ROMA – Il tavolo istituzionale riunito al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per definire il futuro dell’ex Ilva si è concluso senza una decisione definitiva. I rappresentanti di Governo, enti locali e autorità competenti hanno scelto di rinviare la Conferenza dei Servizi, inizialmente prevista per giovedì 10 luglio, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa complessiva entro la prossima settimana. L’accordo di programma sul rilancio dell’impianto siderurgico di Taranto resta dunque in sospeso.
A confermare lo slittamento è stato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha dichiarato ai giornalisti del Sole 24Ore al termine dell’incontro: “Ci siamo aggiornati. Dobbiamo evitare che si arrivi a una nuova autorizzazione integrata ambientale senza un’intesa con la Regione, che ha già espresso la sua contrarietà. Torneremo a vederci martedì prossimo (15 luglio, ndr) per definire un quadro condiviso”.
Nel corso dei lavori, Emiliano ha illustrato due scenari alternativi per il futuro dell’acciaieria. Il primo punta a mantenere lo stabilimento nel perimetro strategico nazionale, riducendo da 12 a 8 anni il cronoprogramma per la decarbonizzazione. Il secondo, più incerto, prevede l’utilizzo di soli tre forni elettrici, nel caso in cui non si riuscisse a garantire un adeguato approvvigionamento di gas per i forni Dri, rendendo di fatto impossibile il pieno rilancio dell’impianto.
Il vertice, svoltosi in parte in presenza e in parte da remoto, ha visto la partecipazione dello stesso Urso, dei commissari straordinari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, oltre che di numerosi rappresentanti istituzionali locali. La delegazione pugliese è composta, tra gli altri, dall’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, dai direttori dei Dipartimenti regionali Sviluppo economico Gianna Elisa Berlingerio e Ambiente Paolo Garofoli, dal responsabile della Struttura speciale regionale Comunicazione Istituzionale Rocco De Franchi, dai sindaci di Taranto Piero Bitetti e di Statte Fabio Spada, dal presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano, dal presidente del comitato SEPAC, la task force lavoro della Regione Puglia Leo Caroli, dalla coordinatrice dell’Avvocatura regionale Rossana Lanza, dal direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno.
“Apprendiamo che il confronto al Mimit tra il Governo e gli enti locali in merito all’accordo di programma interistituzionale è stato aggiornato alla prossima settimana. Per la Fiom-Cgil è importante il dialogo in corso tra i livelli istituzionali, ma ritenevamo e continuiamo a ritenere che non si possa prescindere dal confronto con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori. Qualsiasi decisione non può mettere in discussione la continuità produttiva necessaria a garantire il raggiungimento di due obiettivi: la decarbonizzazione e la tutela occupazionale”.
Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil: “Ad oggi -ha aggiunto – per attuare il piano di tranzione, la soluzione immediata è il capitale e la gestione pubblica. Questa risoluzione non esclude la presenza in equity anche di soggetti privati, se dovessero esserci. Ribadiamo, come abbiamo fatto ieri al Mimit, vista drammaticità della situazione, la necessità della convocazione del tavolo permanente a Palazzo Chigi”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, parlando con i giornalisti a Palazzo Madama: “Sullo sfondo c’è il disastro del governo sulle politiche industriali. I dati Stellantis sono sotto gli occhi di tutti. Vorremmo sapere dal Ministro Urso che cosa ne pensa, perché, solo alcune settimane fa, ci aveva detto cose diverse. Abbiamo appena letto che intende andare avanti non stop sull’ex Ilva, peccato che la maggioranza stia facendo pasticci. Siamo molto preoccupati perché è come se ci fosse uno scollamento totale del governo dai problemi reali del Paese, dai salari, dall’industria, dall’economia”.
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