo stesso: ascoltare, analizzare, proporre. E poi, far succedere le cose.

Casi reali, risultati misurabili

Il caso di Osmotique è emblematico: una profumeria di nicchia con identità chiara ma zero vendite online. Quando Filippo, Paolo e il loro team hanno preso in mano il progetto, a marzo 2024, il sito era un deserto. Dopo poche settimane, con un piano integrato di strategia, contenuti e performance marketing, sono arrivate le prime vendite. E da lì, la crescita.

Altro esempio: un’azienda bresciana storica nel settore dei profumatori d’ambiente, con un’ottima rete offline ma invisibile sul web. Oggi conta più di 1.200 rivenditori attivi e una presenza digitale consolidata. E poi ancora: imprese dell’illuminazione, del calzaturiero, della distribuzione. Settori diversi, ma con un bisogno comune: evolversi.

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Il metodo: una consulenza che accende la miccia

La forza di Evoluzione Imprese non è in un singolo servizio, ma in un approccio completo e modulabile. Si parte da un check-up gratuito di 60 minuti, prenotabile su https://calendly.com/evoluzioneimprese/30min: niente vendita aggressiva, solo un’analisi oggettiva del business. Da lì si decide insieme se ci sono margini per fare davvero il salto.

«Siamo abituati a lavorare solo se vediamo potenziale», precisa Paolo Ronchi. «Non promettiamo miracoli, ma se c’è una strada per crescere, la troviamo. E la percorriamo insieme».

Un team giovane, multidisciplinare e già strutturato

Dietro il successo di Evoluzione Imprese c’è una squadra agile e ben organizzata. Oggi il team conta otto persone, ognuna con un ruolo definito: Paolo guida la parte video, Barbara sviluppa strategia e contenuti, Alice si forma sullo sviluppo e-commerce, mentre Gianluca, con oltre vent’anni di esperienza, è l’uomo chiave per la SEO e il link-building. Un team fluido, competente e pronto a muoversi sul territorio e oltre.

Lo sguardo al futuro: IA, scalabilità e ambizione

Guardare avanti è nel DNA di Evoluzione Imprese. La società ha già integrato intelligenza artificiale nei suoi processi e punta a un’organizzazione sempre più scalabile e orientata al risultato. «Crediamo che le aziende italiane abbiano bisogno di una spinta nuova», affermano i due founder. «Noi siamo qui per questo. Per chi è pronto a fare sul serio, oggi è il momento giusto».

La domanda finale resta la stessa, semplice ma potente: la tua azienda sta davvero correndo… o sta solo restando in piedi?



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