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I distillati di pregio sfidano la volatilità dei mercati tradizionali, l’analisi di Marilisa Rutigliano


Il mercato degli investimenti alternativi sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con gli investitori sempre più alla ricerca di asset capaci di resistere alla volatilità dei mercati tradizionali e all’incertezza macroeconomica. In questo contesto, emerge con forza il fenomeno degli investimenti in distillati di pregio, un settore che ha registrato una crescita straordinaria del 582% negli ultimi dieci anni, attirando l’attenzione di family office, consulenti finanziari e investitori istituzionali.

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Secondo i dati più recenti, il mercato globale degli alcolici è stimato a 619,54 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede raggiungerà 825,57 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto del 5,91%. Particolarmente significativo è il boom dei Ready-to-Drink alcolici premium e ultra-premium, cresciuti del 49% nell’ultimo anno negli Stati Uniti, mentre la quota dei distillati nel mercato online americano è salita dal 41% nel 2020 al 46% nel 2023.

“L’investimento nei distillati di pregio è ormai parte integrante della finanza tradizionale e sta registrando un’espansione significativa non solo in Italia, ma anche nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in altri mercati europei come Spagna, Germania e Francia, dove stiamo guidando una nuova cultura del patrimonio”, spiega Marilisa Rutigliano, direttrice di The Spirits Club, realtà internazionale specializzata in questo settore emergente.

La peculiarità di questo asset risiede nella sua natura decorrelata dai mercati finanziari tradizionali. Le bottiglie rare di whisky scozzese e giapponese, rum, cognac e bourbon ultra-premium si comportano come veri e propri beni rifugio, capaci di mantenere e incrementare il proprio valore indipendentemente dalle fluttuazioni di borsa, dall’inflazione e dagli shock macroeconomici. “Abbiamo recentemente avviato la nostra espansione in Monaco di Baviera, centro strategico per la clientela tedesca e hub europeo ad alta concentrazione patrimoniale. È tra Germania, Regno Unito e Stati Uniti che si incontrano capitali, cultura del collezionismo e una sensibilità crescente verso gli investimenti alternativi di valore”, aggiunge Rutigliano.

Il fenomeno si inserisce in un contesto di mercato caratterizzato da dinamiche strutturali favorevoli: la domanda internazionale è in continua espansione mentre l’offerta rimane strutturalmente limitata, creando le condizioni per una rivalutazione costante. Questo meccanismo ha generato rendimenti medi annui superiori al 20%, performance che superano quelle di molti asset tradizionali. “Forniamo ai consulenti della nostra rete tutti gli strumenti necessari per supportare adeguatamente i propri clienti, superando le naturali diffidenze e mostrando le reali potenzialità dei distillati come asset di valore”, sottolinea la direttrice.

L’accessibilità di questo tipo di investimento rappresenta un ulteriore elemento di interesse. Con un capitale minimo di 5mila euro è possibile creare un portafoglio diversificato in distillati da collezione, rendendo questa opportunità disponibile anche a investitori con patrimoni non necessariamente elevati. Il servizio è completamente gestito: ogni bottiglia viene selezionata da esperti, custodita in strutture professionali, assicurata e tracciata, eliminando la necessità di competenze tecniche specifiche da parte dell’investitore.

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La crescita del settore sta coinvolgendo anche il canale distributivo professionale. Consulenti finanziari, family office, istituti bancari e compagnie assicurative stanno integrando questi strumenti nelle loro proposte di diversificazione patrimoniale, supportati da programmi di formazione specializzata. “Investire in distillati di pregio oggi significa effettuare una scelta estremamente valida ed interessante per diversificare il proprio patrimonio, proteggendosi dalla volatilità dei mercati tradizionali ed ottenere performance superiori alla media”, evidenzia Rutigliano.

Le prospettive future del mercato appaiono particolarmente promettenti. Nonostante il 2023 abbia registrato volumi piatti rispetto al 2022 per i distillati in generale, gli analisti prevedono una crescita moderata ma costante negli anni a venire, con il segmento ultra-premium destinato a trainare l’espansione. La combinazione tra scarsità dell’offerta, crescita della domanda globale e l’ingresso di nuovi investitori istituzionali sta creando le condizioni per un consolidamento di questo asset class nel panorama degli investimenti alternativi.

L’evoluzione del mercato dei distillati di pregio rappresenta quindi non solo un’opportunità di diversificazione patrimoniale, ma anche un segnale di come gli investitori stiano ridefinendo il concetto stesso di valore e rendimento, cercando asset tangibili, esclusivi e capaci di coniugare performance finanziarie con elementi di prestigio e collezionismo.



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