di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Nel secondo trimestre 2025 i giudizi delle imprese, riguardanti l’accesso al credito, sono marginalmente migliorati. Anche la valutazione sulle condizioni per investire è meno sfavorevole, mentre resta negativa quella sulla situazione economica generale.
L’ha reso noto oggi Bankitalia. Quanto all’erogato effettivo però, gli ultimi dati ufficiali diffusi da Crif, su un campione di oltre 2,5 milioni di aziende, sono fermi ancora al2024: -0,6% per numero di finanziamenti e +0,9% per importi erogati, ma – nonostante lo scenario di instabilità – la rischiosità della clientela è aumentata in maniera pressoché impercettibile, al 2,53%.
PLTV.it ha provato ad aggiornare il quadro della situazione con istituzioni, banche, finanziarie, mediatori creditizi e reti di agenti in attività finanziaria intervenuti a giugno al primo Leadership Forum PMI di EMFgroup a Roma, e che ha avuto tra i relatori anche i Garanti pubblici del mercato corporate: ebbene, il settore si conferma particolarmente sfidante anche in questo 2025 ormai inoltrato.
La Centrale rischi dà il tasso di default ancora al 3,4% quest’anno e al 3,9% a fine 2026, appena sotto il livello pre Covid; tuttavia – visto che dalle rilevazioni al 31 dicembre scorso le criticità globali sono precipitate, specie nelle ultime settimane – c’è da pensare che l’anno prossimo il valore possa toccare il 4,6%.
A risentire maggiormente delle tensioni geopolitiche e commerciali sono e saranno le società di capitali, tipicamente trainanti sia per erogazioni che per qualità del credito, seguite dalle ditte individuali; meno colpite le società di persone. Molti dei comparti più esposti alle vicissitudini internazionali già adesso mostrano margini operativi sotto pressione: automotive, commercio, tessile, alimentare. Questo potrebbe quantomeno interrompere il ciclo di tagli della Bce al costo del denaro, forse già dalla prossima riunione del 27 luglio a Francoforte. Del resto non c’è rimasto molto da tagliare, visto che il ritorno a tassi zero appare improponibile.
Dunque, timori e sfiducia da una parte contro bisogno di liquidità e investimenti non più rinviabili dall’altra: più fattori si contendono la bilancia della domanda in questo esercizio giunto al giro di boa.
Si prevede che i clienti riusciranno comunque a mantenere adeguati cuscinetti di cassa, adoperati finora per autofinanziarsi, nonostante gli intermediari non stiano un adottando un approccio così selettivo nel concedere prestiti. Un elemento positivo, per il business corporate, è l’aumento dei mandati per gli agenti in attività finanziaria segnalato da OAM. C’è di buono, inoltre, che la riduzione dei tassi di interesse e di mercato continua a procedere di mese in mese: ad avvantaggiarsi del minor costo del denaro – tra le varie tipologie di prodotto – i mutui chirografari, cresciuti di quasi il 5% nel 2024.
Massimo Calzoni: “Ecco come Invitalia sostiene l’accesso al Credito delle PMI”
(Visited 9 times, 9 visits today)
Navigazione fra articoli
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link