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M5S e sindacati chiedono chiarezza sul piano


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PALERMO – Il futuro dello stabilimento STMicroelectronics di Catania è stato al centro di un’audizione in III Commissione all’Ars, nella giornata di martedì 8 luglio. Dopo l’audizione deputati e sindacati hanno dichiarato la propria perplessità sulla mancanza di un piano industriale chiaro da parte della Regione Siciliana, nonostante i cospicui investimenti pubblici.

Il Movimento 5 Stelle: “Inammissibile l’assenza di un piano”

Lidia Adorno, deputata del M5S all’Ars, ha espresso forte preoccupazione al termine dell’audizione, sottolineando l’assenza dell’assessore Tamajo. Ha dichiarato che è “inammissibile che la Regione non abbia” un piano industriale, considerando i 300 milioni investiti per il rilancio dello stabilimento. L’assessorato ha invitato il M5S a rivolgersi al MiMIT per ottenere le carte, richiesta che Adorno ha ribadito anche durante l’audizione. “In questa vicenda vogliamo vederci chiaro. Oltre a parecchi soldi, sono in ballo tanti posti di lavoro”, ha aggiunto la deputata.

Adorno, assieme alla collega del Pd Ersilia Saverino, ha presentato una proposta di risoluzione per impegnare il governo a partecipare al tavolo di crisi di StM previsto per il prossimo 28 luglio al MiMIT. L’obiettivo è garantire che l’investimento della Regione impegni il MiMIT e Invitalia alla salvaguardia e tutela di tutti i posti di lavoro esistenti.

La delusione della Fim Cisl

Pietro Nicastro, segretario generale Fim Cisl Sicilia, e Francesco Rimi, coordinatore Rsu, hanno commentato l’esito dell’audizione, definendolo un “nulla di fatto”. Hanno ribadito la richiesta di “garanzie occupazionali per il sito catanese e un dettagliato piano industriale” a fronte di “ingenti investimenti pubblici (oltre 2 miliardi dal ministro delle Imprese e 300 milioni dalla Regione Sicilia)”.

La Fim Cisl ribadirà le proprie istanze nell’incontro a Roma del 28 luglio. Nicastro e Rimi si aspettano un protocollo d’intesa condiviso “capace di dare serenità a tutti i lavoratori del sito di Catania e una prospettiva industriale che permetta al polo di Catania di continuare a essere un’eccellenza”.

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Angelo Mazzeo, segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici, ha espresso il proprio disappunto per la mancanza di risposte concrete dalla Regione. Ha affermato che “si deve attendere la riunione al ministero delle Imprese il prossimo 28 luglio per conoscere il piano industriale della STM per Catania”.

La riunione di oggi “non ha aggiunto nessuna informazione a quanto conoscevamo già poiché dalla Regione sostengono di non conoscere il piano industriale”, una situazione “strana” dato che l’accordo di programma è stato firmato dalla Regione a maggio.

Mazzeo ha sottolineato l’assenza degli “attori principali come il presidente Schifani e l’assessore Tamajo”, e dell’azienda stessa. Ha chiesto alla Regione “di non lasciarci soli nella battaglia per la difesa dei lavoratori e dello stabilimento a Catania”, ricevendo assicurazioni di sostegno.



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